Agrivoltaico: gli incentivi per installare un impianto fotovoltaico sui tetti degli edifici agricoli
Il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha introdotto, per gli anni dal 2022 al 2026, importanti incentivi per installare impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici ad uso produttivo nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale.
Qualche settimana fa avevamo pubblicato un articolo sui parchi agrisolari installabili sopra le aree coltivate, oggi, invece, approfondiamo quanto previsto per gli edifici ad uso agricolo.
Il Mipaaf, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, attraverso il PNRR, ha messo a disposizione 1,5 miliardi di euro per realizzare 4,3 milioni di mq di fotovoltaico (fonte dati QualEnergia.it) tramite un apposito bando.
Chi può accedere agli incentivi?
Gli incentivi sono dei finanziamenti in conto capitale, sulla spesa ammessa, ai quali possono accedere:
- Imprenditori agricoli in forma individuale o societaria;
- Imprese agroindustriali con codici ATECO ammissibili;
- Cooperative agricole che svolgono attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile e loro cooperative o consorzi (art.1 comma 2 D.lgs 228/2001).
Sono esclusi dagli incentivi i soggetti che hanno un volume di fatturato inferiore a 7 mila euro annui e sono quindi esonerati dalla tenuta della contabilità IVA.
Quali sono gli interventi ammessi?
Gli interventi ammessi sono l’acquisto e la posa in opera di impianti fotovoltaici, con potenza di picco compresa tra i 6kWp ed i 500kWp, assieme all’esecuzione di uno o più dei seguenti interventi:
- Rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti;
- Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti;
- Realizzazione di un sistema di aerazione assieme alla sostituzione del tetto (tetto ventilato con camini di evacuazione dell’aria).
Quali spese sono ammesse?
Nel bando sono ammesse le spese per:
- realizzare nuovi impianti fotovoltaici:
- acquisto e messa a punto di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, componenti varie;
- sistemi di accumulo;
- acquisto dei materiali per la realizzazione degli interventi;
- costi di connessione alla rete;
- realizzare nuovi impianti fotovoltaici:
- rimozione e smaltimento dell’amianto e realizzazione di interventi per coibentare i tetti e/o sistema di aerazione:
- demolizione e ricostruzione della copertura fino ad un limite massimo di 700€/kWp.
- rimozione e smaltimento dell’amianto e realizzazione di interventi per coibentare i tetti e/o sistema di aerazione:
I costi per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico sono ammessi fino ad un massimo di 1500€/kWp. Possono incrementare nel caso di:
- installazione di sistemi di accumulo: ulteriori 1000€/kWp (massimale di spesa per la batteria di accumulo di 50mila euro);
- installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici: ulteriori 1000€/kWp per ogni colonnina installata.
Sono ammesse anche le spese di progettazione, le asseverazioni e tutte le spese tecniche del progetto. Per ogni progetto la spesa massima ammissibile è 750mila euro (1milione di euro per ogni beneficiario).
Come funzionano i contributi?
Sono contributi a fondo perduto concessi per il 40 per cento della spesa ammessa, incrementati del 20 per cento nel caso si tratti di: giovani imprenditori, investimenti collettivi o investimenti in zone soggette a vincoli naturali o altri vincoli specifici (art. 32 regolamento UE 1305/2013).
Per le aziende che si occupano di trasformazione dei prodotti agricoli in prodotti non agricoli l’incentivo scende al 30 per cento della spesa ammessa.
Questo aiuto si può cumulare anche con altri contributi pubblici.
Come vengono concessi i contributi?
Mediante graduatorie di merito in cui costituiscono punteggio di merito l’installazione del fotovoltaico per l’autoconsumo aziendale e la predisposizione per la condivisione dell’energia autoprodotta attraverso comunità energetiche rinnovabili.