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Lavori condominiali: manutenzione ordinaria, straordinaria ed incentivi fiscali

lavori condominiali
lavori condominiali

Lavori condominiali: manutenzione ordinaria, straordinaria ed incentivi fiscali

Ogni condomìnio deve ciclicamente affrontare lavori condominiali che assicurino la conservazione e la riparazione degli edifici e delle parti comuni.

I lavori condominiali si dividono in manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria: la distinzione tra le due incide sulle competenze decisionali, ossia se a disporre gli interventi sia l’assemblea condominiale o direttamente l’amministratore di condominio.

assemblea di condominio

Lavori condominiali: la manutenzione ordinaria

I lavori condominiali di manutenzione ordinaria vengono svolti periodicamente e sono previsti durante l’approvazione del preventivo di gestione, che avviene nelle assemblee ordinarie periodiche. Tali lavori vengono poi fatti eseguire dall’amministratore di condominio.

L’amministratore di condominio, dunque, dispone gli interventi di manutenzione ordinaria, sulla base di quanto indicato e approvato in assemblea ordinaria. I lavori riguardano le parti comuni del condominio.

Tra i lavori condominiali di manutenzione ordinaria rientrano:

    • sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti nelle parti comuni condominiali;
    • tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni;
    • rifacimento di intonaci interni;
    • impermeabilizzazione di tetti e terrazze;
    • verniciatura delle porte dei garage.

In questo caso, manutenzione ordinaria, l’assemblea delibera i lavori o ratifica quelli disposti dall’amministratore con i seguenti quorum:

Prima convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.

Seconda convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• ed almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio.

Lavori condominiali: la manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria riguarda tutti quegli interventi conservativi che non sono compresi nel preventivo di gestione per la manutenzione ordinaria. A decidere, nel caso di manutenzione straordinaria sulle parti comuni dei condomini, è sempre l’assemblea condominiale, tranne per interventi che rivestono urgenza (ad esempio la rottura della caldaia per il riscaldamento centralizzato). Nell’ultimo caso è l’amministratore che decide e riferisce alla prima assemblea utile.

L’assemblea condominiale, nel caso di lavori di manutenzione straordinaria, oltre a deliberare l’approvazione dei lavori deve deliberare anche l’istituzione di un fondo pari all’importo dei lavori da eseguire.

Tra i lavori condominiali di manutenzione straordinaria rientrano:

    • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
    • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
    • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale e tipologia di infisso;
    • rifacimento di scale e rampe;
    • costruzione di scale interne;
    • restauro e risanamento conservativo come apertura di nuove finestre o adeguamento delle altezze dei solai (mantenendo le volumetrie esistenti);
    • ristrutturazione edilizia come il rifacimento delle facciate o realizzazione di mansarde e balconi.

quorum per deliberare i lavori di manutenzione straordinaria sono:

Prima convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.

Seconda convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• ed almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio.

Gli incentivi a disposizione dei condomini

A sostegno dei condòmini che devono pagare i lavori condominiali esistono una serie di agevolazioni per le parti comuni (più le agevolazioni previste per le singole unità immobiliari che tuttavia non trattiamo in questo articolo).

Le parti comuni degli edifici condominiali sono indicate nell’art. 1117 numeri 1, 2 e 3 del Codice Civile:

    • fondazioni, tetti, muri maestri, travi e colonne portanti, lastrici solari, porte d’ingresso, scale, vestiboli, anditi, portici, cortili facciate;
    • parcheggi, locali per servizi comuni come: portineria e appartamento del portiere, lavanderie, stenditoi e sottotetti;
    • opere, installazioni e manufatti destinati all’uso comune: ascensori, pozzi, cisterne, impianti idrici e fognari, sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, energia elettrica, riscaldamento e condizionamento, ricezione radiotelevisiva, fibra ottica.

Ecobonus

Fino al 31 dicembre 2021
Detrazione IRPEF fino al 75% con possibilità di cessione del credito
limite di spesa massima 40.000 euro per unità immobiliare

Sismabonus

Fino al 31 dicembre 2021
per edifici in zona sismica 1, 2 e 3 Detrazione IRPEF fino all’85% con possibilità di cessione del credito
limite di spesa massima 96.000 euro

Ecobonus + Sismabonus

Fino al 31 dicembre 2021
per edifici in zona sismica 1, 2 e 3 Detrazione IRPEF fino all’85% con possibilità di cessione del credito
limite di spesa massima 136.000 euro per unità immobiliare

Bonus Ristrutturazione

Fino al 31 dicembre 2019
Detrazione IRPEF al 50%
limite di spesa massima 96.000 euro


Bonus Mobili

Fino al 31 dicembre 2019
Detrazione IRPEF al 50% per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (minimo classe A+) da inserire nelle parti comuni degli immobili oggetto di ristrutturazione
limite di spesa massima 10.000 euro

Bonus Verde

Fino al 31 dicembre 2019
Detrazione IRPEF al 36% per sistemazione del verde comune
limite di spesa massima 5.000 euro per unità immobiliare

Per maggiori informazioni su Ecobonus, Sismabonus e Superincentivo consigliamo la lettura della pagina dedicata nel nostro sito. Inoltre, è disponibile un ulteriore approfondimento sul meccanismo della cessione del credito per Ecobonus, Sismabonus e Superincentivo.

Infine, puoi richiedere un preventivo per la riqualificazione energetica e sismica del tuo condominio cliccando sul pulsante qui sotto.

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Mutuo green: nuove soluzioni finanziarie per ristrutturare casa

Mutui green
Mutui green

Mutuo Green: nuove soluzioni finanziarie per ristrutturare casa

Torniamo a parlare di mutuo green, ossia un mutuo dedicati all’acquisto di case ad alta efficienza energetica o a riqualificazioni energetiche di edifici esistenti, in quanto lo scorso giugno 40 istituti bancari assieme alla rete europea del World Green Building Council (WorldGBC) hanno lanciato nuovi criteri che tengono conto dell’efficienza energetica di un’abitazione.

nuovi criteri per la concessione di un mutuo green verranno testati dagli istituti bancari per due anni, al fine di valutare nuove soluzioni commerciali. Si tratta di criteri di rendimento energetico per nuove costruzioni e ristrutturazioni che dovrebbero standardizzare i parametri di valutazione del merito di credito degli edifici.

Il progetto pilota (testing di due anni) rientra nella Energy Efficiency Mortgages Initiave promossa da European Mortgage Federation – European Covered Bond Council (EMF-ECBC), l’Università Ca’ Foscari di Venezia, RICS, Europe Regional Network of the World Green Building Council, E.ON e SAFE Goethe University Frankfurt.

Case ecologiche, mutui più allettanti. Perché?

Ma per quali motivi chi acquista una casa ad alta efficienza energetica o riqualifica un edificio esistente dovrebbe ottenere condizioni migliori rispetto a chi acquista case più datate ma magari meno costose?

Per tre motivi:

Puntualità nei pagamenti delle rate

Un edificio ad alta efficienza energetica ha meno costi per la gestione dell’energia. Il cliente avrà, quindi, bollette più basse rispetto a chi abita in una casa tradizionale e dunque maggiore disponibilità economica per far fronte al mutuo. Le banche sono portate a considerarlo un cliente a basso rischio.

L'edificio mantiene il valore

Col passare del tempo un’abitazione ad altissima efficienza energetica si svaluterà molto lentamente e manterrà di più il suo valore originario. Ciò consente alle banche di concedere un mutuo a dei clienti con un immobile che mantiene il suo valore per lungo tempo. Un’ulteriore garanzia.

Mutui green , incentivi fiscali

Quali banche offrono un mutuo green?

L’obiettivo dello schema pilota dell’Energy Efficiency Mortgages Initiative è esplorare la possibilità di ottenere tassi di interesse sui mutui più bassi, in relazione all’efficienza energetica degli edifici da acquistare o da riqualificare.

Tra i 40 istituti bancari che parteciperanno, nei prossimi due anni, alla fase pilota ci sono anche importanti istituti bancari italiani:

    • Banca Monte dei Paschi di Siena BMPS;
    • Banco BPM;
    • BPER Banca;
    • Crédit Agricole;
    • Friulovest Banca;
    • Société Générale;
    • Volksbank Alto Adige.

Ognuno di questi istituti testerà i nuovi criteri dello schema pilota sui propri prodotti commerciali.

I mutui green già esistenti

Le banche citate poco fa hanno già attivi alcuni mutui green che tengono conto dell’efficienza energetica dell’edificio. I prodotti che offrono chiaramente hanno condizioni, tassi di interesse e massimali finanziabili differenti.

Si passa dal Mutuo Natura di Monte dei Paschi (finanziamento a tasso fisso o variabile per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili in classe energetica alta, importo finanziabile fino a 150mila euro), al Prestito Valore Casa di BPER (prestito per il miglioramento energetico della propria casa, con importo finanziabile fino a 75mila euro), oppure a Energeticamente Gran Prestito (per l’acquisto e l’installazione di pannelli solari fotovoltaici, importo finanziabile fino a 75mila euro) e Mutuo Crédit Agricole (con agevolazioni per l’acquisto o la ristrutturazione in classe A o B) entrambi di Crédit Agricole.

Mutui green , incentivi fiscali

Gli immobili ad alta efficienza energetica di EDILVI

EDILVI costruisce edifici ad altissima efficienza energetica grazie al brevetto Casa Smart Plus e vende edifici già riqualificati ed in classe energetica A e superiori in provincia di Treviso. Scopri le nostre offerte immobiliari a Treviso, le nostre nuove costruzioni di prossima realizzazione o, ancora, scopri i nostri modelli Casa Smart Plus.

Infine, se vuoi costruire una casa a tua misura calcola online il preventivo per la casa dei tuoi sogni.

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Cessione del credito ecobonus e sismabonus condomini: come funziona

cessione del credito ecobonus sisma bonus condomini
cessione del credito ecobonus sisma bonus condomini

Cessione del credito ecobonus e sismabonus condomìni: come funziona

Cessione del credito Ecobonus e Sismabonus per i condomìni: facciamo chiarezza. L’obiettivo del nostro articolo è quello di rendere un po’ più chiaro e semplice il meccanismo della cessione del credito fiscale connesso ai due incentivi.

Premettiamo che la cessione del credito è possibile, al momento, per il Sismabonus condomini, per l’Ecobonus condomini e per l’Ecobonus riferito alle singole unità immobiliari. Tuttavia le procedure di cessione del credito sono regolamentate solo nei primi due casi mentre per l’Ecobonus sulle singole unità immobiliari l’Agenzia delle Entrate ancora non ha ancora emanato il Provvedimento apposito.

Chi può cedere il credito fiscale?

Alla cessione del credito ecobonus e/o sismabonus possono accedere tutti i potenziali beneficiari degli incentivi che sostengono le spese di riqualificazione degli edifici (per gli interventi agevolati), compresi i soggetti che non potrebbero usufruire della corrispondente detrazione.

Soggetti capienti

soggetti capienti (versano IRPEF o IRES) possono cedere il credito alle imprese esecutrici dei lavori di riqualificazione energetica e/o sismica, o ad altri soggetti privati (altri condòmini oppure altre aziende affiliate al gruppo di aziende che ha effettuato gli interventi). Non è consentita, in questo caso, la cessione del credito a banche o istituti finanziari.

cessione del credito

Soggetti incapienti

soggetti incapienti, invece, possono cedere il credito anche a banche ed istituti finanziari.

cessione del credito ecobonus incapienti

Quanto credito può cedere il condòmino?

Il condòmino cede l’intera detrazione che gli spetta (ossia per le quote di immobile che lo riguardano), calcolata sulla spesa deliberata dall’assemblea condominiale oppure sulla base delle spese sostenute dal condominio nel periodo d’imposta.

Non si possono cedere rate residue della detrazione fiscale.

Quante volte può essere ceduto il credito fiscale

Il credito fiscale può essere ceduto per un massimo di 2 volte: una sola volta successiva alla cessione originaria.

Come può essere utilizzato il credito fiscale dal cessionario?

Il cessionario, ossia chi acquisisce il credito attraverso la prima cessione, può utilizzarlo in due modi:

In compensazione con modello F24

Può utilizzarlo in compensazione di diverse tipologie di imposte, contributi, premi assicurativi, interessi su imposte e contributi, alle stesse condizioni del cedente.

Cederlo a sua volta

Il cessionario può a sua volta optare per la cessione del credito ed il nuovo cessionario lo può utilizzare sulla base delle rate residue.

Il cessionario usufruisce del credito, nel caso scelga la compensazione con modello F24, alle stesse condizioni del cedente, ossia: 10 rate annuali in caso di Ecobonus5 rate annuali in caso di Sismabonus10 rate annuali per il Superincentivo (combinazione di Ecobonus condomini e Sismabonus condomini).

Nel caso opti per cedere nuovamente il credito, deve effettuare una nuova comunicazione in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

In ogni caso, il credito fiscale diventa disponibile, per il cessionario, dal 10 marzo dell’anno successivo a quello in cui il condòmino ha sostenuto la spesa e a condizione che abbia pagato la parte di spesa a lui imputabile.

La quota di credito fiscale non utilizzata nell’anno fiscale può essere utilizzata negli anni successivi ma non può essere chiesta a rimborso.

Quali adempimenti sono necessari?

Condòmino

Entro il 31 dicembre il condòmino comunica all’amministratore di condominio:

    • i dati di avvenuta cessione del credito;
    • l’accettazione da parte del cessionario;
    • dati, Codice Fiscale, Partita IVA propri e del cessionario.

Amministratore di condominio

Entro il 28 febbraio comunica all’Agenzia delle Entrate:

    • i dati del cessionario;
    • l’accettazione del credito da parte del cessionario;
    • l’importo del credito accettato dal cessionario sulla base delle spese sostenute dal condòmino entro il 31 dicembre dell’anno precedente.

Successivamente consegna al condòmino la certificazione delle spese a lui imputabili ed il protocollo telematico dell’Agenzia delle Entrate con cui ha comunicato la cessione del credito.

Cessionario

Dal 10 marzo, data dalla quale il credito diventa disponibile, può:

    • utilizzarlo in compensazione con modello F24;
    • cedere a sua volta il credito comunicando la nuova cessione all’Agenzia delle Entrate in via telematica.

Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha i seguenti compiti:

    • eseguire controlli su condòmino cedente e cessionario;
    • rendere visibile nel cassetto fiscale del cedente l’accettazione del credito da parte del cessionario;
    • rendere visibile nel cassetto fiscale del cessionario il credito d’imposta attribuito e che potrà utilizzare solo dopo l’accettazione.

Se vuoi maggiori informazioni sulla cessione del credito Ecobonus e Sismabonus scarica la nostra guida e contattaci (lasciando un commento, scrivendo alla nostra mail o utilizzando la nostra chat).

Scarica
la guida

Efficienza energetica in Italia secondo l’ENEA: il Rapporto Annuale 2018

rapporto annuale efficienza energetica 2018
rapporto annuale efficienza energetica 2018

Efficienza energetica in Italia secondo l’ENEA: il Rapporto Annuale 2018

Efficienza energetica è il tema di dibattito annuale dell’ENEA che puntualmente, tra giugno e luglio, presenta l’analisi ed i risultati delle policy di efficienza energetica italiane.

Il settimo rapporto ENEA, presentato a Roma il 19 giugno scorso, mette in luce i risultati del 2017. Dà, inoltre, importanti indicazioni sulle politiche da attuare nei prossimi anni per raggiungere gli obiettivi stabiliti nella SEN 2017 (Strategia Energetica Nazionale) nonché gli obiettivi dettati dall’Unione Europea da qui al 2030.

rapporto annuale efficienza energetica 2018

A tal fine, la parola d’ordine indicata nel Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2018 è semplificazione:

    • degli interventi (coniugando risparmio energetico e sicurezza);
    • dei meccanismi di incentivazione (puntando in particolare sulla cessione del credito d’imposta).

Efficienza energetica: i risparmi da conseguire

Rispetto agli obiettivi stabiliti per il 2020 (periodo dal 2011 al 2020), considerando tutto il 2017, sono stati raggiunti 8 Mtep/anno di risparmio energetico.

dell'obiettivo finale al 2020
52%
derivante dai Certificati Bianchi
37%
derivante dalle Detrazioni Fiscali
25%
Mentre il settore residenziale ha raggiunto l’obiettivo stabilito per il 2020, l’industria è, invece, arrivata a metà strada.

Efficienza energetica: i risultati dai singoli incentivi

Nel corso del 2017 sono stati ottenuti risultati incoraggianti derivanti da incentivi e politiche di riqualificazione energetica. Parliamo di incentivi e politiche tra cui: Certificati Bianchi (TEE), EcobonusConto Termico 2.0, Piano Impresa 4.0 e Requisiti Minimi (D. Lgs. 192/05 e Decreto 26/06/2015).

Secondo il Rapporto Annuale 2018, inoltre, l’Italia ha un’intensità energetica inferiore del 17% rispetto alla media UE-28 e del 14,1% rispetto alla Zona Euro (dati 2016).

Diamo, quindi, un’occhiata ai dati specifici relativi agli incentivi:

Certificati Bianchi (TEE)

• 5,8 milioni di TEE emessi;
• 62% nell’industria;
• 31% nel settore civile;
• 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate.

Ecobonus

• 421.997 richieste;
• 3,7 miliardi di euro attivati;
• 112 Ktep/anno risparmiati;
• interventi più effettuati: sostituzione serramenti e sostituzione impianti di climatizzazione invernale.

Conto Termico 2.0

• 43.227 richieste;
• 182 milioni di euro investiti;
• 62 milioni di euro investiti per la PA;
• aumento delle richieste per la modalità di accesso con prenotazione.

Requisiti minimi

• 150.000 mq di immobili venduti che rispettano i requisiti minimi nel 2016;
• 1 milione di mq di immobili venduti che rispettano i requisiti minimi nel 2017;
• consumo medio di 48Kwh/mq.

Domanda energetica e suddivisione dei consumi per singoli settori

Dopo aver approfondito l’aspetto dei risparmi conseguiti presentiamo, sempre sulla base dei dati del Rapporto Annuale 2018, la struttura della domanda di energia primaria nonché i consumi finali, settore per settore.

Domanda di energia

Fonti fossili tra cui gas naturale (37,5%) o petrolio (35,7%)
80%
Fonti rinnovabili biomasse (30%), geotermico (20,9%), idroelettrico (14,9%)
17%

Consumo di energia

Il consumo del settore industriale è pari a 25,6 Mtep nel 2016, in crescita del +1,4% rispetto al 2015. Tutti i comparti del settore industriale hanno registrato aumenti nei consumi di energia finale, nel corso del 2016, tranne i comparti dei minerali non metalliferi, il comparto carta ed il tessile. Per quanto riguarda invece l’intensità energetica, nel 2016, l’industria è in lieve crescita rispetto al 2015 (+0,6%). Tuttavia il settore industriale registra un calo dell’intensità energetica globale, iniziato già nel 1995 con il calo nel settore chimico.

Nel settore residenziale il consumo è in calo dell’1% rispetto al 2015 ed è pari a 32,2 Mtep. Si registrano aumenti nel consumo di energia da fonti rinnovabili (gas naturale +0,7%, calore +4,2%, solare termico +5,4%). Aumentano anche i consumi di GPL (+3%), mentre diminuiscono i consumi di energia elettrica (-2,8%) e legna (-3,5%).

Nel settore non residenziale (servizi, commercio e Pubblica Amministrazione) il consumo è di 16 Mtep nel 2016, pari al consumo dell’anno precedente. Tuttavia, con la crescita del settore dei servizi, dal 1990 al 2016, il consumo del settore non residenziale è raddoppiato.

Infine, per quanto riguarda il settore trasporti, la modalità di trasporto principale continua a rimanere il trasporto su strada ed i consumi di energia finale mostrano, rispetto al 2015, una flessione dell’1,2% (38,4 Mtep).

Concludendo l’analisi, i consumi di energia finale continuano a diminuire rispetto al 2005. Prendendo in considerazione l’anno 2000 come anno di massimi consumi i settori che maggiormente hanno contribuito a questa riduzione sono il settore residenziale ed il settore industriale. L’efficienza energetica del primo è migliorata di un +10,7%, mentre l’industria è migliorata del +20,7%.

Tutti i dati contenuti nell’articolo sono stati estrapolati dal Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2018 dell’ENEA che è possibile consultare al seguente link.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

Come rinfrescare casa senza condizionatore
Come rinfrescare casa senza condizionatore

Come rinfrescare casa senza condizionatore: i nostri consigli

Mancano solo pochi giorni all’arrivo dell’estate e del grande caldo. Ecco che diventa fondamentale capire come rinfrescare casa senza condizionatore (o cercando di utilizzarlo il meno possibile).

Ci sono, infatti, semplici accorgimenti che consentono di tenere basse le temperature interne e, nel caso si abbia il condizionatore, di ridurre i consumi di energia elettrica risparmiando sulle bollette.

L’obbiettivo principale è mantenere una temperatura interna che sia di circa 5 o 6 gradi inferiore a quella esterna.

Si tratta di accorgimenti che magari conosciamo già ma che è sempre bene ricordare, con l’arrivo della stagione estiva, per vivere bene dentro le nostre case.

10 consigli per rinfrescare casa senza condizionatore

1. Rinfrescare casa creando ombra

Per rinfrescare casa senza condizionatore è fondamentale abbassare le tapparelle, chiudere le persiane e socchiudere gli scuri durante le ore più calde della giornata. In poche parole, con questo semplice accorgimento, metti le stanze al riparo dai raggi del sole per evitare che l’ambiente si scaldi troppo. Ricordi quando andavi a casa della nonna d’estate ed era tutto buio ma fresco? Ecco, puoi applicare lo stesso principio.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

2. Installa tende da esterno

Le tende da esterno, installate sopra porte, archi e sopra i balconi creano ombra alla finestra; lo scure ed il vetro si scaldano meno e di conseguenza rimane più fresco dentro casa. Al posto di una tenda da esterno è possibile, per chi ha lo spazio, utilizzare anche gli ombrelloni da balcone, un valido aiuto durante le giornate estive per tenere fuori il caldo.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

3. Chiudi le finestre nelle ore più calde

Per rinfrescare casa senza condizionatore tieni chiuse le finestre durante le ore più calde in modo da non far entrare l’afa e l’aria pesante che aumentano il tasso di umidità in casa. Apri sempre le finestre di prima mattina o in tarda serata, spalanca le porte delle stanze, e lascia passare l’aria fresca. Il confort aumenterà ed il caldo diventerà più sopportabile.

Inoltre, se puoi, fai bucato e doccia nelle ore più fresche per evitare di formare condensa e vapore, che, se fatte di giorno, peggiorerebbero la situazione.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

4. Appendi tende da interno bianche

Il bianco, si sa, riflette la luce del sole. Un raggio di sole che incontra una tenda d’arredo chiara o di color bianco, viene riflesso: la tenda funziona come uno specchio e protegge le stanze interne contribuendo ad abbassare la temperatura interna. Ricordiamo che l’ideale è mantenere una temperatura di almeno 5 o 6 gradi inferiore rispetto all’esterno.

rinfrescare casa senza condizionatore

5. Metti le piante nei balconi

Anche le piante ci vengono incontro nell’abbassare la temperatura di casa. Come? Assorbendo la luce ed il calore del sole. Un bel terrazzo o dei bei balconi fioriti, aiutano quindi ad avere temperature adeguate in casa. Attenzione però a non far stagnare l’acqua nei sottovasi, potresti attirare innumerevoli zanzare.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

6. Non usare il forno

Il forno, il phon, l’asciugatrice e le luci intense fanno aumentare la temperatura interna. Prediligi, per cucinare, il forno a microonde, oppure cibi che cuociono in fretta o ancora piatti freddi. Eviterai di far salire le temperature in cucina e di renderla invivibile.

Spegni anche gli altri elettrodomestici che generalmente vengono lasciati in standby, come il televisore, in quanto buttano fuori calore, oltre che consumare energia inutilmente.

Prediligi le lampadine a led anziché le lampadine alogene.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

7. Usa il ventilatore

Il ventilatore muove l’aria interna e l’afa creando una sensazione di brezza. Ne esistono di vari tipi, portatile, a piantana, a soffitto che consentono di rinfrescare casa senza condizionatore.

E se vuoi rinfrescare ancora di più ti insegniamo un simpatico trucchetto per avere più fresco: metti in congelatore delle bottigliette d’acqua o prepara dei cubetti di ghiaccio; metti le bottigliette o i cubetti in una ciotola e porta la ciotola davanti al ventilatore. Avrai aria fresca per qualche ora. Il ventilatore, infatti, nebulizza il freddo delle bottigliette e dei cubetti.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

8. Nelle ore calde sì al condizionatore

Nelle ore più calde dei giorni più afosi, se hai già installato il condizionatore, attaccalo pure un po’ per abbassare la temperatura; all’inizio prova in modalità deumidificatore, se non basta passa alla climatizzazione vera e propria. Se il condizionatore non ce l’hai ma intendi installarlo, acquista un modello che sia in classe energetica A. Il maggior costo iniziale viene poi ammortizzato grazie a bollette più basse.

E se esci di casa, ricorda sempre di spegnerlo.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

9. Rinfresca il corpo

​Per non subire troppo il caldo bisogna cercare di rinfrescare il corpo. Come? Fai docce con acqua tiepida per avere la sensazione di fresco quando esci; bagna collo e polsi se senti caldo, in modo da abbassare la temperatura corporea; prediligi cibi ricchi d’acqua e bevi liquidi non troppo freddi.

Evita le sostanze calde, vanno bene nei climi secchi in quanto il sudore evapora e dà una sensazione di freschezza; nei climi ad alta umidità come il nostro questa pratica non è consigliata: il sudore non evapora e la sensazione di fresco sarebbe solo momentanea.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

10. Sfrutta gli incentivi statali per riqualificare

Puoi migliorare l’efficienza energetica della tua abitazione o del tuo appartamento sfruttando gli incentivi statali, in particolare l’Ecobonus ed ottenere una detrazione fiscale sulle spese per gli interventi effettuati che arriva fino al 65%. È possibile, inoltre, anche trasformare la detrazione fiscale in credito fiscale da cedere all’azienda che effettua i lavori di riqualifica oppure ad altri soggetti terzi correlati.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

Per saperne di più sugli incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione degli edifici scopri la sezione dedicata alla nostra Divisione ESCO, all’interno della quale troverai tutti i nostri servizi.

Scopri
la Divisione ESCo

EDILVI promuove un Dottorato in Ingegneria Energetica

bando dottorato in ingegneria energetica
bando dottorato in ingegneria energetica

EDILVI promuove un Dottorato in Ingegneria Energetica

Il candidato selezionato sarà impegnato in una collaborazione tra l’Università degli Studi di Padova e l’azienda, grazie ad un Dottorato in Ingegneria Energetica:

Analisi energetica e sismica degli edifici esistenti. Ipotesi di intervento per la realizzazione di edifici nZEB

Durata del corso

3 anni

Sede di lavoro

Villorba (TV)

Come candidarsi

L’avviso di selezione, le istruzioni per la compilazione della domanda per i candidati e le schede di presentazione dei corsi di Dottorato sono presenti al seguente link.

Il Bando pertinente per il Dottorato in Ingegneria Energetica si trova sotto la voce “Ingegneria Industriale” oppure è possibile visionarlo al seguente link.

La domanda di partecipazione al Bando va presentata entro il 26 giugno 2018 alle ore 13:00.

La domanda va presentata esclusivamente con procedura on-line disponibile al seguente indirizzo: https://pica.cineca.it/unipd/dottorati34

Per maggiori informazioni

Dipartimento di Ingegneria Industriale – DII
Indirizzo: Via Gradenigo – N. 6/A, 35131 Padova (PD)
Referente Amministrativo: Dott.ssa Valentina Fazio
Tel.: 0498277477
Email: dottorato@dii.unipd.it

EDILVI promuove un Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell’Informazione

bando dottorato di ricerca ingegneria informazione
bando dottorato di ricerca ingegneria informazione

EDILVI promuove un Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell’Informazione

Il candidato selezionato sarà impegnato in una una costante collaborazione tra l’Università degli Studi di Padova e l’azienda, grazie ad un Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell’Informazione:

Digitalizzazione del processo edilizio e gestione del facility management in forma predittiva

Durata del corso

3 anni

Sede di lavoro

Villorba (TV)

Come candidarsi

L’avviso di selezione, le istruzioni per la compilazione della domanda per i candidati e le schede di presentazione dei corsi di Dottorato sono presenti al seguente link.

Il Bando pertinente per il Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell’Informazione si trova sotto la voce “Ingegneria dell’Informazione” oppure è possibile visionarlo al seguente link.

La domanda di partecipazione al Bando va presentata entro il 26 giugno 2018 alle ore 13:00.

La domanda va presentata esclusivamente con procedura on-line disponibile al seguente indirizzo: https://pica.cineca.it/unipd/dottorati34

Per maggiori informazioni

Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – DEI
Indirizzo: Via Gradenigo – N. 6/B, 35131 Padova (PD)
Referente Amministrativo: Dott.ssa Silvia Santoro
Tel.: 0498277543
Email: corso.dottorato@dei.unipd.it

Crocetta del Montello. Al via la riqualificazione energetica della Palestra Comunale

crocetta del montello riqualificazione energetica palestra comunale
crocetta del montello riqualificazione energetica palestra comunale

Crocetta del Montello. Al via i lavori di riqualificazione energetica della Palestra Comunale

Sono partiti lunedì 21 maggio scorso i lavori di riqualificazione energetica della Palestra Comunale e del pattinodromo, situati via Brentellona 1 in Comune di Crocetta del Montello. I lavori si protrarranno per tutta l’estate e ad intervento concluso la palestra ed il pattinodromo otterranno la classificazione di edifici nZEB (Nearly Zero Energy Building, classe energetica A4).

Ad effettuare i lavori è l’azienda EDILVI SPA di Villorba, incaricata già dal 2012 di seguire il servizio di efficientamento energetico dei beni immobili del Comune, attraverso la formula di contratto EPC (Energy Performance Contract).

Gli interventi

Nella palestra comunale del Comune di Crocetta del Montello verranno effettuati i seguenti interventi:

    • isolamento della copertura esistente;
    • installazione cappotto termico;
    • sostituzione dei serramenti;
    • efficientamento degli impianti con installazione di una pompa di calore;
    • sostituzione dell’illuminazione interna ed esterna con sistemi di basso consumo;
    • installazione di impianto fotovoltaico;
    • installazione di recuperatori termici per il riciclo dell’aria negli spogliatoi.

Costi ed incentivi

L’intervento di efficientamento energetico si tradurrà per l’Amministrazione Comunale di Crocetta del Montello in un risparmio annuale di circa 23mila euro sui costi di gestione della palestra. Inoltre, l’efficientamento energetico dei due edifici consentirà una riduzione di emissioni di gas serra pari a 34.600kg di CO2/anno.

Il costo totale per la riqualificazione energetica di palestra e pattinodromo è pari a 804.144,44 euro e parte dei costi verrà finanziata grazie all’incentivo Conto Termico 2.0, la cui prenotazione è stata approvata dal GSE a novembre 2017. L’importo dell’incentivo è di 471.000 euro ed il Comune di Crocetta del Montello è stato il primo Comune del Veneto ad ottenere la prenotazione al GSE per la trasformazione di edifici esistenti in edifici nZEB.

Per approfondimenti sulla notizia è possibile scaricare il comunicato stampa.

EDILVI tra i relatori della Quinta Conferenza SECEM

conferenza SECEM
conferenza SECEM

EDILVI tra i relatori della Quinta Conferenza SECEM a Rimini

EDILVI sarà tra i relatori della Quinta Conferenza SECEM i prossimi 7 ed 8 maggio 2018 a Rimini.

Il convegno, dal titolo “Gli Esperti in Gestione dell’Energia certificati SECEM tra presente e futuro, tra obblighi ed opportunità”, è stato organizzato dal FIRE – Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia, e vedrà alternarsi al tavolo dei relatori importanti realtà pubbliche ed aziende private che si confronteranno con professionisti quali EGE ed Energy Manager.

EDILVI, tra gli sponsor del convegno, presenterà la propria realtà aziendale e le possibilità di collaborazione che offre ai professionisti del settore.

Il programma

Lunedì 7 maggio 2018

14:45 Registrazione partecipanti

15:30 Introduzione lavori –  C. Boffa, FIRE

15:40 Attività di SECEM e novità – F. Belcastro, SECEM

16:00 Le norme a servizio dell’efficienza energetica: presente e futuro – D. Forni, FIRE

16:20 I CAM edifici: nuove opportunità per gli EGE certificati – R. Rifici, MATTM*

16:40 Il decreto energivori: nascono nuove opportunità? – S. D’Ambrosio, FIRE

17:00 COFFEE BREAK

1° FOCUS – Diagnosi energetiche e monitoraggio

17:30 Question time su diagnosi e monitoraggio – S. Ferrari, ENEA

18:15 Oltre la misura, nuove opportunità per l’analisi e la gestione energetica – A. Iubini, ABB

18:40 Campagne di misura. Dati disponibili e altre forme di misurazione: esperienze sul campo – I. Lion, Alì Energia

19:05 Utilizzo della Data Science per una gestione avanzata dell’energia – I. de Francqueville, l’Energie Gruppo Metron

19:30 Spazio domande

20:00 BUSINESS DINNER – offerto dagli sponsor

Martedì 8 maggio 2018

2° FOCUS – INCENTIVI

09:30  Strumenti di supporto per l’efficienza energetica – D. Di Santo, FIRE

09:45 Gli incentivi per l’efficienza energetica: le ultime novità – A cura di GSE*

10:15 Efficienza energetica nell’industria: le proposte di HERA per abbattere le barriere che ostacolano gli investimenti – C. Palmieri, HERA

10:40 Il contratto EPC nella PA: la riqualificazione energetica e sismica degli edifici pubblici. Applicazione del Conto Termico 2.0 – M. Mattiazzo, EDILVI ESCo

11:05 COFFEE BREAK

3° FOCUS – TECNOLOGIA

11:45 Soluzioni innovative per un riscaldamento sostenibile – A. Brumgnach, Samandel

12:10 Efficientamento energetico attraverso i sistemi di recupero dell’energia – S. Rocca, VIESSMANN

12:45 Spazio domande

13:30 Chiusura lavori

*Relatore in attesa di conferma

Per accedere agli atti del convegno della Quinta Conferenza Nazionale SECEM clicca QUI.

La riqualificazione energetica e sismica delle scuole italiane

riqualificazione energetica e sismica delle scuole
riqualificazione energetica e sismica delle scuole

La riqualificazione energetica e sismica delle scuole italiane

La maggior parte delle scuole italiane sono state costruite prima del 1976, anno in cui è stata varata la prima legge sul contenimento energetico; dunque la maggior parte degli edifici scolastici sono inadeguati dal punto di vista energetico e sismico, con pesanti ripercussioni sulle dispersioni di energia, sui costi di gestione, sulle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e soprattutto sul confort di alunni, professori e personale scolastico.

Inoltre, buona parte delle scuole italiane si trova in zone a rischio sismico elevato (zona 1, 2 e 3); in particolare gli edifici più datati potrebbero dunque essere a rischio di crollo in caso di terremoto.

In seguito al terremoto di Puglia e Molise (31 ottobre – 02 novembre 2002), che causò la morte di 27 bambini per il crollo del solaio della scuola “Francesco Jovine”, lo Stato Italiano ha riclassificato le zone a rischio sismico e identificato tutti gli edifici strategici e rilevanti (come le scuole) che devono per legge dotarsi dell’attestato di rischio sismico.

Ad oggi molte scuole non sono ancora state adeguate dal punto di vista sismico e pertanto ciò va a discapito della sicurezza di alunni, famiglie, insegnanti e personale.

riqualificazione energetica e sismica delle scuole

Riqualificazione energetica e sismica delle scuole: Cosa è possibile fare?

Sia per la riqualificazione energetica che per il miglioramento sismico delle scuole Governo, Ministeri, Enti preposti hanno varato nel tempo leggi, decreti ed apposite guide che consentono di far crescere l’efficienza energetica e sismica degli edifici della Pubblica Amministrazione, tra cui le scuole pubbliche.

Una guida redatta da Ministero dell’Ambiente, Ministero dell’Istruzione ed ENEA ha ben spiegato il procedimento per riqualificare gli edifici scolastici, partendo dalla diagnosi energetica e dalla diagnosi sismica, passando per gli interventi possibili, per finanziamenti ed incentivi esistenti fino alle modalità per reperire le risorse economiche grazie a collaborazioni pubblico-privato.

Gli Enti pubblici proprietari degli edifici scolastici hanno la possibilità di stipulare accordi contrattuali con le aziende per accedere agli incentivi statali e regionali. Questa particolare forma di contratto, si chiama Contratto EPC (Energy Performance Contract) ed è un accordo che la Pubblica Amministrazione può contrarre con società certificate chiamate ESCo (Energy Service Company), quali la nostra azienda EDILVI ESCo, che possono effettuare le diagnosi energetiche e sismiche, accedere agli incentivi, eseguire i lavori di riqualificazione energetica e miglioramento sismico delle scuole italiane, gestire la manutenzione successiva, e gestire il rendimento energetico dell’edificio riqualificato.

Il contratto EPC, infatti, è un contratto che prevede, da parte della ESCo, l’assunzione del rischio finanziario degli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico e si basa sulla differenza tra i costi di consumo dell’energia iniziali (prima della riqualificazione) e quelli attesi dopo l’intervento.

riqualificazione energetica e sismica delle scuole

Riqualificazione energetica e sismica delle scuole: Cosa è possibile fare?

Gli interventi per la riqualificazione energetica ed il miglioramento sismico delle scuole possono essere principalmente di due tipi:

Interventi sull'edificio

• Isolamento delle pareti perimetrali;
• Isolamento delle coperture;
• Isolamento dei solai;
• Interventi sulle finestre (pellicole adesive, sostituzione vetri, sostituzione di tutto il serramento);
• Inserimento di sistemi schermanti (orizzontali/verticali, interni/esterni, frangisole fissi/orientabili, veneziane, tende avvolgibili, lamelle nel vetrocamera);
• Isolamento sismico con tecniche innovative quali cappotto sismico.

Interventi sugli impianti

• Installazione generatori a condensazione più interventi di adattamento degli impianti esistenti;
• Installazione pompe di calore (elettriche a compressione o ad assorbimento);
• Ventilazione meccanica controllata per ottenere un buon livello della qualità dell’aria e ridurre gli inquinanti volatili;
• Sistemi BEMS per la gestione integrata delle funzioni tecnologiche dell’edificio (monitoraggio e gestione dell’uso dell’energia);
• Illuminazione (pareti chiare, sfruttare la luce che entra dalle finestre, interruttori a tempo in bagni e scale, lampade a LED);
• Cogenerazione di energia elettrica e termica;
• Installazione di impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico ed eolico i più adatti).

A quali incentivi si può accedere?

Gli Enti Pubblici possono finanziare la riqualificazione energetica delle scuole attraverso appositi fondi pubblici (propri, Regionali o Statali) e privati come:

    • Conto Termico 2.0;
    • Fondi Europei FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) ed FSE (Fondo Sociale Europeo), recepiti dai Programmi Operativi Nazionali (PON) e Regionali (POR);
    • Decreto Mutui;
    • Otto per mille;
    • Fondi di istituzioni private.

Riqualificare è importante per il futuro

Riqualificare energeticamente e sismicamente gli edifici scolastici diventa dunque fondamentale per garantire migliori condizioni di studio/lavoro e maggiore sicurezza ad alunni, insegnanti e personale. Inoltre, l’abbattimento dei costi di gestione dell’energia (bollette) e l’abbattimento delle emissioni nocive in atmosfera si ripercuote positivamente sia sull’economia, liberando risorse economiche ora destinate al pagamento delle elevate bollette delle scuole, che sulla salute. Meno emissioni in ambiente significa infatti un miglioramento generale delle condizioni di salute umane.

Scopri tutti i servizi dedicati alla riqualificazione energetica e sismica delle scuole e degli edifici pubblici all’interno della sezione dedicata alla nostra Divisione ESCo.

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