La diagnosi energetica per le PMI
La diagnosi energetica è una procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o di un gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati; individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi/benefici; riferire in merito ai risultati ottenuti.
La diagnosi energetica per le PMI e per tutte le altre realtà pubbliche e private, mira pertanto ad approfondire il reale comportamento energetico di un sistema al fine di individuare modifiche che portino al miglioramento dell’efficienza energetica, alla minimizzazione dei costi per gli approvvigionamenti energetici, alla riqualificazione del sistema, all’aumento della sostenibilità ambientale nella scelta e nell’utilizzo delle differenti fonti energetiche.
È auspicabile eseguire la diagnosi energetica con cadenza regolare e redigere, su base annuale, un report atto al monitoraggio dell’andamento dei consumi di energia finale.
Diagnosi energetica & PMI
Le PMI, a differenza delle “grandi imprese” e delle “aziende energivore”, non rientrano tra i soggetti obbligati all’esecuzione della diagnosi energetica (art. 8 D.Lgs 102/2014). Sono tuttavia incentivate nell’attività di audit energetico attraverso fondi statali e regionali.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico, in data 12 maggio 2015 e 4 agosto 2016, ha promosso dei bandi specifici come previsto dall’articolo 8 comma 9 del D.Lgs. 102/2014: “[…] cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle PMI o l’adozione di sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 […]”.
Tale decreto, dunque, mette a disposizione delle Regioni 15 milioni di euro ogni anno e le Regioni stesse devono cofinanziare per un importo equivalente, la realizzazione di diagnosi energetiche per le PMI o l’adozione di sistemi di gestione dell’energia conformi alla UNI CEI EN ISO 50001.
I bandi regionali sulla diagnosi energetica per le PMI
Nel corso del 2017 alcune Regioni hanno emanato bandi ad hoc, mettendo a disposizione le risorse previste per sostenere le PMI nel percorso di realizzazione delle diagnosi energetiche e dei relativi interventi.
Le Regioni che hanno partecipato al bando del MISE e del Ministero per l’Ambiente per l’efficientamento energetico sono Lombardia, Campania, Piemonte, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Umbria, più la Provincia Autonoma di Trento.
Regione del Veneto: 24 milioni di euro alle PMI con il POR FESR 2014-2020
La Regione del Veneto al fine di incentivare gli interventi di efficienza energetica nelle PMI, compresa l’esecuzione di diagnosi energetiche, ha già pubblicato 2 bandi e ne licenzierà un terzo nel 2019.
Il primo di questi, inserito nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto a maggio 2017, presentava una dotazione finanziaria di 12 milioni di euro. Con il DGR n. 1630 del 10 ottobre 2017, la Regione ha licenziato un secondo bando al fine di erogare i 6 milioni di euro rimasti inutilizzati dal precedente. L’uscita del terzo bando è programmata nel primo trimestre del 2019.
Le misure citate poc’anzi sono previste dall’azione 4.2.1. del POR FESR 2014-2020 dal titolo “Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza”.
DGR n. 1630 del 10 ottobre 2017
Attraverso la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1630 del 10 ottobre 2017, la Regione del Veneto ha licenziato un bando per l’erogazione di contributi finalizzati all’efficientamento energetico delle piccole e medie imprese.
Tale misura di sostegno, come spiegato in una nota dell’Ufficio Stampa della Regione del Veneto, finanzia i progetti “coerenti con il Piano Energetico Regionale finalizzato al contenimento della spesa energetica, alla riduzione di emissioni di gas climalteranti e alla valorizzazione delle fonti rinnovabili secondo le opportunità di risparmio energetico individuate e quantificate da una diagnosi energetica ante e post-intervento”.
Requisiti e scadenza del bando
L’agevolazione è concessa nel limite massimo di 150.000 € a fronte di una spesa rendicontata ed ammissibile pari o superiore a 500.000 €, nel limite minimo di 24.000 € corrispondenti ad una spesa rendicontata ed ammissibile pari a 80.000 €. La domanda può essere presentata dal 2 novembre 2017 fino alle ore 18:00 del 9 gennaio 2018.
Come funziona la diagnosi energetica per le PMI
Il percorso di realizzazione di una diagnosi energetica per le PMI è tale e quale a quello per le grandi aziende e per le imprese energivore. Si differenzia solamente per il fatto che non c’è l’obbligo di trasmettere all’ENEA il documento rilasciato dal tecnico certificato che ha eseguito diagnosi energetica.
Le fasi della diagnosi energetica
Fase 1
Sopralluogo ed analisi preliminare dei dati relativi all’uso dell’edificio.
Fase 2
Elaborazione dei dati raccolti attraverso la realizzazione di un modello virtuale dell’edificio e paragone tra i consumi reali e quelli del modello virtuale.
Fase 3
Per ciascuna tipologia di intervento identificato si descrivono nel dettaglio: il lavoro da eseguire, i costi, l’analisi delle agevolazioni di cui l’azienda può usufruire (esempio: Ecobonus, Sismabonus, Conto Termico, eccetera) e la stima dei tempi in cui l’investimento si trasforma in vantaggio e quindi in risparmio.
Fase 4
Realizzazione degli interventi di efficientamento energetico della PMI.
Chi può effettuare la diagnosi energetica?
La diagnosi energetica per le PMI può essere effettuata solamente da soggetti certificati da aziende autorizzate.
I costi della diagnosi sono impossibili da quantificare a priori senza conoscere l’immobile della PMI e possono variare a seconda di molteplici fattori come ubicazione del sito produttivo, dimensioni, numero di interventi e destinazione d’uso del fabbricato.