La Strategia Energetica Nazionale: focus sull’efficienza energetica
Il 10 novembre scorso il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda ed il Ministro per l’Ambiente GianLuca Galletti, hanno presentato a Palazzo Chigi la nuova SEN 2017 (Strategia Energetica Nazionale), che fissa gli obiettivi in materia per i prossimi tre anni e con sguardo fino al 2030 e 2050. Tra le strategie per il prossimo futuro è stata data grande importanza alle soluzioni ed alle politiche relative all’efficienza energetica.
Tre gli obiettivi della nuova Strategia Energetica Nazionale:
Competitività
Più competitività nei mercati energetici ed energia a minor costo per cittadini ed imprese.
Sicurezza
Un sistema energetico più sicuro e maggiori investimenti per spingere la sostenibilità.
Ambiente
Decarbonizzazione del sistema energetico al 2025, maggior uso delle fonti rinnovabili, più efficienza.
Il punto di partenza dell’Italia
I dati riportati nella Strategia Energetica Nazionale mettono in evidenza le elevate performance del nostro Paese nel campo dell’efficienza energetica. Rispetto agli altri Paesi Europei l’Italia ha raggiunto e superato alcuni tra i più importanti parametri stabiliti per il 2020 con due o tre anni di anticipo.
Le buone politiche sull’efficienza energetica adottate dal 2005 al 2016 hanno prodotto un risparmio di energia finale consumata di 11,58 Mtep/anno (la previsione al 2011 era di 10,87 Mtep/anno). Nonostante i traguardi raggiunti si può ancora fare molto: settore civile (residenziale e terziario) e trasporti hanno infatti un elevato potenziale di risparmio energetico. Anche l’industria, tuttavia, può ancora dare il suo contributo.
Strategia energetica Nazionale: Le azioni di riduzione dei consumi
La Strategia Energetica Nazionale ha individuato aree ed azioni sulle quali intervenire per garantire la riduzione dei consumi energetici nei prossimi anni:
- Contributo alla riduzione delle emissioni;
- Sicurezza nell′approvvigionamento riducendo il fabbisogno energetico;
- Valorizzazione delle potenzialità di riduzione dei consumi dei singoli settori;
- Evoluzione normativa in linea con i target UE al 2030;
- Riduzione consumi nel settore civile e nei trasporti.
Puntare sulla valorizzazione energetica significa incrementare la sicurezza di tutto il sistema dell’energia, ridurre le bollette e la spesa di famiglie ed imprese e dare maggior impulso alla filiera produttiva edilizia ed impiantistica italiana.
Le linee d’azione settore per settore
Considerata la complessità ed il costo potenzialmente crescente degli interventi da realizzare per raggiungere gli obiettivi al 2030 è necessario intervenire sugli strumenti utilizzati per promuovere l’efficienza energetica, in particolare nei settori residenziale, terziario e mobilità.
Qui sotto riporteremo le iniziative identificate nella Strategia Energetica Nazionale per i settori: residenziale, terziario ed industriale.
Residenziale
Lo Stato sta delineando alcune azioni per promuovere l’efficienza energetica che vanno da una strategia a lungo termine per riqualificare il parco immobiliare all’ottimizzazione delle detrazioni fiscali (riqualificazione energetica, recupero edilizio, antisismico) da inserire oggi anno nella Legge di Stabilità, dalla costituzione di un apposito Fondo Nazionale per l’efficienza energetica che stimoli i finanziamenti bancari alla riduzione del fabbisogno energetico della popolazione meno abbiente nonché alla riqualificazione degli edifici residenziali pubblici (social housing), dalla promozione delle nuove tecnologie alla formazione ed educazione dei cittadini; dai nuovi standard minimi per l’edilizia (case NZEB dal 2021) fino a nuovi limiti d’uso e normative più restrittive per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento di vecchia generazione.
Terziario
Come nel settore residenziale, anche nel terziario lo Stato Italiano sta prevedendo misure, strumenti ed adeguamenti normativi al fine di incentivare l’efficientamento energetico. Nei prossimi anni verranno adeguati gli strumenti di sostegno per riqualificare gli edifici non residenziali e particolare impegno sarà dedicato alla riqualificazione degli edifici pubblici nonché degli edifici della PA centrale; verrà stilato un programma indirizzato all’illuminazione pubblica; saranno stabilite misure per incentivare il cambiamento comportamentale dei lavoratori e verranno rafforzati gli standard minimi per l’edilizia. Ricordiamo, infatti, che a partire dal 2019 tutte le nuove costruzioni in ambito pubblico dovranno rispettare i parametri NZEB (Nearly Zero Energy Building). Infine lo Stato spingerà l’applicazione dei Criteri ambientali minimi nelle gare d’appalto di acquisto di beni e servizi e nel comparto infrastrutture di rete per gas ed elettricità promuoverà in misura maggiore l’attuazione delle misure previste dal D.Lgs. 102/2014.
Industriale
In ambito industriale i livelli di efficienza energetica sono elevati ed il margine di potenziale di riduzione dei consumi è inferiore che negli altri settori. Il focus per l’industriale sarà dunque aggiornare e potenziare il meccanismo dei Certificati Bianchi, la promozione dell’efficienza energetica nelle PMI, valorizzare lo strumento del bilancio energetico d’impresa, valorizzare l’innovazione e l’efficienza dei prodotti nell’ambito del Piano Industria 4.0 e sostenere i programmi di formazione all’efficienza energetica in collaborazione con le associazioni di categoria.
Governance
Verrà attivato un modello di governance che coinvolge sia le amministrazioni centrali, che regionali, che gli enti locali per favorire il contributo di ognuno all’efficienza energetica. Verranno, inoltre, rafforzati alcuni fattori abilitanti che consentono di attivare gli investimenti privati. Parliamo di: qualificazione degli operatori di settore, in particolare delle ESCo; semplificazione dei procedimenti autorizzativi per l’accesso agli incentivi e rafforzamento delle attività di controllo del rispetto di standard e normative.
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