
Efficienza energetica in Italia secondo l’ENEA: il Rapporto Annuale 2018
Efficienza energetica è il tema di dibattito annuale dell’ENEA che puntualmente, tra giugno e luglio, presenta l’analisi ed i risultati delle policy di efficienza energetica italiane.
Il settimo rapporto ENEA, presentato a Roma il 19 giugno scorso, mette in luce i risultati del 2017. Dà, inoltre, importanti indicazioni sulle politiche da attuare nei prossimi anni per raggiungere gli obiettivi stabiliti nella SEN 2017 (Strategia Energetica Nazionale) nonché gli obiettivi dettati dall’Unione Europea da qui al 2030.

A tal fine, la parola d’ordine indicata nel Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2018 è semplificazione:
- degli interventi (coniugando risparmio energetico e sicurezza);
- dei meccanismi di incentivazione (puntando in particolare sulla cessione del credito d’imposta).
Efficienza energetica: i risparmi da conseguire
Rispetto agli obiettivi stabiliti per il 2020 (periodo dal 2011 al 2020), considerando tutto il 2017, sono stati raggiunti 8 Mtep/anno di risparmio energetico.
Efficienza energetica: i risultati dai singoli incentivi
Nel corso del 2017 sono stati ottenuti risultati incoraggianti derivanti da incentivi e politiche di riqualificazione energetica. Parliamo di incentivi e politiche tra cui: Certificati Bianchi (TEE), Ecobonus, Conto Termico 2.0, Piano Impresa 4.0 e Requisiti Minimi (D. Lgs. 192/05 e Decreto 26/06/2015).
Secondo il Rapporto Annuale 2018, inoltre, l’Italia ha un’intensità energetica inferiore del 17% rispetto alla media UE-28 e del 14,1% rispetto alla Zona Euro (dati 2016).
Diamo, quindi, un’occhiata ai dati specifici relativi agli incentivi:
Certificati Bianchi (TEE)
• 5,8 milioni di TEE emessi;
• 62% nell’industria;
• 31% nel settore civile;
• 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate.
Ecobonus
• 421.997 richieste;
• 3,7 miliardi di euro attivati;
• 112 Ktep/anno risparmiati;
• interventi più effettuati: sostituzione serramenti e sostituzione impianti di climatizzazione invernale.
Conto Termico 2.0
• 43.227 richieste;
• 182 milioni di euro investiti;
• 62 milioni di euro investiti per la PA;
• aumento delle richieste per la modalità di accesso con prenotazione.
Requisiti minimi
• 150.000 mq di immobili venduti che rispettano i requisiti minimi nel 2016;
• 1 milione di mq di immobili venduti che rispettano i requisiti minimi nel 2017;
• consumo medio di 48Kwh/mq.
Domanda energetica e suddivisione dei consumi per singoli settori
Dopo aver approfondito l’aspetto dei risparmi conseguiti presentiamo, sempre sulla base dei dati del Rapporto Annuale 2018, la struttura della domanda di energia primaria nonché i consumi finali, settore per settore.
Domanda di energia
Consumo di energia
Il consumo del settore industriale è pari a 25,6 Mtep nel 2016, in crescita del +1,4% rispetto al 2015. Tutti i comparti del settore industriale hanno registrato aumenti nei consumi di energia finale, nel corso del 2016, tranne i comparti dei minerali non metalliferi, il comparto carta ed il tessile. Per quanto riguarda invece l’intensità energetica, nel 2016, l’industria è in lieve crescita rispetto al 2015 (+0,6%). Tuttavia il settore industriale registra un calo dell’intensità energetica globale, iniziato già nel 1995 con il calo nel settore chimico.
Nel settore residenziale il consumo è in calo dell’1% rispetto al 2015 ed è pari a 32,2 Mtep. Si registrano aumenti nel consumo di energia da fonti rinnovabili (gas naturale +0,7%, calore +4,2%, solare termico +5,4%). Aumentano anche i consumi di GPL (+3%), mentre diminuiscono i consumi di energia elettrica (-2,8%) e legna (-3,5%).
Nel settore non residenziale (servizi, commercio e Pubblica Amministrazione) il consumo è di 16 Mtep nel 2016, pari al consumo dell’anno precedente. Tuttavia, con la crescita del settore dei servizi, dal 1990 al 2016, il consumo del settore non residenziale è raddoppiato.
Infine, per quanto riguarda il settore trasporti, la modalità di trasporto principale continua a rimanere il trasporto su strada ed i consumi di energia finale mostrano, rispetto al 2015, una flessione dell’1,2% (38,4 Mtep).
Concludendo l’analisi, i consumi di energia finale continuano a diminuire rispetto al 2005. Prendendo in considerazione l’anno 2000 come anno di massimi consumi i settori che maggiormente hanno contribuito a questa riduzione sono il settore residenziale ed il settore industriale. L’efficienza energetica del primo è migliorata di un +10,7%, mentre l’industria è migliorata del +20,7%.
Tutti i dati contenuti nell’articolo sono stati estrapolati dal Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2018 dell’ENEA che è possibile consultare al seguente link.