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Efficienza energetica in Italia secondo l’ENEA: il Rapporto Annuale 2018

rapporto annuale efficienza energetica 2018
rapporto annuale efficienza energetica 2018

Efficienza energetica in Italia secondo l’ENEA: il Rapporto Annuale 2018

Efficienza energetica è il tema di dibattito annuale dell’ENEA che puntualmente, tra giugno e luglio, presenta l’analisi ed i risultati delle policy di efficienza energetica italiane.

Il settimo rapporto ENEA, presentato a Roma il 19 giugno scorso, mette in luce i risultati del 2017. Dà, inoltre, importanti indicazioni sulle politiche da attuare nei prossimi anni per raggiungere gli obiettivi stabiliti nella SEN 2017 (Strategia Energetica Nazionale) nonché gli obiettivi dettati dall’Unione Europea da qui al 2030.

rapporto annuale efficienza energetica 2018

A tal fine, la parola d’ordine indicata nel Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2018 è semplificazione:

    • degli interventi (coniugando risparmio energetico e sicurezza);
    • dei meccanismi di incentivazione (puntando in particolare sulla cessione del credito d’imposta).

Efficienza energetica: i risparmi da conseguire

Rispetto agli obiettivi stabiliti per il 2020 (periodo dal 2011 al 2020), considerando tutto il 2017, sono stati raggiunti 8 Mtep/anno di risparmio energetico.

dell'obiettivo finale al 2020
52%
derivante dai Certificati Bianchi
37%
derivante dalle Detrazioni Fiscali
25%
Mentre il settore residenziale ha raggiunto l’obiettivo stabilito per il 2020, l’industria è, invece, arrivata a metà strada.

Efficienza energetica: i risultati dai singoli incentivi

Nel corso del 2017 sono stati ottenuti risultati incoraggianti derivanti da incentivi e politiche di riqualificazione energetica. Parliamo di incentivi e politiche tra cui: Certificati Bianchi (TEE), EcobonusConto Termico 2.0, Piano Impresa 4.0 e Requisiti Minimi (D. Lgs. 192/05 e Decreto 26/06/2015).

Secondo il Rapporto Annuale 2018, inoltre, l’Italia ha un’intensità energetica inferiore del 17% rispetto alla media UE-28 e del 14,1% rispetto alla Zona Euro (dati 2016).

Diamo, quindi, un’occhiata ai dati specifici relativi agli incentivi:

Certificati Bianchi (TEE)

• 5,8 milioni di TEE emessi;
• 62% nell’industria;
• 31% nel settore civile;
• 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate.

Ecobonus

• 421.997 richieste;
• 3,7 miliardi di euro attivati;
• 112 Ktep/anno risparmiati;
• interventi più effettuati: sostituzione serramenti e sostituzione impianti di climatizzazione invernale.

Conto Termico 2.0

• 43.227 richieste;
• 182 milioni di euro investiti;
• 62 milioni di euro investiti per la PA;
• aumento delle richieste per la modalità di accesso con prenotazione.

Requisiti minimi

• 150.000 mq di immobili venduti che rispettano i requisiti minimi nel 2016;
• 1 milione di mq di immobili venduti che rispettano i requisiti minimi nel 2017;
• consumo medio di 48Kwh/mq.

Domanda energetica e suddivisione dei consumi per singoli settori

Dopo aver approfondito l’aspetto dei risparmi conseguiti presentiamo, sempre sulla base dei dati del Rapporto Annuale 2018, la struttura della domanda di energia primaria nonché i consumi finali, settore per settore.

Domanda di energia

Fonti fossili tra cui gas naturale (37,5%) o petrolio (35,7%)
80%
Fonti rinnovabili biomasse (30%), geotermico (20,9%), idroelettrico (14,9%)
17%

Consumo di energia

Il consumo del settore industriale è pari a 25,6 Mtep nel 2016, in crescita del +1,4% rispetto al 2015. Tutti i comparti del settore industriale hanno registrato aumenti nei consumi di energia finale, nel corso del 2016, tranne i comparti dei minerali non metalliferi, il comparto carta ed il tessile. Per quanto riguarda invece l’intensità energetica, nel 2016, l’industria è in lieve crescita rispetto al 2015 (+0,6%). Tuttavia il settore industriale registra un calo dell’intensità energetica globale, iniziato già nel 1995 con il calo nel settore chimico.

Nel settore residenziale il consumo è in calo dell’1% rispetto al 2015 ed è pari a 32,2 Mtep. Si registrano aumenti nel consumo di energia da fonti rinnovabili (gas naturale +0,7%, calore +4,2%, solare termico +5,4%). Aumentano anche i consumi di GPL (+3%), mentre diminuiscono i consumi di energia elettrica (-2,8%) e legna (-3,5%).

Nel settore non residenziale (servizi, commercio e Pubblica Amministrazione) il consumo è di 16 Mtep nel 2016, pari al consumo dell’anno precedente. Tuttavia, con la crescita del settore dei servizi, dal 1990 al 2016, il consumo del settore non residenziale è raddoppiato.

Infine, per quanto riguarda il settore trasporti, la modalità di trasporto principale continua a rimanere il trasporto su strada ed i consumi di energia finale mostrano, rispetto al 2015, una flessione dell’1,2% (38,4 Mtep).

Concludendo l’analisi, i consumi di energia finale continuano a diminuire rispetto al 2005. Prendendo in considerazione l’anno 2000 come anno di massimi consumi i settori che maggiormente hanno contribuito a questa riduzione sono il settore residenziale ed il settore industriale. L’efficienza energetica del primo è migliorata di un +10,7%, mentre l’industria è migliorata del +20,7%.

Tutti i dati contenuti nell’articolo sono stati estrapolati dal Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2018 dell’ENEA che è possibile consultare al seguente link.

La riqualificazione energetica e sismica delle scuole italiane

riqualificazione energetica e sismica delle scuole
riqualificazione energetica e sismica delle scuole

La riqualificazione energetica e sismica delle scuole italiane

La maggior parte delle scuole italiane sono state costruite prima del 1976, anno in cui è stata varata la prima legge sul contenimento energetico; dunque la maggior parte degli edifici scolastici sono inadeguati dal punto di vista energetico e sismico, con pesanti ripercussioni sulle dispersioni di energia, sui costi di gestione, sulle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e soprattutto sul confort di alunni, professori e personale scolastico.

Inoltre, buona parte delle scuole italiane si trova in zone a rischio sismico elevato (zona 1, 2 e 3); in particolare gli edifici più datati potrebbero dunque essere a rischio di crollo in caso di terremoto.

In seguito al terremoto di Puglia e Molise (31 ottobre – 02 novembre 2002), che causò la morte di 27 bambini per il crollo del solaio della scuola “Francesco Jovine”, lo Stato Italiano ha riclassificato le zone a rischio sismico e identificato tutti gli edifici strategici e rilevanti (come le scuole) che devono per legge dotarsi dell’attestato di rischio sismico.

Ad oggi molte scuole non sono ancora state adeguate dal punto di vista sismico e pertanto ciò va a discapito della sicurezza di alunni, famiglie, insegnanti e personale.

riqualificazione energetica e sismica delle scuole

Riqualificazione energetica e sismica delle scuole: Cosa è possibile fare?

Sia per la riqualificazione energetica che per il miglioramento sismico delle scuole Governo, Ministeri, Enti preposti hanno varato nel tempo leggi, decreti ed apposite guide che consentono di far crescere l’efficienza energetica e sismica degli edifici della Pubblica Amministrazione, tra cui le scuole pubbliche.

Una guida redatta da Ministero dell’Ambiente, Ministero dell’Istruzione ed ENEA ha ben spiegato il procedimento per riqualificare gli edifici scolastici, partendo dalla diagnosi energetica e dalla diagnosi sismica, passando per gli interventi possibili, per finanziamenti ed incentivi esistenti fino alle modalità per reperire le risorse economiche grazie a collaborazioni pubblico-privato.

Gli Enti pubblici proprietari degli edifici scolastici hanno la possibilità di stipulare accordi contrattuali con le aziende per accedere agli incentivi statali e regionali. Questa particolare forma di contratto, si chiama Contratto EPC (Energy Performance Contract) ed è un accordo che la Pubblica Amministrazione può contrarre con società certificate chiamate ESCo (Energy Service Company), quali la nostra azienda EDILVI ESCo, che possono effettuare le diagnosi energetiche e sismiche, accedere agli incentivi, eseguire i lavori di riqualificazione energetica e miglioramento sismico delle scuole italiane, gestire la manutenzione successiva, e gestire il rendimento energetico dell’edificio riqualificato.

Il contratto EPC, infatti, è un contratto che prevede, da parte della ESCo, l’assunzione del rischio finanziario degli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico e si basa sulla differenza tra i costi di consumo dell’energia iniziali (prima della riqualificazione) e quelli attesi dopo l’intervento.

riqualificazione energetica e sismica delle scuole

Riqualificazione energetica e sismica delle scuole: Cosa è possibile fare?

Gli interventi per la riqualificazione energetica ed il miglioramento sismico delle scuole possono essere principalmente di due tipi:

Interventi sull'edificio

• Isolamento delle pareti perimetrali;
• Isolamento delle coperture;
• Isolamento dei solai;
• Interventi sulle finestre (pellicole adesive, sostituzione vetri, sostituzione di tutto il serramento);
• Inserimento di sistemi schermanti (orizzontali/verticali, interni/esterni, frangisole fissi/orientabili, veneziane, tende avvolgibili, lamelle nel vetrocamera);
• Isolamento sismico con tecniche innovative quali cappotto sismico.

Interventi sugli impianti

• Installazione generatori a condensazione più interventi di adattamento degli impianti esistenti;
• Installazione pompe di calore (elettriche a compressione o ad assorbimento);
• Ventilazione meccanica controllata per ottenere un buon livello della qualità dell’aria e ridurre gli inquinanti volatili;
• Sistemi BEMS per la gestione integrata delle funzioni tecnologiche dell’edificio (monitoraggio e gestione dell’uso dell’energia);
• Illuminazione (pareti chiare, sfruttare la luce che entra dalle finestre, interruttori a tempo in bagni e scale, lampade a LED);
• Cogenerazione di energia elettrica e termica;
• Installazione di impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico ed eolico i più adatti).

A quali incentivi si può accedere?

Gli Enti Pubblici possono finanziare la riqualificazione energetica delle scuole attraverso appositi fondi pubblici (propri, Regionali o Statali) e privati come:

    • Conto Termico 2.0;
    • Fondi Europei FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) ed FSE (Fondo Sociale Europeo), recepiti dai Programmi Operativi Nazionali (PON) e Regionali (POR);
    • Decreto Mutui;
    • Otto per mille;
    • Fondi di istituzioni private.

Riqualificare è importante per il futuro

Riqualificare energeticamente e sismicamente gli edifici scolastici diventa dunque fondamentale per garantire migliori condizioni di studio/lavoro e maggiore sicurezza ad alunni, insegnanti e personale. Inoltre, l’abbattimento dei costi di gestione dell’energia (bollette) e l’abbattimento delle emissioni nocive in atmosfera si ripercuote positivamente sia sull’economia, liberando risorse economiche ora destinate al pagamento delle elevate bollette delle scuole, che sulla salute. Meno emissioni in ambiente significa infatti un miglioramento generale delle condizioni di salute umane.

Scopri tutti i servizi dedicati alla riqualificazione energetica e sismica delle scuole e degli edifici pubblici all’interno della sezione dedicata alla nostra Divisione ESCo.

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Riqualificare le case ATER con Conto Termico 2.0 e Sisma Bonus

riqualificazione case ater
riqualificazione case ater

Riqualificare le case ATER con Conto Termico 2.0 e Sisma Bonus

Gli enti che gestiscono le case ATER, o Istituti Autonomi Case Popolari, sono Enti Pubblici che gestiscono a livello locale l’edilizia destinata ai ceti meno abbienti della popolazione italiana; rientrano dunque a tutti gli effetti nel patrimonio edilizio pubblico.

La Strategia Energetica Nazionale 2017, tra i tanti settori analizzati, ha stabilito che il patrimonio edilizio pubblico va riqualificato nei prossimi anni in quanto attualmente obsoleto dal punto di vista energetico. Non solo, molto spesso lo stesso patrimonio edilizio è inadeguato anche nell’aspetto della sicurezza sismica.

Per perseguire gli obiettivi al 2030 della Strategia Energetica Nazionale sarà, quindi, necessario riqualificare anche le case popolari. A disposizione di chi gestisce le case ATER e degli enti aventi le stesse finalità sociali (ossia che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di house providing, che siano costituiti ed operanti al 31 dicembre 2013, su edifici di loro proprietà o in uso per l’edilizia residenziale) ci sono due possibilità di incentivo: il Conto Termico 2.0 ed il Sisma Bonus.

Il Conto Termico 2.0 per le case ATER

Il Conto Termico 2.0 è un incentivo statale che finanzia fino al 65% delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici.

Gli interventi ammessi si dividono in due categorie:

    • interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, parti di essi o unità immobiliari esistenti;
    • interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza in edifici esistenti, parti di essi o unità immobiliari.
Incentivo per edifici nZEB
65%

Gli Enti Pubblici, comprese le case ATER e gli enti aventi le stesse finalità sociali, possono richiedere gli incentivi del Conto Termico 2.0 per riqualificare edifici di cui sono proprietari o utilizzatori.

Nel caso di riqualificazione di un edificio ad nZEB l’incentivo si attesta al 65%; in ogni caso il costo della diagnosi energetica viene coperto al 100% dall’incentivo.

Il Sisma Bonus per le case ATER

La Legge Finanziaria per il 2018 ha previsto che possano beneficiare del Sisma Bonus anche le case ATER e gli enti aventi le stesse finalità sociali. In questo caso l’incentivo fiscale prevede una detrazione fino all’85% nel caso di miglioramento di 2 classi di rischio sismico dell’edificio. La quota massima incentivata per unità immobiliare è di 96.000 euro.

La detrazione fiscale derivante dal Sisma Bonus può diventare credito fiscale cedibile all’azienda che effettua i lavori (o a terzi) come mezzo di finanziamento degli interventi compiuti.

Miglioramento di 2 classi di rischio sismico
85%

Come accedere agli incentivi?

Gli enti pubblici che gestiscono le case ATER, e gli enti aventi le stesse finalità sociali, possono ottenere gli incentivi fiscali Conto Termico 2.0 e Sisma Bonus per riqualificare energeticamente un edificio esistente (e portarlo in classe energetica A4 ossia nZEB – nearly zero energy building) avvalendosi di una ESCo (Energy Service Company), con esperienza nella riqualificazione energetica, nell’individuazione degli incentivi e nella gestione dei contatti con il settore pubblico.

Una ESCo per operare deve essere in possesso, secondo quando stabilito dalla legge, di certificato UNI CEI 11352.

L’ente pubblico che si avvale dei servizi di una ESCo può stabilire con la stessa un contratto EPC (Energy Performance Contract) con prestazioni aggiuntive. In questo caso la ESCo opererà in nome e per conto dell’ente pubblico, effettuando una prima diagnosi energetica, presentando tutta la documentazione necessaria al GSE, ottenendo gli incentivi, eseguendo i lavori e gestendo le performance dell’edificio, negli anni di durata del contratto EPC.

EDILVI ESCo è azienda certificata UNI CEI 11352 ed opera da anni nel settore, riqualificando edifici pubblici quali scuole, municipi, palestre ed edifici come le case ATER.

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La Strategia Energetica Nazionale: focus sull’efficienza energetica

strategia energetica nazionale
strategia energetica nazionale

La Strategia Energetica Nazionale: focus sull’efficienza energetica

Il 10 novembre scorso il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda ed il Ministro per l’Ambiente GianLuca Galletti, hanno presentato a Palazzo Chigi la nuova SEN 2017 (Strategia Energetica Nazionale), che fissa gli obiettivi in materia per i prossimi tre anni e con sguardo fino al 2030 e 2050. Tra le strategie per il prossimo futuro è stata data grande importanza alle soluzioni ed alle politiche relative all’efficienza energetica.

Tre gli obiettivi della nuova Strategia Energetica Nazionale:

Competitività

Più competitività nei mercati energetici ed energia a minor costo per cittadini ed imprese.

Sicurezza

Un sistema energetico più sicuro e maggiori investimenti per spingere la sostenibilità.

Ambiente

Decarbonizzazione del sistema energetico al 2025, maggior uso delle fonti rinnovabili, più efficienza.

Il punto di partenza dell’Italia

I dati riportati nella Strategia Energetica Nazionale mettono in evidenza le elevate performance del nostro Paese nel campo dell’efficienza energetica. Rispetto agli altri Paesi Europei l’Italia ha raggiunto e superato alcuni tra i più importanti parametri stabiliti per il 2020 con due o tre anni di anticipo.

Le buone politiche sull’efficienza energetica adottate dal 2005 al 2016 hanno prodotto un risparmio di energia finale consumata di 11,58 Mtep/anno (la previsione al 2011 era di 10,87 Mtep/anno). Nonostante i traguardi raggiunti si può ancora fare molto: settore civile (residenziale e terziario) e trasporti hanno infatti un elevato potenziale di risparmio energetico. Anche l’industria, tuttavia, può ancora dare il suo contributo.

Strategia energetica Nazionale: Le azioni di riduzione dei consumi

La Strategia Energetica Nazionale ha individuato aree ed azioni sulle quali intervenire per garantire la riduzione dei consumi energetici nei prossimi anni:

    • Contributo alla riduzione delle emissioni;
    • Sicurezza nell′approvvigionamento riducendo il fabbisogno energetico;
    • Valorizzazione delle potenzialità di riduzione dei consumi dei singoli settori;
    • Evoluzione normativa in linea con i target UE al 2030;
    • Riduzione consumi nel settore civile e nei trasporti.

Puntare sulla valorizzazione energetica significa incrementare la sicurezza di tutto il sistema dell’energia, ridurre le bollette e la spesa di famiglie ed imprese e dare maggior impulso alla filiera produttiva edilizia ed impiantistica italiana.

Le linee d’azione settore per settore

Considerata la complessità ed il costo potenzialmente crescente degli interventi da realizzare per raggiungere gli obiettivi al 2030 è necessario intervenire sugli strumenti utilizzati per promuovere l’efficienza energetica, in particolare nei settori residenziale, terziario e mobilità.

Qui sotto riporteremo le iniziative identificate nella Strategia Energetica Nazionale per i settori: residenziale, terziario ed industriale.

Residenziale

Lo Stato sta delineando alcune azioni per promuovere l’efficienza energetica che vanno da una strategia a lungo termine per riqualificare il parco immobiliare all’ottimizzazione delle detrazioni fiscali (riqualificazione energetica, recupero edilizio, antisismico) da inserire oggi anno nella Legge di Stabilità, dalla costituzione di un apposito Fondo Nazionale per l’efficienza energetica che stimoli i finanziamenti bancari alla riduzione del fabbisogno energetico della popolazione meno abbiente nonché alla riqualificazione degli edifici residenziali pubblici (social housing), dalla promozione delle nuove tecnologie alla formazione ed educazione dei cittadini; dai nuovi standard minimi per l’edilizia (case NZEB dal 2021) fino a nuovi limiti d’uso e normative più restrittive per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento di vecchia generazione.

strategia energetica nazionale

Terziario

Come nel settore residenziale, anche nel terziario lo Stato Italiano sta prevedendo misure, strumenti ed adeguamenti normativi al fine di incentivare l’efficientamento energetico. Nei prossimi anni verranno adeguati gli strumenti di sostegno per riqualificare gli edifici non residenziali e particolare impegno sarà dedicato alla riqualificazione degli edifici pubblici nonché degli edifici della PA centrale; verrà stilato un programma indirizzato all’illuminazione pubblica; saranno stabilite misure per incentivare il cambiamento comportamentale dei lavoratori e verranno rafforzati gli standard minimi per l’edilizia. Ricordiamo, infatti, che a partire dal 2019 tutte le nuove costruzioni in ambito pubblico dovranno rispettare i parametri NZEB (Nearly Zero Energy Building). Infine lo Stato spingerà l’applicazione dei Criteri ambientali minimi nelle gare d’appalto di acquisto di beni e servizi e nel comparto infrastrutture di rete per gas ed elettricità promuoverà in misura maggiore l’attuazione delle misure previste dal D.Lgs. 102/2014.

strategia energetica nazionale

Industriale

In ambito industriale i livelli di efficienza energetica sono elevati ed il margine di potenziale di riduzione dei consumi è inferiore che negli altri settori. Il focus per l’industriale sarà dunque aggiornare e potenziare il meccanismo dei Certificati Bianchi, la promozione dell’efficienza energetica nelle PMI, valorizzare lo strumento del bilancio energetico d’impresa, valorizzare l’innovazione e l’efficienza dei prodotti nell’ambito del Piano Industria 4.0 e sostenere i programmi di formazione all’efficienza energetica in collaborazione con le associazioni di categoria.

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Governance

Verrà attivato un modello di governance che coinvolge sia le amministrazioni centrali, che regionali, che gli enti locali per favorire il contributo di ognuno all’efficienza energetica. Verranno, inoltre, rafforzati alcuni fattori abilitanti che consentono di attivare gli investimenti privati. Parliamo di: qualificazione degli operatori di settore, in particolare delle ESCo; semplificazione dei procedimenti autorizzativi per l’accesso agli incentivi e rafforzamento delle attività di controllo del rispetto di standard e normative.

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La diagnosi energetica per le PMI

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La diagnosi energetica per le PMI

La diagnosi energetica è una procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o di un gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati; individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi/benefici; riferire in merito ai risultati ottenuti.

La diagnosi energetica per le PMI e per tutte le altre realtà pubbliche e private, mira pertanto ad approfondire il reale comportamento energetico di un sistema al fine di individuare modifiche che portino al miglioramento dell’efficienza energetica, alla minimizzazione dei costi per gli approvvigionamenti energetici, alla riqualificazione del sistema, all’aumento della sostenibilità ambientale nella scelta e nell’utilizzo delle differenti fonti energetiche.

È auspicabile eseguire la diagnosi energetica con cadenza regolare e redigere, su base annuale, un report atto al monitoraggio dell’andamento dei consumi di energia finale.

Diagnosi energetica & PMI

Le PMI, a differenza delle “grandi imprese” e delle “aziende energivore”, non rientrano tra i soggetti obbligati all’esecuzione della diagnosi energetica (art. 8 D.Lgs 102/2014). Sono tuttavia incentivate nell’attività di audit energetico attraverso fondi statali e regionali.

Il Ministero per lo Sviluppo Economico, in data 12 maggio 2015 e 4 agosto 2016, ha promosso dei bandi specifici come previsto dall’articolo 8 comma 9 del D.Lgs. 102/2014: […] cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle PMI o l’adozione di sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 […]”.

Tale decreto, dunque, mette a disposizione delle Regioni 15 milioni di euro ogni anno e le Regioni stesse devono cofinanziare per un importo equivalente, la realizzazione di diagnosi energetiche per le PMI o l’adozione di sistemi di gestione dell’energia conformi alla UNI CEI EN ISO 50001.

I bandi regionali sulla diagnosi energetica per le PMI

Nel corso del 2017 alcune Regioni hanno emanato bandi ad hoc, mettendo a disposizione le risorse previste per sostenere le PMI nel percorso di realizzazione delle diagnosi energetiche e dei relativi interventi.

Le Regioni che hanno partecipato al bando del MISE e del Ministero per l’Ambiente per l’efficientamento energetico sono Lombardia, Campania, Piemonte, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Umbria, più la Provincia Autonoma di Trento.

Regione del Veneto: 24 milioni di euro alle PMI con il POR FESR 2014-2020

La Regione del Veneto al fine di incentivare gli interventi di efficienza energetica nelle PMI, compresa l’esecuzione di diagnosi energetiche, ha già pubblicato 2 bandi e ne licenzierà un terzo nel 2019.

Il primo di questi, inserito nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto a maggio 2017, presentava una dotazione finanziaria di 12 milioni di euro. Con il DGR n. 1630 del 10 ottobre 2017, la Regione ha licenziato un secondo bando al fine di erogare i 6 milioni di euro rimasti inutilizzati dal precedente. L’uscita del terzo bando è programmata nel primo trimestre del 2019.

Le misure citate poc’anzi sono previste dall’azione 4.2.1. del POR FESR 2014-2020 dal titolo Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza”.

diagnosi energetica per le PMI

DGR n. 1630 del 10 ottobre 2017

Attraverso la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1630 del 10 ottobre 2017, la Regione del Veneto ha licenziato un bando per l’erogazione di contributi finalizzati all’efficientamento energetico delle piccole e medie imprese.

Tale misura di sostegno, come spiegato in una nota dell’Ufficio Stampa della Regione del Veneto, finanzia i progetti “coerenti con il Piano Energetico Regionale finalizzato al contenimento della spesa energetica, alla riduzione di emissioni di gas climalteranti e alla valorizzazione delle fonti rinnovabili secondo le opportunità di risparmio energetico individuate e quantificate da una diagnosi energetica ante e post-intervento”.

Requisiti e scadenza del bando

L’agevolazione è concessa nel limite massimo di 150.000 € a fronte di una spesa rendicontata ed ammissibile pari o superiore a 500.000 €, nel limite minimo di 24.000 € corrispondenti ad una spesa rendicontata ed ammissibile pari a 80.000 €. La domanda può essere presentata dal 2 novembre 2017 fino alle ore 18:00 del 9 gennaio 2018.

Come funziona la diagnosi energetica per le PMI

Il percorso di realizzazione di una diagnosi energetica per le PMI è tale e quale a quello per le grandi aziende e per le imprese energivore. Si differenzia solamente per il fatto che non c’è l’obbligo di trasmettere all’ENEA il documento rilasciato dal tecnico certificato che ha eseguito diagnosi energetica.

Le fasi della diagnosi energetica

Fase 1

Sopralluogo ed analisi preliminare dei dati relativi all’uso dell’edificio.

Fase 2

Elaborazione dei dati raccolti attraverso la realizzazione di un modello virtuale dell’edificio e paragone tra i consumi reali e quelli del modello virtuale.

Fase 3

Per ciascuna tipologia di intervento identificato si descrivono nel dettaglio: il lavoro da eseguire, i costi, l’analisi delle agevolazioni di cui l’azienda può usufruire (esempio: Ecobonus, Sismabonus, Conto Termico, eccetera) e la stima dei tempi in cui l’investimento si trasforma in vantaggio e quindi in risparmio.

Fase 4

Realizzazione degli interventi di efficientamento energetico della PMI.

Chi può effettuare la diagnosi energetica?

La diagnosi energetica per le PMI può essere effettuata solamente da soggetti certificati da aziende autorizzate.

I costi della diagnosi sono impossibili da quantificare a priori senza conoscere l’immobile della PMI e possono variare a seconda di molteplici fattori come ubicazione del sito produttivo, dimensioni, numero di interventi e destinazione d’uso del fabbricato.

Presentazione del rapporto sull’efficienza energetica dell’ENEA

efficienza energetica
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EDILVI ESCo alla presentazione del 6° rapporto annuale sull’efficienza energetica – ENEA

Martedì 11 luglio scorso EDILVI ESCo ha partecipato, a Roma presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, alla presentazione del 6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica redatto dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

L’incontro ha portato al tavolo dei relatori ricercatori, politici e professionisti che hanno spiegato i dati aggiornati al 2016 sulla fattura energetica nazionale ed i nuovi trend dell’efficienza energetica nei vari settori: trasporto, residenziale, industria, terziario (compresa la Pubblica Amministrazione).

Due le novità principali rispetto agli anni precedenti:

Formazione di una task force operativa denominata "PA - Obiettivo efficienza energetica

ENEA e GSE saranno impegnati a supporto della Pubblica Amministrazione dal 2019 per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente.

Rinnovo fino al 2021 delle detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni dei condomini

Detrazioni del 70 e/o 75% per un limite massimo di 40 mila euro ad unità immobiliare su interventi destinati all’involucro dell’edificio e rinnovo fino al 31 dicembre 2017 le detrazioni al 65% per riqualificazione energetica delle abitazioni esistenti.

I risultati dell’efficienza energetica in Italia

Secondo il RAEE dell’ENEA il settore edilizio ha ricevuto negli ultimi anni notevoli attenzioni dal punto di vista normativo che hanno portato ad una risposta rilevante da parte delle aziende rispetto ai nuovi bisogni di innovazione.

Un esempio è la Manovrina 2017 per l’Ecobonus destinato ai condomini pensato per promuovere la deep renovation e la riqualificazione dello stock edilizio verso le normative NZEB.

Nel 2016, dati RAEE aggiornati, sono stati raggiunti i seguenti traguardi a livello nazionale:

efficienza energetica
    • oltre 15 mila diagnosi energetiche eseguite da oltre 7 mila aziende;
    • più di 360 mila richieste di detrazione fiscale per la riqualificazione energetica, con 3,3 miliardi di euro di investimenti attivati che hanno prodotto un risparmio di più di 95ktep/anno;
    • 5,5 milioni di Certificati Bianchi (+10% rispetto a quelli rilasciati nel 2015) che hanno prodotto un risparmio di energia primaria pari a 1,9 Mtep/anno;
    • un’impennata del 300% nelle richieste di Conto Termico da parte della PA;
    • 50 milioni di contatti per il Programma Triennale di Informazione e Formazione (ex art. 13, D.lgs. 102/2014).

Viceministro dello Sviluppo Economico On. Teresa Bellanova

“Industria 4.0 ed efficienza energetica devono diventare un binomio inscindibile per aumentare la competitività delle imprese e affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro in un mercato globale”.

Di medio-lungo termine le prospettive per il futuro, con nuovi obbiettivi da raggiungere entro il 2030 per quanto riguarda le energie rinnovabili: lo scopo sarà quello di raggiungere il 27% di rinnovabili sul consumo totale di energia.

I relatori

Federico Testa (Presidente ENEA), Ilaria Bertini, Alessandro Federici e Domenico Prisinzano, Domenico Iatauro e Giovanni Puglisi, Marcello Salvio e Silvia Ferrari (Dipartimento Efficienza Energetica ENEA), Mauro Mallone (Dirigente Divisione Efficienza Energetica, Ministero dello Sviluppo Economico), Lorenzo Bellicini (Direttore CRESME), Francesco Sperandini (Presidente ed Amministratore Delegato GSE), On. Marianna Madia (Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione) ed infine On. Teresa Bellanova (Viceministro dello Sviluppo Economico).

Veneto: apre il bando per l’efficientamento energetico delle PMI

bando per l efficientamento energetico in veneto
bando per l efficientamento energetico in veneto

Veneto: apre il bando per l’efficientamento energetico delle PMI

Se sei una PMI operante nella regione Veneto, hai tempo dal 15 Giugno fino al 31 Luglio 2017 per presentare la tua domanda e partecipare al bando per l’efficientamento energetico e la tutela ambientale. All’interno del bando vengono descritte le azioni per le quali si possono ottenere i contributi.
Ma attenzione: per poter accedere ai contributi a fondo perduto dovrai aver effettuato una diagnosi energetica preliminare, entro il 31 Luglio.

Le fasi del bando per l’efficientamento energetico

Fase 1

Requisito essenziale ai fini della presentazione della domanda è aver svolto una diagnosi energetica finalizzata a valutare, prima dell’intervento, il fabbisogno energetico annuo complessivo dell’unità oggetto del progetto, e ad individuare le opportunità di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di CO2. Sono ammissibili tutte le diagnosi eseguite dal 19 Luglio 2016 fino alla scadenza di presentazione della domanda per partecipare al bando per l’efficientamento energetico.

Fase 2

Avvio del progetto di contenimento dei consumi energetici e delle emissioni di gas CO2, basandosi sui risultati ottenuti dalla diagnosi svolta precedentemente, tramite due tipologie di interventi:
• Progetti finalizzati all’aumento dell’efficienza energetica e riduzione delle emissioni dell’unità operativa oggetto dell’intervento
• Progetti di autoconsumo da fonti rinnovabili.
Gli interventi devono essere avviati successivamente alla diagnosi, pena la decadenza del contributo.

Fase 3

Valutazione successiva all’intervento effettuato, al fine di verificare il raggiungimento dell’obiettivo di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni prefissato in fase 1.
La relazione tecnica o la diagnosi che attestino il raggiungimento dell’obiettivo, devono essere presentate a completamento degli interventi eseguiti nella fase 2.
Il progetto verrà ammesso all’agevolazione se concluso e operativo entro il 16 Luglio 2018; non verranno ammessi invece tutti i progetti terminati o completamente attuati prima della domanda di presentazione.

Le agevolazioni

L’agevolazione concessa sarà pari a:

    • un massimo di 150.000,00 € per una spesa rendicontata e ammessa pari o superiore a 500.000,00 €;
    • un limite minimo di 30.000,00 € per una spesa rendicontata e ammessa pari a 100.000,00 €.

Non saranno prese in considerazione domande di partecipazione per progetti che presentano spese, pur ammissibili, di importo inferiore a 100.000,00 €

Le domande dovranno essere presentate nella piattaforma telematica SIU della Regione Veneto dalle ore 10.00 del 15 giugno 2017 alle ore 18.00 del 31 luglio 2017.

bando per l efficientamento energetico in veneto

Friuli: 600.000 euro alle PMI per la Diagnosi Energetica

bando per le pmi friuli venezia giulia
bando per le pmi friuli venezia giulia

Friuli: 600.000 euro alle PMI per la Diagnosi Energetica

E’ ufficialmente aperto il bando per le PMI del Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di diagnosi energetiche finalizzate alla valutazione del consumo di energia e al risparmio energetico conseguibile.

Quando

Coloro che fanno domanda per accedere al bando per le PMI del Friuli Venezia Giulia devono seguire un percorso stabilito che prevede di:

    • eseguire la diagnosi entro 3 mesi dalla data di concessione;
    • effettuare almeno un intervento di efficientamento energetico entro 2 anni dalla data di consegna del rapporto di diagnosi;
    • consegnare alla regione il rendiconto delle operazioni effettuate entro 30 giorni dalla fine dell’ultimo intervento.

Gli incentivi

L’ammontare a disposizione della Regione è di 600.000€ e il contributo per le PMI sarà riconosciuto sotto forma di conto capitale a copertura del 50% della spesa per la realizzazione di ciascuna diagnosi energetica, fino ad un massimo di 5.000€ a contributo.

Gli interventi di diagnosi energetica devono essere eseguiti da società di servizi energetici, esperti in gestione dell’energia o auditor energetici come Edilvi divisione ESCo.

bando per le pmi friuli venezia giulia

Spese ammissibili

Tutte le spese documentate, al netto di IVA e altre imposte, che le PMI hanno sostenuto a partire dal giorno seguente la presentazione della domanda per il contributo, sono ammissibili.

ATTENZIONE!

La domanda si intende valida solo se:

    • è trasmessa tramite casella PEC dell’azienda richiedente;
    • è sottoscritta con firma del legale rappresentante dell’impresa richiedente.

Scadenza

La presentazione della domanda per il contributo (disponibile QUI) può essere effettuata dal giorno 15 Maggio 2017 fino al 30 Giugno 2017 alle ore 16.30.

Energy Manager: comunicazione e nomina per il 2017

Riqualificazione energetica
Riqualificazione energetica

Energy Manager: comunicazione e nomina per il 2017

L’Energy Manager è il soggetto dotato di conoscenza nel campo dell’efficienza energetica, preposto a supportare i responsabili aziendali nelle politiche e nelle azioni collegate all’energia; inoltre raccoglie e analizza i dati dei consumi energetici, effettua studi di fattibilità per interventi di efficientamento e coordina le richieste di incentivi.

Soggetti obbligati alla nomina

Aziende ed enti

La nomina è obbligatoria per consumi rilevanti oltre:
• i 10.000 tep per i soggetti del settore industriale;
• i 1.000 tep per i soggetti del settore civile, terziario e trasporti.

Consumatori pubblici e privati

Sono obbligati i consumatori di energia quali:
persone fisiche;
persone giuridiche;
enti pubblici;
altri soggetti privi di personalità giuridica.

Modalità di comunicazione e nomina

La FIRE ha predisposto una piattaforma web per l’inserimento delle nomine e dei consumi; questa piattaforma è attiva previa consultazione delle Linee Guida per la nomina dell’energy manager mediante la piattaforma NEMO.
E’ inoltre disponibile un foglio di calcolo per effettuare una pre-valutazione dei consumi energetici.

Scadenze

    • Per i soggetti obbligati la scadenza è il 30 Aprile di ogni anno.
    • Per i soggetti che procedono volontariamente alla nomina, questa può essere fatta in qualunque momento.

Ogni anno la FIRE provvede a pubblicare un elenco dei soggetti che hanno effettuato la nomina e acconsentito al trattamento dei dati.

Riqualificazione energetica

124 milioni di euro per il rilancio delle industrie italiane

rilancio delle industrie italiane click day
rilancio delle industrie italiane click day

124 milioni di euro per il rilancio delle industrie italiane

Il 4 aprile alle 12:00 parte il Click Day per il rilancio delle industrie italiane.

Il Ministero dell Sviluppo Economico ha stanziato 124 milioni di euro: le aziende potranno richiedere gli incentivi a partire dal 4 aprile attraverso specifica domanda sul sito Invitalia nella sezione dedicata alla legge n. 181/1989.

Per scoprire quali aziende possono accedere al programma per le aree definite di crisi non complessa è necessario consultare il Decreto direttoriale 19 dicembre 2016, dove si trova l’elenco dei comuni ammessi.

Obiettivo

Finanziare le iniziative imprenditoriali per ridare vita al sistema economico locale e creare occupazione.

rilancio delle industrie italiane

Gli interventi ammessi

Gli interventi per il rilancio delle industrie italiane ammessi dal programmi di investimento comprendono l’ampliamento e/o la riqualificazione degli stabilimenti con azioni che consentano una maggiore efficienza energetica anche attraverso la realizzazione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento o l’utilizzo di fonti rinnovabili per l’energia.

L’incentivo è rivolto alle imprese costituite in società di capitali, comprese le società cooperative e le società consortili.

I progetti saranno valutati da Invitalia che deciderà se erogare le agevolazioni e monitorerà l’avanzamento dei programmi di investimento.

Edilvi ESCo può aiutare le aziende ad individuare i migliori interventi per le proprie strutture e a preparare il progetto da sottoporre a Invitalia.

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