Ecco perchè il 2017 sarà l’anno delle riqualificazioni
Sulla scia dell’ottimo rendimento del Conto Termico 2.0 il 2017 si prospetta un anno importante per la riqualificazione energetica. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e quello dell’Economia e delle Finanze stanno infatti lavorando sulla possibilità di ampliare maggiormente gli incentivi per l’anno venturo.
Risparmio economico e salute per l’ambiente
È giunto il momento quindi di abbandonare vecchie caldaie e stufe obsolete e ristrutturare quell’edificio costruito negli anni ‘70. Gli interventi possibili sono molteplici:
- sostituzione degli impianti di riscaldamento;
- migliorare l′isolamento termico;
- installazione di tecnologie per la Building Automation.
Duplice vantaggio
Da una parte un vantaggio economico, dall’altra il contributo ad un futuro ecosostenibile: le nuove tecnologie all’avanguardia promosse dalla campagna di ecobonus e bonus ristrutturazioni garantiscono un rendimento energetico nettamente superiore alle tecnologie precedenti, azzerando gli sprechi ed aumentando le prestazioni.
L’attenzione più grande però è giustamente quella data all’ambiente. Grazie al sistema di incentivi per la riqualificazione energetica il Governo si augura di dare una grossa spinta ad un rinnovamento che permetterà di fare enormi passi avanti nella strada verso un mondo ecosostenibile.
Il valore degli incentivi 2017
Con il 2016 gli incentivi sono arrivati a coprire dal 40% al 65% delle spese di riqualificazione energetica. Questo ha permesso a privati, aziende e PA di investire in un settore che sembrava ormai da troppo tempo fermo. Gli ottimi dati fanno quindi sperare per il 2017 un anno ancora più ricco di bonus da parte del governo.
Tutto da definire, ma già si ipotizza che il recupero delle agevolazioni passi da 10 a 5 anni. Inoltre si propone di alzare il tetto massimo di rimborso all’80% nei casi in cui la riqualificazione coinvolga l’intero edificio.
Cambieranno, inoltre, molto probabilmente le modalità di accesso agli incentivi che si ispireranno alle nuove detrazioni per l’adeguamento sismico.
Quel che è certo insomma è che Mit e Mef non vogliono interrompere questa virtuosa ascesa delle riqualificazioni energetiche.
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