fbpx

Cos’è una comunità energetica? Nuovi modelli di Green Economy e transizione energetica

Cos'è una comunità energetica
Cos'è una comunità energetica

Cos’è una comunità energetica? Nuovi modelli di Green Economy e transizione energetica

In questo particolare periodo storico stiamo assistendo ad un’anomala crescita dei prezzi delle materie prime che ha portato ad ottobre 2021 ad un rincaro di circa il 10% dei costi in bolletta (al netto delle misure introdotte dal Governo per mitigare i balzi dei prezzi delle materie prime, in particolare del gas metano).

Per i cittadini, quindi, i costi diventano più difficili da sostenere. Tuttavia, oggi è possibile iniziare a pensare a soluzioni strategiche che nel lungo periodo consentiranno di ridurre i consumi, ottenere benefici in termini di servizi, e combattere le situazioni di povertà energetica (solo in Italia, nel 2018, si stimano 4 milioni di cittadini in situazioni di povertà energetica che non riescono ad acquistare l’energia minima per riscaldarsi o illuminare le abitazioni – fonte dati ENEA).

Stiamo parlando della comunità energetica e dell’autoconsumo collettivo, due possibilità introdotte dalla Direttiva UE 2018/2021, dalla Direttiva UE 2019/944 e dall’art. 42 bis del Decreto Milleproroghe Legge n.8/2020.

Comunità energetica: persone che condividono gli stessi obiettivi

La comunità energetica ed il ruolo centrale del cittadino per la sostenibilità: il prosumer

Comunità energetica ed autoconsumo collettivo sono due dei punti cardine della transizione energetica e della green economy. Il principio base che anima la comunità energetica e l’autoconsumo collettivo è la volontà delle persone di mettere in comune l’energia autoprodotta derivante da fonti energetiche rinnovabili, come ad esempio gli impianti fotovoltaici.

Troviamo esempi di prime comunità energetiche in Italia in piccoli paesini delle Alpi che, a fine ’800 iniziarono ad autoprodurre l’energia per sostentare il paesino attraverso sistemi di centrali idroelettriche.

Oggi, la comunità energetica nasce da un insieme di cittadini che si riuniscono per acquistare rilevanza nel settore energetico attraverso azioni dirette e partecipate al fine di rendere la società in cui viviamo, più sostenibile. Ad animare una comunità energetica, infatti, è sempre il fine sociale e non economico.

Il cittadino, in questi casi, non è più solo un consumatore ma diventa un attore diretto per la creazione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili. Si parla di prosumer: produttore e consumatore di energia, allo stesso tempo.

Comunità energetica: gli impianti fotovoltaici

Cosa fa un prosumer e perché è centrale nella formazione della comunità energetica?

Il cittadino prosumer si differenzia dalle altre figure presenti nel mercato dell’energia in quanto partecipa direttamente alle diverse fasi del processo produttivo dell’energia:

    • Possiede un impianto di produzione di energia, come, ad esempio, un impianto fotovoltaico;
    • Consuma una parte di energia che produce;
    • Immette la quota che non consuma in rete, a consumatori fisicamente vicini, oppure la immagazzina in un serbatoio di accumulo energetico per poi rilasciarla alle unità di consumo nel momento più opportuno (per lo scambio energetico tra prosumer e consumatori è necessario che gli stessi si trovino sotto la medesima cabina di trasformazione di media/bassa tensione).

Quando sono presenti più prosumer o più consumatori in un edificio dotato di impianti alimentati esclusivamente con fonti energetiche rinnovabili parliamo di autoconsumo collettivo.

L’autoconsumo collettivo consiste, quindi, nel consumare nelle vicinanze del punto di produzione dell’energia l’energia stessa.

Con la diffusione degli impianti fotovoltaici, il principio dell’autoconsumo (prima individuale e poi collettivo) sta sempre più prendendo piede tanto che più impianti vicini consentono di mettere in comune produzione e consumo di energia all’interno di quartieri o di distretti produttivi. La possibilità di produrre e consumare energia nel medesimo territorio ha portato alla nascita delle comunità energetiche.

Comunità energetica: edifici produttori di energia

Il passaggio successivo: la nascita della comunità energetica.

Più utenti dello stesso territorio che:

    • Condividono l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti;
    • Condividono l’obiettivo di fornire energia ai membri della propria comunità a prezzi più accessibili rispetto a quelli del mercato libero;
    • E che decidono di aderire volontariamente ad un contratto;

formano una comunità energetica.

La comunità energetica, secondo la regolamentazione data dall’Unione Europea e dal Decreto Milleproroghe, è un soggetto giuridico basato sulla partecipazione aperta e volontaria dei cittadini. Avendo come scopo ultimo il raggiungimento di benefici ambientali, economici e sociali per i propri soci e per il territorio in cui opera (e non il profitto) si deve configurare come una associazione NO PROFIT.

Di fatto la comunità energetica è una forma di governance locale a responsabilità diretta formata da:

    • Cittadini,
    • Imprenditori,
    • Associazioni,

che condividono:

    • Principi,
    • Regole,
    • Procedure,
    • Risorse,

al fine di raggiungere l’autogestione energetica e la remunerazione dell’energia prodotta in più e reimmessa in rete, per il benessere collettivo (risorse condivise, sharing resources).

Alle comunità energetiche non possono partecipare, come soci, né le società del settore energetico né le ESCo. ESCo e aziende del settore energetico, tuttavia, possono dare servizi di fornitura e di infrastruttura.

Esistono due tipi di comunità energetiche: le CER e le CEC.

Le CER si caratterizzano per l’autonomia dei membri, per la prossimità con gli impianti di generazione, per la possibilità di gestire più forme di energia se generate da fonti rinnovabili (elettricità, calore e gas).

Le CEC, invece, non prevedono l’autonomia dei membri, la prossimità con gli impianti di generazione e possono gestire solo l’elettricità, prodotta da fonte rinnovabile e fossile.

I prosumer ed i consumatori delle comunità energetiche possono utilizzare le reti di distribuzione già esistenti ed anche forme di autoconsumo virtuale.

Andremo a vedere nello specifico come si configura una comunità energetica in un ulteriore articolo che pubblicheremo nelle prossime settimane.

Noi di Edilvi riteniamo che la comunità energetica sia il futuro nel campo della green economy, della riqualificazione degli edifici esistenti (sia privati che pubblici) e delle costruzioni innovative.

Ti invitiamo, quindi, a continuare a seguirci se sei interessato ad approfondire l’argomento.

Bonus casa 2020: cosa è cambiato con la nuova Legge di Bilancio

bonus casa 2020 copertina
bonus casa 2020 copertina

Bonus casa 2020: ecco cosa è cambiato con la nuova Legge di Bilancio

A circa un mese dall’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio facciamo, come ormai nostra tradizione, una panoramica sui bonus per la casa. I bonus casa 2020 vedono una sostanziale conferma per quanto riguarda percentuali, massimali di detrazione, quote annuali e cessione del credito. Tuttavia non mancano sorprese e scossoni: prima tra tutte la limitazione dello sconto in fattura alle riqualificazioni di primo livello per interventi di efficientamento energetico, su edifici condominiali, di importo superiore ai 200mila euro e l’abrogazione della cessione del credito per l’installazione di impianti fotovoltaici.

Qui di seguito eccovi una carrellata sui principali bonus casa 2020.

Ecobonus 2020

L’ecobonus 2020 dedicato ai condomini rimane invariato e scadrà il 31 dicembre 2021. L’ecobonus 2020 dedicato alle singole unità immobiliari scadrà il 31 dicembre 2020 e si potrà recuperare in 10 anni. Le percentuali applicabili saranno due 65% e 50% a seconda degli interventi.

Interventi al 65%:

    • riqualificazione energetica globale dell’edificio;
    • lavori sull’involucro;
    • installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
    • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
    • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria;
    • acquisto e posa in opera di microcogeneratori in sostituzione degli impianti esistenti.

Interventi al 50%:

    • sostituzione di finestre comprensivi di infissi;
    • acquisto e posa in opera di schermature solari;
    • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A;
    • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti a biomassa.
bonus casa 2020 ecobonus

Sconto in fattura e cessione del credito

Lo sconto in fattura, introdotto dal Decreto Crescita di aprile 2019, è stato fortemente limitato. Se prima era applicabile a tutti gli interventi riguardanti ecobonus e sisma bonus, sia per condomini che per singole unità immobiliari, con la nuova Legge di Bilancio 2020 lo sconto in fattura si applica solo sugli edifici condominiali nel caso in cui si effettuino interventi di ristrutturazione di primo livello, inerenti l’efficientamento energetico dell’edificio, con importo lavori superiore ai 200mila euro. Tradotto: interventi che riguardino più del 50% della superficie lorda complessiva dell’edificio per quanto riguarda l’involucro, ed allo stesso tempo vadano ad ammodernare l’impianto termico per la climatizzazione invernale e/o estiva asservito all’intero edificio. Lo sconto in fattura può essere recuperato in 5 anni.

Rimangono invariate le regole per la cessione del credito che si applica a ecobonus condomini, ecobonus singole unità immobiliari e sisma bonus condomini. Non è possibile la cessione del credito per il sisma bonus sulle singole unità immobiliari ed è stata tolta la possibilità di cedere il credito per l’installazione dei pannelli fotovoltaici.

bonus casa 2020 sconto in fattura

Sisma bonus 2020

Il sisma bonus, la detrazione dedicata al miglioramento sismico dei condomini e delle singole unità immobiliari, rimane pressoché invariato con scadenza al 31 dicembre 2021.

Rientra nelle detrazioni previste dal sisma bonus anche l’acquisto di case antisismiche, situate in zona sismica 1, 2 o 3, demolite e ricostruite da imprese edili e messe in vendita entro 18 mesi dalla data di fine lavori. La detrazione è pari al 75% del prezzo di vendita se l’intervento ha comportato la diminuzione di una classe di rischio sismico ed all’85% del prezzo di vendita nel caso in cui l’intervento abbia portato al miglioramento di due o più classi sismiche.

Bonus casa 2020 sismabonus

Bonus ristrutturazioni ed acquisto di immobili ristrutturati

Il bonus ristrutturazioni è stato rinnovato alle stesse condizioni dell’anno precedente per cui sarà possibile detrarre il 50% delle spese sostenute, fino ad un massimale di 96 mila euro per unità immobiliare, e recuperare le detrazioni in 10 anni. Il bonus scadrà il 31 dicembre 2020.

Rientrano nel bonus ristrutturazioni i seguenti interventi:

    • manutenzione ordinaria;
    • manutenzione straordinaria;
    • lavori su immobili danneggiati da calamità;
    • acquisto e costruzione di box e posti auto;
    • eliminazione delle barriere architettoniche;
    • prevenzione degli illeciti;
    • cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;
    • interventi per il risparmio energetico;
    • adozione di misure antisismiche;
    • bonifica dall’amianto;
    • messa in sicurezza contro gli infortuni domestici.

Inoltre per chi acquista un immobile ristrutturato da un’impresa di costruzioni e messo in vendita entro 18 mesi dalla data di fine lavori è prevista la detrazione del 50% sul 25% del prezzo di acquisto.

Bonus casa 2020 bonus ristrutturazioni

Altri bonus casa 2020

Monitoraggio strutturale continuo degli immobili

Sarà previsto un credito d’imposta per il monitoraggio strutturale continuo degli edifici, riconosciuto nel limite massimo di 1,5 milioni di euro per ciascun anno (2020 e 2021). Tale misura sarà regolamentata da un apposito decreto del Ministero dell’Economia.

Bonus mobili

Tra i bonus casa 2020 è stato confermato anche il bonus mobili. La detrazione sarà possibile per il 50% del prezzo di acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in classe A+ e superiori (classe A per i forni) destinati ad arredare un’immobile oggetto di ristrutturazione.

Bonus verde

Confermato, infine, anche il bonus verde fino al 31 dicembre 2020. La misura prevede una detrazione IRPEF del 36% delle spese sostenute, con un limite massimo di 5mila euro, per la sistemazione di aree verdi ad uso abitativo. La detrazione va ripartita in 10 rate annuali.

bonus casa 2020 bonus mobili

I servizi di EDILVI impresa edile ed ESCo a Treviso

EDILVI, impresa edile a Treviso ed Energy Service Company, si occupa di ecobonus condomini e sisma bonus condomini in provincia di Treviso, nonché di ecobonus e sismabonus per singole unità immobiliari. Scopri di più sui nostri servizi visitando la sezione dedicata nel nostro sito.

Scopri
la Divisione ESCo

Fonti di energia rinnovabili e tecnologie

fonti di energia rinnovabili e tecnologie esco flusso
fonti di energia rinnovabili e tecnologie esco flusso

Fonti di energia rinnovabili e tecnologie per il loro utilizzo

L’energia è definita come la capacità di un sistema fisico di compiere lavoro. Le fonti energetiche presenti in natura raramente consentono il loro sfruttamento diretto (energia primaria1), e richiedono alcune trasformazioni necessarie per agevolarne il trasporto dai luoghi di produzione ai siti di consumo.

Un esempio

Un classico esempio è quello della filiera del petrolio. Quest’ultimo, dopo essere stato raccolto dal pozzo di estrazione, viene inviato a centri di raffinazione dove, mediante processi termochimici, viene convertito in vettori energetici quali benzine, gasoli ed oli combustibili.

Da vettore energetico ad energia finale

In generale un vettore energetico, una volta consegnato al consumatore, viene denominato energia finale. Ed è qui, nei siti di consumo, che avviene l’ultima trasformazione da energia finale a energia utile, ovvero:

    • energia meccanica;
    • energia termica;
    • energia luminosa.

Ad ogni trasformazione energetica è associato un rendimento di conversione. Infatti nonostante il primo principio della termodinamica affermi che l’energia si conserva (oltre a stabilire l’equivalenza metrologica tra calore e lavoro), il secondo principio definisce e conferma la degradazione nel passaggio da una forma all’altra.

È possibile riassumere quanto detto poc’anzi con il diagramma di Figura 1.

fonti di energia rinnovabili e tecnologie esco flusso

Qui sotto sono descritte alcune tecnologie che consentono di trasformare le fonti di energia rinnovabili in energia utile per l’utilizzo quotidiano.

Fotovoltaico

La cella fotovoltaica converte direttamente la radiazione solare in energia elettrica e rappresenta l’elemento base con il quale vengono realizzati gli impianti fotovoltaici.

Il principio fisico sul quale si basa il funzionamento di questi dispositivi è l’effetto fotovoltaico scoperto a metà del 1800 da Becquerel. Le prime celle fotovoltaiche in silicio caratterizzate da un rendimento del 5% circa sono state realizzate agli inizi del 1900.

A partire dagli anni ’60 e ’70 del secolo scorso le celle fotovoltaiche hanno subito un ulteriore sviluppo nelle applicazioni spaziali ed in molti altri settori fino ad approdare nel settore residenziale vero la fine degli anni ’90.

Solare termico

Gli impianti solari termici sono rappresentati dai dispositivi di conversione dell’energia solare in energia termica attraverso il riscaldamento di acqua, aria o altri fluidi di processo.

L’attuale impiego prevalente è senz’altro legato alla produzione di acqua calda sanitaria, ma risultano anche in progressiva diffusione le applicazioni degli impianti solari termici nel settore del riscaldamento degli ambienti e della produzione di energia termica per usi di processo. Nell’ambito degli impianti solari termici si distingue fondamentalmente fra collettori solari ad acqua e collettori solari ad aria.

Pompa di calore

Il trasferimento di calore avviene spontaneamente da un ambiente caldo ad uno freddo, mentre il trasferimento da una sorgente fredda a una calda è un processo non spontaneo, e richiede energia. In quest’ultimo caso viene impiegato un ciclo inverso.

Opportuni cicli inversi possono costituire il riferimento ideale per cosiddette installazioni o macchine generatrici, che rendono disponibile un effetto termico esterno non conseguibile spontaneamente, e cioè:

    • asportare con continuità calore da una sorgente (sistema, corpo) a temperatura inferiore di quella dell’ambiente naturale esterno; si parla allora di macchine frigorifere o impianti di refrigerazione;
    • rendere disponibile per utilizzazione esterna calore prelevato da una sorgente termica a temperatura inferiore; si parla allora di pompe di calore.

È naturalmente anche possibile realizzare macchine a ciclo termodinamico che agiscono contemporaneamente da refrigeratori e pompe di calore.

Biomassa

Con il termine biomassa si definisce una categoria di composti, di natura anche molto diversa fra loro, caratterizzati da una matrice di tipo organico, prodotti da organismi viventi (vegetali o animali).

In termini del tutto generali, le biomasse traggono origine dal processo di fotosintesi clorofilliana e costituiscono pertanto un’importante fonte di energia rinnovabile direttamente derivata dall’energia solare.

In tal senso, non sono biomasse i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale), che pure si sono formati nel corso di milioni di anni a partire da sostanze organiche vegetali ed animali, e i loro derivati (come per esempio le plastiche).

Come utilizzare al meglio il climatizzatore: 10 consigli

Consigli per utilizzare il climatizzatore
Consigli per utilizzare il climatizzatore

Come utilizzare al meglio il climatizzatore: 10 consigli per un uso consapevole

Il grande caldo è già arrivato e come ogni anno, per trovare un po’ di confort, scatta la corsa all’acquisto dei climatizzatori. Gli esperti dell’ENEA, Agenzia per l’Efficienza Energetica, hanno messo a punto una serie di consigli pratici su come utilizzare al meglio il climatizzatore, senza spese eccessive in bolletta e senza mettere a repentaglio la salute. Vi riportiamo questi consigli, aggiungendo anche alcune indicazioni che arrivano dalla nostra esperienza nel campo della costruzione di case nZEB e della riqualificazione di edifici esistenti.

Innanzitutto, ricordiamo che il patrimonio edilizio esistente in Italia, è stato costruito, nella maggior parte dei casi, prima del 1990, ed è quindi composto da edifici energivori, cioè freddi in inverno e molto caldi d’estate. Il che comporta alti costi di gestione sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Tuttavia, anche se non si ha in programma alcun intervento di riqualificazione energetica, è possibile adottare alcuni accorgimenti per vivere in un ambiente più confortevole.

Vediamo quali sono questi accorgimenti.

1. Scegliete climatizzatori in classi energetiche efficienti

Se stai per acquistare una pompa di calore scegli un modello in classe energetica A o superiore con elevato COP (Coefficiente di Prestazione Energetica), con dimensioni e prestazioni adeguate alla casa da climatizzare.

Un sistema di climatizzazione in classe A o superiore consente di ridurre fino al 30% l’energia consumata rispetto ad un climatizzatore in classe C. Non risparmiate sul prezzo d’acquisto: ne beneficerete sui costi in bolletta, ed i tempi di rientro del costo iniziale saranno inferiori più il climatizzatore sarà efficiente.

Inoltre, installate pompe di calore con tecnologia ad inverter in quanto adeguano la potenza alla necessità effettiva, riducendo i cicli di accensione e spegnimento necessari per produrre energia termica (caldo ed anche freddo).

come utilizzare al meglio il climatizzatore

2. Non raffreddate troppo l'ambiente

Il secondo consiglio su come utilizzare al meglio il climatizzatore è quello di tenere una temperatura interna che non sia di troppo inferiore a quella esterna in estate (o troppo superiore ai 20-22 °C in inverno). Due o tre gradi in meno sono sufficienti appena si entra in un ambiente, per poi abbassare di altri 2 o 3 gradi una volta che il corpo si è abituato. Questo consente di evitare gli sbalzi di temperatura.

Una buona soluzione per “sentire meno il caldo” è quella di attivare la deumidificazione; in molti casi togliere l’umidità in eccesso consente di abbassare la temperatura percepita dal corpo ed avere una sensazione di sollievo.

3. Pulite i filtri ogni anno

Se avete già una pompa di calore, è necessario pulire i filtri dell’aria e le ventole alla prima accensione stagionale. Questo consente di far lavorare meglio il climatizzatore: se i filtri non vengono puliti il climatizzatore consumerà di più. Non solo: potrebbe far aumentare allergie, bronchiti, raffreddori in quanto dentro i filtri si annidano allergeni, muffe, batteri e virus. Se i filtri sono deteriorati vanno sostituiti; inoltre va fatta controllare anche la tenuta del circuito del gas ed il suo livello.

In genere i filtri si smontano facilmente e basta lavarli con un po’ di sapone di marsiglia; se sono filtri alla zeolite o ai carboni attivi basta spazzolarli.

come utilizzare al meglio il climatizzatore in casa pulizia dei filtri

4. Ad ogni stanza la sua macchina interna

Pensare di installare il climatizzatore in corridoio per rinfrescare tutta la casa ed avere un beneficio in termini di confort è pressoché impossibile. Un ulteriore consiglio, dunque, su come utilizzare al meglio il climatizzatore è studiare un impianto che preveda un numero di macchine interne adeguate al numero di stanze della casa; è possibile che ne serva più di una.

5. Posizionate il climatizzatore in alto

La macchina interna del climatizzatore va installata nella parte alta della parete. L’aria fredda, infatti, tende a scendere verso il basso ed a mescolarsi con l’aria calda, che invece tende a salire. Importantissimo, inoltre, non mettere il climatizzatore dietro a divani o tende altrimenti si ottiene l’effetto “barriera” e si blocca la diffusione dell’aria.

come utilizzare al meglio il climatizzatore

6. Programmate la funzione timer ed utilizzate la funzione "notte"

In questo modo si riduce al minimo il tempo di accensione e si abbattono i costi dell’energia. Inoltre, con il climatizzatore acceso, durante l’estate, è meglio evitare di utilizzare elettrodomestici che producono calore, come ad esempio il forno, in quanto alzano la temperatura interna e fanno consumare di più il climatizzatore pur di mantenere la temperatura prescelta.

Se non fa caldo, se non siete presenti in casa o nelle ore serali che la temperatura si abbassa non accendete il climatizzatore. Utilizzatelo solo in caso di necessità reale.

come utilizzare al meglio il climatizzatore

7. Non puntate il getto d'aria verso di voi

Utilizzare al meglio il climatizzatore ha risvolti positivi anche sulla nostra salute in quanto aumenta il confort domestico, tuttavia, un uso scorretto può avere ripercussioni fastidiose. Ad esempio, bisogna regolare il getto d’aria in modo tale che non punti addosso a noi in quanto potrebbe provocare contratture muscolari ed inibire le cellule ciliate, ossia le cellule che bloccano virus e batteri e ci aiutano ad espellerli dal nostro organismo. Se queste cellule si bloccano batteri e virus si riproducono e potremmo incappare in infiammazioni del tratto respiratorio quali raffreddori, tracheiti e bronchiti.

8. Tenete porte e finestre chiuse

L’ottavo consiglio su come utilizzare al meglio il climatizzatore è quello di lasciare porte e finestre chiuse in modo che l’aria più calda esterna non entri. Molto utile, per tenere una temperatura fresca e non consumare troppo, è anche chiudere gli scuri ed abbassare le persiane; si evitano così le dispersioni di calore. Utilissime, a questo scopo, sono anche le tende parasole esterne.

come utilizzare al meglio il climatizzatore

9. Proteggete la macchina esterna dal sole e dalle intemperie

Se possibile, la parte esterna del climatizzatore va installata in una zona non esposta direttamente alla luce del sole o alle intemperie; è molto importante anche coibentare i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione in quanto, se esposti alla luce del sole, possono danneggiarsi.

10. Soluzioni alternative

Nel caso in cui stiate pensando di costruire una nuova casa o di riqualificare un’abitazione esistente, il consiglio che diamo è quello di rivolgervi ad aziende come la nostra che si occupano di realizzare soluzioni integrate tra involucro ed impianto, valutando anche soluzioni alternative all’installazione del climatizzatore.

Concludiamo, infatti, ricordandovi che le nuove abitazioni e le abitazioni sottoposte a riqualificazioni importanti, devono, dal 1 gennaio 2021, essere case nZEB ossia case ad energia quasi zero con bassissimi consumi energetici.

Se hai trovato il nostro articolo interessante ti suggeriamo anche la lettura di altri due articoli in cui i nostri clienti raccontano come si vive nelle case nZEB da noi costruite a Casale sul Sile ed a Montebelluna.

Come risparmiare sulla luce: la miglior scelta sono le lampadine LED

come risparmiare sulla luce
come risparmiare sulla luce

Come risparmiare sulla luce: la miglior scelta sono le lampadine LED

Oggi vi parliamo di come risparmiare sulla luce, scegliendo le lampadine LED più adatte per ottenere un maggior risparmio energetico domestico. Innanzitutto le lampadine a LED sono a basso consumo energetico ed a ridotto impatto ambientale.

Ciò le differenzia dalle vecchie lampadine alogene e ad incandescenza che consumavano tanto e sono perciò fuorilegge dal 01 settembre 2018 (Regolamento CE 244/2009). Le lampade alogene, ad esempio, consumano in media cinque volte di più dei LED.

La tecnologia LED, invece, garantisce:

    • 115 euro di risparmio l’anno (in media);
    • 20 anni di vita per ogni lampadina;
    • maggiori risparmi grazie alla diminuzione del costo della tecnologia stessa nei prossimi anni.

Ma come scegliere le lampadine LED giuste per ogni casa?

Controlla i lumen

​Per capire come risparmiare sulla luce bisogna scegliere la lampadina LED in base alla sua luminosità. Quando si va a comperare una lampadina a LED, per sapere quanto illumina, bisogna controllare i lumen. I lumen sono la quantità di luce emessa dalla lampadina.

In passato, per capire quanto illuminava una lampadina, si controllavano i watt; tuttavia i watt sono l’unità di misura del consumo di energia elettrica.

40 watt

La luminosità di una vecchia lampadina alogena da 40 watt corrisponde ad una lampadina a LED in classe A+ da 470 lumen. La lampadina a LED consuma 5,9 watt.

60 watt

Una lampadina tradizionale da 60 watt corrisponde ad una lampadina a LED in classe A+ da 806 lumen. La lampadina a LED tuttavia consuma solo 9 watt per riprodurre la stessa quantità di luce.

75 watt

La vecchia lampadina alogena da 75 watt va sostituita con una lampadina a LED in classe A+ da 1055 lumen. Quest’ultima lampadina consuma 11,2 watt per riprodurre la stessa quantità di luce della lampadina tradizionale.

100 watt

Una lampadina a LED da 1521 lumen (LED classe A+) ha la stessa luminosità di una tradizionale lampadina da 100 watt. Tuttavia, consuma solo 15,6 watt.

Consigli per risparmiare sulla luce

Come risparmiare sulla luce: scegli in base all'efficienza energetica

L’efficienza energetica delle lampadine a LED si calcola mettendo in relazione i lumen (la quantità di luce emessa) con i watt (la potenza assorbita dalla lampadina).

Maggiore è la quantità di lumen emessi per ogni watt consumato, maggiore è l’efficienza della lampadina, minori saranno i consumi.

Le classi di efficienza energetica delle lampadine vanno dalla E (la più bassa) alla A++ (la maggiore, ossia le lampadine che consumano meno).

Le lampadine di ultima generazione consentono forti risparmi energetici e di conseguenza la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. I LED, inoltre, non emettono raggi ultravioletti e non avendo sostanze tossiche al loro interno sono facili da smaltire.

Dunque, come risparmiare sulla luce? Scegliendo le lampadine più efficienti.

come risparmiare sulla luce efficienza energetica

Ad ogni stanza la tonalità di luce giusta

La tonalità della luce dipende dalla “temperatura di colore correlata” che si misura in gradi Kelvin (K). Si possono distinguere tre tonalità di luce:

    • luce calda: inferiore ai 3500 K emette una luce bianca calda ideale per soggiorno e camera da letto;
    • luce neutra: tra 3500 e 4000 K ed è indicata per spazi che hanno bisogno di essere ben illuminati come cucina, studio e bagno:
    • luce fredda: superiore a 5000 K, è utilizzata in grandi spazi pubblici quali i supermercati.
come risparmiare sulla luce stanza e tonalità

Luce diffusa o concentrata?

Per capire come risparmiare sulla luce e dunque scegliere le lampadine più efficienti bisogna tenere conto anche dell’angolo del loro fascio luminoso. Il numero dei gradi indicati nelle scatole delle lampadine indica su quanta superficie giungerà la lampadina.

Quando l’angolo è inferiore ai 120 gradi ci troviamo davanti ad una lampadina direzionale adatta ad illuminare una zona particolare o un oggetto d’arredamento. Se, invece, l’angolo indicato è compreso tra i 150 ed i 360 gradi la lampadina è non direzionale ed illumina l’ambiente in modo omogeneo.

Se i diffusori del lampadario coprono la lampadina, è meglio utilizzare una lampadina con angolo di luce compreso tra i 150 ed i 300 gradi. Mentre, se avete lampade con diffusore in vetro o che lasciano visibile la lampadina, l’ottimale è utilizzare una lampadina con angolo del fascio luminoso di 360 gradi.

Un apposito simbolo (o una scritta) indicano poi se la lampadina è o meno compatibile con varialuce/dimmer.

come risparmiare sulla luce efficienza energetica

Cicli di accensione e tempi di avvio

Come risparmiare sulla luce? Tenendo conto, quando si acquista una nuova lampadina, dei cicli di accensione e spegnimento e del suo tempo di avvio.

Accendiamo e spegniamo tante volte la luce? Allora è meglio acquistare una lampadina con alto numero di cicli di accensione. Anche in questo caso troviamo l’indicazione dei cicli di accensione in etichetta.

Il tempio di avvio, infine, è il tempo che la lampadina ci mette ad arrivare alla massima luminosità per cui: più il tempo indicato in etichetta è elevato, più la lampadina ci metterà ad accendersi. Le lampadine a LED sono ad accensione istantanea e dunque preferibili alle altre lampadine per uso domestico.

Se vuoi avere altri consigli su come risparmiare in casa ti consigliamo la lettura dei nostri articoli su come risparmiare sul riscaldamento di casa e come risparmiare energia elettrica. Inoltre se sei interessato a scoprire di più sulle nostre case ad alta efficienza energetica ti consigliamo di leggere le pagine dedicate al brevetto Casa Smart Plus.

Scopri
Casa Smart Plus

Come risparmiare sul riscaldamento domestico: i nostri consigli

risparmiare sul riscaldamento domestico
risparmiare sul riscaldamento domestico

Come risparmiare sul riscaldamento domestico: i nostri consigli

Con l’arrivo dei primi freddi ognuno di noi si pone la domanda: come risparmiare sul riscaldamento domestico? L’obiettivo principale è mantenere un adeguato confort senza far salire alle stelle i costi in bolletta.

Qualche tempo fa avevamo già dato alcuni consigli su come mantenere la casa calda in inverno e su come risparmiare sull’energia elettrica.

Si va dal non coprire termosifoni con tende, pannelli, rivestimenti allo spegnere i termosifoni di notte e quando si arieggia la casa (10 minuti al giorno preferibilmente di mattina). Inoltre, tapparelle e serrande vanno abbassate di notte per evitare dispersioni ed eliminare gli spifferi.

Oggi aggiungiamo qualche altro suggerimento più tecnico partendo dal presupposto che la temperatura ideale da tenere in casa è compresa tra i 18 ed i 20 gradi °C (aumentare anche solo di un grado comporta un aumento dei consumi e dei costi in bolletta del 6% circa).

1. Effettuate la manutenzione periodica di impianti e caldaia

La prima cosa che potete fare, a proposito di come risparmiare sul riscaldamento domestico, è la manutenzione costante e regolare della caldaia. Ogni anno, per legge, va effettuata la pulizia della caldaia; mentre ogni due anni va effettuata la prova dei fumi. Meglio farle nel primo periodo autunnale in modo da arrivare pronti ai primi freddi.

Se la caldaia è vecchia, meglio iniziare a pensare alla sua sostituzione. Una caldaia di ultima generazione o una pompa di calore vi consentono di risparmiare fino al 30% dell’energia consumata e sono sovvenzionate da incentivi statali.

Inoltre, per riscaldare gli ambienti è preferibile utilizzare l’impianto di riscaldamento ed evitare l’uso delle stufe elettriche in quanto consumano il doppio.

risparmiare sul riscaldamento domestico manutenzione caldaia

2. Sistemate i termosifoni

Come risparmiare sul riscaldamento quando si hanno i termosifoni in casa?

Innanzitutto, potreste installare le valvole termostatiche (obbligatorie in Italia). Tali dispositivi, consentono di regolare la quantità d’acqua che entra nel calorifero e mantenere la temperatura costante. In questo modo potrete impostare temperature diverse a seconda delle stanze.

All’inizio della stagione fredda sfiatate i termosifoni in modo che, una volta acceso l’impianto di riscaldamento, siano pieni d’acqua e non di aria.

Dietro i radiatori, soprattutto se sono sui muri perimetrali o sotto le finestre, potete inserire dei pannelli riflettenti. In questo modo, il calore prodotto dal termosifone verrà riflesso verso l’interno dell’abitazione dalla lastra, conservando così il calore.

Nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato, oltre alle valvole termostatiche, va installato un sistema di contabilizzazione del calore. In questo modo ogni condomino paga il consumo effettivo e non quello forfettario (calcolato in base ai millesimi).

Torna utile, sia in casa che in condominio, installare una centralina di regolazione automatica della temperatura: rileva la temperatura esterna e la confronta con quella interna ottimizzando i consumi.

Quando siete in casa: accendete il riscaldamento dalle 18:00 alle 22:00 e dalle 07:00 alle 8:00, in modo da coprire le fasce più fredde della giornata ed il momento del risveglio. E se vi assentate per più giorni: spegnete i termosifoni.

risparmiare sul riscaldamento domestico

3. Controllate le voci della bolletta del gas

Una buona pratica per tenere sotto controllo i consumi energetici e i costi in bolletta è analizzare l’offerta sulla fornitura di gas che avete attiva e confrontarla con le offerte di altri fornitori. Ma cosa bisogna prendere in considerazione quando si guarda la bolletta?

Innanzitutto dovete controllare il prezzo del gas casa al metro cubo, successivamente i servizi di vendita (ossia i costi che il fornitore sostiene per le attività di acquisto e rivendita della materia prima).

Attenzione poi al piano tariffario che può essere con prezzo bloccato (esempio per 12 o 24 mesi) oppure a prezzo indicizzato (che si adegua ai prezzi stabiliti dall’Autorità o segue le formule di indicizzazione dei diversi fornitori di gas).

Controllate, inoltre, i metodi di pagamento delle bollette (bollettino postale, domiciliazione) ed infine l’assistenza data al cliente e la presenza di eventuali offerte o vantaggi.

risparmiare sul riscaldamento domestico

4. Accorgimenti in cucina

Per risparmiare sul riscaldamento domestico si consiglia di adottare anche alcuni accorgimenti in cucina.

Vediamone alcuni che possono aiutare ad abbassare la bolletta del gas. :

    • al posto dei normali fornelli, ad esempio, potreste optare per la piastra ad induzione che ha una resa del 90% (mentre il gas si ferma al 40%);
    • scegliete pentole e padelle con fondo in acciaio alto più di un centimetro oppure pentole in ceramica o ghisa smaltata che hanno una migliore resa;
    • coprite sempre le pentole con il coperchio durante la cottura;
    • aspettate che i cibi siano a temperatura ambiente prima di cuocerli (se prima erano in frigorifero o congelatore);
    • non riempite troppo le pentole quando dovete far bollire l’acqua;
    • aggiungete il sale quando l’acqua bolle per accorciare i tempi di cottura;
    • spegnete il fuoco prima di fine cottura per sfruttare il calore residuo;
    • usate la vaporiera o la pentola a pressione che riducono i tempi di cottura del 50%.
risparmiare sul riscaldamento domestico

5. Riqualificate la casa con gli incentivi statali

Ma come risparmiare sul riscaldamento in casa quando l’abitazione è datata? Oltre agli accorgimenti indicati qui sopra è possibile effettuare dei lavori di efficientamento energetico delle abitazioni al fine di consumare di meno ed avere bollette più basse.

A seconda del risultato che si vuole ottenere, e delle possibilità economiche, sono possibili diversi interventi:

    • coibentazione con termocappotto esterno o intercapedini interne;
    • sostituzione degli infissi (da vetro singolo a vetro doppio o triplo);
    • coibentazione del tetto;
    • installazione di sistemi schermanti;
    • sostituzione della caldaia;
    • sostituzione completa degli impianti.

Tutti questi interventi rientrano nell’Ecobonus e sono detraibili nella dichiarazione dei redditi; alcuni interventi possono anche godere del contributo statale Conto Termico.

Infine, sulle abitazioni di ultima generazione e di nuova costruzione è possibile eliminare completamente i costi relativi alla bolletta del gas utilizzando appositi impianti alimentati grazie alle fonti rinnovabili. Il nostro brevetto costruttivo Casa Smart Plus prevede proprio l’installazione di impianti ed involucri performanti, che consentono di abbattere i costi in bolletta e costruire abitazioni ad altissima efficienza energetica ed elevato confort. Per saperne di più, clicca su Casa Smart Plus.

risparmiare sul riscaldamento domestico

Scopri
Casa Smart Plus

Come risparmiare energia elettrica in casa: 8 consigli utili

risparmiare energia elettrica in casa
risparmiare energia elettrica in casa

Come risparmiare energia elettrica in casa: 8 consigli utili

Capire come risparmiare energia elettrica in casa può portare ad ingenti risparmi in bolletta: esistono, infatti, alcune buone pratiche che consentono di ridurre i consumi e risparmiare fino a 200 euro l’anno sui costi energetici.

Sono pratiche semplici, che tutti possiamo effettuare in casa, e che alla lunga hanno risvolti positivi, non solo per le nostre tasche, ma anche per tutto l’ambiente.

Tagliare dove possibile i consumi diventa importante anche alla luce degli aumenti in bolletta attivati a luglio 2018. Il rialzo del 6,5% sul prezzo dell’energia elettrica ha fatto si che una coppia di due persone paghi, oggi, più di 60 euro al mese, mentre una famiglia di quattro persone abbia una bolletta di più di 105 euro mensili.

Nelle case più moderne o nelle ristrutturazioni è possibile intervenire con soluzioni ad alto risparmio energetico che abbattono drasticamente i costi in bolletta. Nelle case datate e che non sono oggetto di ristrutturazione molto spesso gli impianti sono obsoleti e di conseguenza consumano di più.

Risparmiare energia elettrica in casa: i nostri consigli

risparmiare energia elettrica in casa

1. Scegliere l'illuminazione giusta

Il nostro primo consiglio su come risparmiare energia elettrica in casa è: scegliere l’illuminazione giusta. Che cosa intendiamo? Sfruttare al massimo l’illuminazione naturale innanzitutto e scegliere delle tonalità di pittura chiare per le pareti. Le tonalità scure e molto colorate riducono l’apporto della luce naturale e rendono necessaria l’accensione della luce.

Fondamentale, è, inoltre, arredare in modo intelligente e, se possibile, fare in modo che scrivanie e piani di lavoro siano vicino a porte e finestre per godere della luce naturale.

A seconda della stanza, infine, ci sono dei particolari accorgimenti che vengono in nostro aiuto: in cucina è bene installare una striscia di LED in corrispondenza del piano cottura e del piano lavoro in modo da integrare la luce del lampadario centrale; in salotto è utile installare dei regolatori di luce che varino in base alle esigenze domestiche; in camera e nello studio vanno installati degli abat jour a basso consumo, oltre alle lampade principali, per favorire il lavoro e la lettura.

risparmiare energia elettrica in casa

2. Scegliere lampadine a basso consumo o LED

Il nostro secondo consiglio su come risparmiare energia elettrica in casa è: sostituire le lampadine tradizionali con lampadine a basso consumo o LED. Le lampadine a fluorescenza hanno una durata di 15.000 ore e danno un risparmio del 40-60% rispetto alle lampadine tradizionali; i LED durano fino a 50.000 ore e fanno ottenere un risparmio dell’80%.

Nella scelta di una lampadina, inoltre, è più importante valutare i lumen che i watt, in quanto sono i primi ad indicarci la luminosità prodotta dalla lampadina. I lumen, infatti, sono l’unità di misura della luminosità e più lumen significa più luminosità e quindi più luce in casa.

risparmiare energia elettrica in casa

3. Accorgimenti sugli elettrodomestici

Il terzo consiglio è relativo agli elettrodomestici. Innanzitutto, è preferibile acquistare elettrodomestici a basso consumo, in classe A o superiori. Mantenere basso il loro consumo, inoltre, è possibile seguendo queste semplici dritte, che elenchiamo elettrodomestico per elettrodomestico.

FRIGORIFERO

Oltre all’efficienza energetica, va scelto un frigorifero no frost da installare a 10cm di distanza dal muro in modo che ci sia un’adeguata areazione (evita il surriscaldamento); la temperatura interna va mantenuta sui 3-4 gradi e non vanno inseriti alimenti caldi; il frigo va sempre chiuso dopo averlo aperto e va assicurata una regolare manutenzione delle guarnizioni.

FORNO

L’ideale per risparmiare energia elettrica è utilizzare un forno ventilato (che ha temperatura interna uniforme e tempi di cottura più corti); se si stanno cucinando delle pietanze bisogna aprire lo sportello il meno possibile e spegnere il forno qualche minuto prima della fine della cottura e lasciare che la cottura finisca a forno spento; è molto importante, inoltre, togliere i residui di cibo e pulire il forno di frequente.

LAVASTOVIGLIE

Per risparmiare nell’utilizzo della lavastoviglie è importante sciacquare bene i piatti prima di riporli all’interno, farla partire a pieno carico e possibilmente con il programma economico. Infine, rinunciare all’asciugatura consente di ridurre il consumo di questo elettrodomestico del 40%.

LAVATRICE

Anche un utilizzo ragionato della lavatrice può dare il suo contributo al risparmio energetico in casa: basta utilizzarla sempre a carico pieno (o eventualmente con il programma “mezzo carico” nel caso non si riesca a riempirla), effettuare lavaggi a basse temperature (30 o 40 gradi e lasciare le alte temperature solo per la biancheria e sporchi ostinati), evitare il prelavaggio e programmare i lavaggi nelle fasce economiche (in caso di tariffa energetica su base oraria).

CONDIZIONATORE

Il condizionatore è una delle spese che più fa aumentare la bolletta, soprattutto in estate. Quando è in funzione bisogna far si che la temperatura interna sia al massimo 4 o 5 gradi inferiore rispetto a quella esterna; in alternativa si può utilizzare in modalità deumidificatore; non vanno aperte porte e finestre se attivo e va assicurata una regolare pulizia dei filtri (ogni 6 mesi) ed un controllo annuale del gas refrigerante e della serpentina.

DISPOSITIVI ELETTRONICI

TV, PC, impianto stereo, lettore dvd, carica batterie andrebbero sempre spenti e staccati dalla presa della corrente (e non lasciati in stand by). Per esempio: una TV in stand by consuma 14 watt, pochi in meno rispetto ad una TV accesa; un lettore CD in stand by consuma 11 watt, solo 4 in meno rispetto a quando è acceso.

FERRO DA STIRO

Sono preferibili i ferro da stiro con funzione di spegnimento automatico dopo 10 minuti di stand by.

BOILER ELETTRICO

Nel caso di utilizzo di un boiler elettrico per l’acqua calda sanitaria è sempre preferibile utilizzare la doccia anziché la vasca da bagno.

risparmiare energia elettrica in casa lavatrice a pieno carico

4. Risparmiare cucinando

Anche quando si cucina il cibo è possibile risparmiare energia elettrica: è una buona pratica utilizzare la pentola a pressione per far cuocere il cibo in tempi più rapidi e le pentole con cestello anziché la vaporiera per cuocere a vapore; anche la cottura multipla a castello consente di consumare meno energia. Infine, è meglio congelare i cibi in piccole porzioni in modo che congelino più in fretta.

risparmiare energia elettrica in casa cibo congelato

5. Spegnere le luci

Il 50% delle persone dimentica di spegnere le luci dopo esser uscita da una stanza: spegnere le luci consente di ridurre in maniera considerevole i consumi elettrici.

risparmiare energia elettrica in casa

6. Spolverare le lampadine

Il nostro sesto consiglio su come risparmiare energia elettrica in casa ha a che fare con le pulizie domestiche. Quando togliamo la polvere dai mobili, togliamola anche dalle lampadine: il pulviscolo che si forma attorno al vetro delle lampadine riduce il loro funzionamento in quanto fa sì che illuminino di meno, si riscaldino di più e, di conseguenza, consumino di più.

come risparmiare energia elettrica in casa spegnere

7. Consigli sul cancello elettrico

Anche il cancello elettrico può fare la sua parte nel diminuire i consumi di energia elettrica. Come? Se si hanno due cancelli e non si deve uscire o entrare in auto è più conveniente utilizzare il cancello pedonale limitando l’uso di quello elettrico.

risparmiare energia elettrica in casa cancello

8. Confronta le offerte dei fornitori

Ultimo consiglio su come risparmiare energia elettrica in casa è quello di controllare tariffe, fasce orarie ed offerte applicate dal fornitore di energia elettrica e gas che abbiamo scelto e comparare con le altre offerte presenti nel mercato libero. Ciò consente di essere sempre aggiornati sui migliori prodotti e servizi ed eventualmente optare per un gestore più conveniente.

risparmiare energia elettrica in casa controllo bollette

Come rinfrescare casa senza condizionatore

Come rinfrescare casa senza condizionatore
Come rinfrescare casa senza condizionatore

Come rinfrescare casa senza condizionatore: i nostri consigli

Mancano solo pochi giorni all’arrivo dell’estate e del grande caldo. Ecco che diventa fondamentale capire come rinfrescare casa senza condizionatore (o cercando di utilizzarlo il meno possibile).

Ci sono, infatti, semplici accorgimenti che consentono di tenere basse le temperature interne e, nel caso si abbia il condizionatore, di ridurre i consumi di energia elettrica risparmiando sulle bollette.

L’obbiettivo principale è mantenere una temperatura interna che sia di circa 5 o 6 gradi inferiore a quella esterna.

Si tratta di accorgimenti che magari conosciamo già ma che è sempre bene ricordare, con l’arrivo della stagione estiva, per vivere bene dentro le nostre case.

10 consigli per rinfrescare casa senza condizionatore

1. Rinfrescare casa creando ombra

Per rinfrescare casa senza condizionatore è fondamentale abbassare le tapparelle, chiudere le persiane e socchiudere gli scuri durante le ore più calde della giornata. In poche parole, con questo semplice accorgimento, metti le stanze al riparo dai raggi del sole per evitare che l’ambiente si scaldi troppo. Ricordi quando andavi a casa della nonna d’estate ed era tutto buio ma fresco? Ecco, puoi applicare lo stesso principio.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

2. Installa tende da esterno

Le tende da esterno, installate sopra porte, archi e sopra i balconi creano ombra alla finestra; lo scure ed il vetro si scaldano meno e di conseguenza rimane più fresco dentro casa. Al posto di una tenda da esterno è possibile, per chi ha lo spazio, utilizzare anche gli ombrelloni da balcone, un valido aiuto durante le giornate estive per tenere fuori il caldo.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

3. Chiudi le finestre nelle ore più calde

Per rinfrescare casa senza condizionatore tieni chiuse le finestre durante le ore più calde in modo da non far entrare l’afa e l’aria pesante che aumentano il tasso di umidità in casa. Apri sempre le finestre di prima mattina o in tarda serata, spalanca le porte delle stanze, e lascia passare l’aria fresca. Il confort aumenterà ed il caldo diventerà più sopportabile.

Inoltre, se puoi, fai bucato e doccia nelle ore più fresche per evitare di formare condensa e vapore, che, se fatte di giorno, peggiorerebbero la situazione.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

4. Appendi tende da interno bianche

Il bianco, si sa, riflette la luce del sole. Un raggio di sole che incontra una tenda d’arredo chiara o di color bianco, viene riflesso: la tenda funziona come uno specchio e protegge le stanze interne contribuendo ad abbassare la temperatura interna. Ricordiamo che l’ideale è mantenere una temperatura di almeno 5 o 6 gradi inferiore rispetto all’esterno.

rinfrescare casa senza condizionatore

5. Metti le piante nei balconi

Anche le piante ci vengono incontro nell’abbassare la temperatura di casa. Come? Assorbendo la luce ed il calore del sole. Un bel terrazzo o dei bei balconi fioriti, aiutano quindi ad avere temperature adeguate in casa. Attenzione però a non far stagnare l’acqua nei sottovasi, potresti attirare innumerevoli zanzare.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

6. Non usare il forno

Il forno, il phon, l’asciugatrice e le luci intense fanno aumentare la temperatura interna. Prediligi, per cucinare, il forno a microonde, oppure cibi che cuociono in fretta o ancora piatti freddi. Eviterai di far salire le temperature in cucina e di renderla invivibile.

Spegni anche gli altri elettrodomestici che generalmente vengono lasciati in standby, come il televisore, in quanto buttano fuori calore, oltre che consumare energia inutilmente.

Prediligi le lampadine a led anziché le lampadine alogene.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

7. Usa il ventilatore

Il ventilatore muove l’aria interna e l’afa creando una sensazione di brezza. Ne esistono di vari tipi, portatile, a piantana, a soffitto che consentono di rinfrescare casa senza condizionatore.

E se vuoi rinfrescare ancora di più ti insegniamo un simpatico trucchetto per avere più fresco: metti in congelatore delle bottigliette d’acqua o prepara dei cubetti di ghiaccio; metti le bottigliette o i cubetti in una ciotola e porta la ciotola davanti al ventilatore. Avrai aria fresca per qualche ora. Il ventilatore, infatti, nebulizza il freddo delle bottigliette e dei cubetti.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

8. Nelle ore calde sì al condizionatore

Nelle ore più calde dei giorni più afosi, se hai già installato il condizionatore, attaccalo pure un po’ per abbassare la temperatura; all’inizio prova in modalità deumidificatore, se non basta passa alla climatizzazione vera e propria. Se il condizionatore non ce l’hai ma intendi installarlo, acquista un modello che sia in classe energetica A. Il maggior costo iniziale viene poi ammortizzato grazie a bollette più basse.

E se esci di casa, ricorda sempre di spegnerlo.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

9. Rinfresca il corpo

​Per non subire troppo il caldo bisogna cercare di rinfrescare il corpo. Come? Fai docce con acqua tiepida per avere la sensazione di fresco quando esci; bagna collo e polsi se senti caldo, in modo da abbassare la temperatura corporea; prediligi cibi ricchi d’acqua e bevi liquidi non troppo freddi.

Evita le sostanze calde, vanno bene nei climi secchi in quanto il sudore evapora e dà una sensazione di freschezza; nei climi ad alta umidità come il nostro questa pratica non è consigliata: il sudore non evapora e la sensazione di fresco sarebbe solo momentanea.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

10. Sfrutta gli incentivi statali per riqualificare

Puoi migliorare l’efficienza energetica della tua abitazione o del tuo appartamento sfruttando gli incentivi statali, in particolare l’Ecobonus ed ottenere una detrazione fiscale sulle spese per gli interventi effettuati che arriva fino al 65%. È possibile, inoltre, anche trasformare la detrazione fiscale in credito fiscale da cedere all’azienda che effettua i lavori di riqualifica oppure ad altri soggetti terzi correlati.

Come rinfrescare casa senza condizionatore

Per saperne di più sugli incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione degli edifici scopri la sezione dedicata alla nostra Divisione ESCO, all’interno della quale troverai tutti i nostri servizi.

Scopri
la Divisione ESCo

Buon riscontro per la nuova Casa Smart Plus a Casale sul Sile

Edifici Nzeb a Casale sul sile
Edifici Nzeb a Casale sul sile

Buon riscontro per Casa Smart Plus a Casale sul Sile

Cantiere aperto di sabato 01 luglio

È stata presentata sabato scorso  la nuova abitazione Casa Smart Plus a Casale sul Sile di Edilvi costruita con il metodo Sismiblock. Sono state all’incirca 40 le persone che hanno partecipato a partire dalle 17:00 in poi. Presenti il geometra Diego Pavan, amministratore delegato di Edilvi spa, lo staff dell’azienda ed anche i committenti dell’abitazione, il sig. Claudio Breda e la moglie sig.ra Michela Venturin.

Lo staff Edilvi ha presentato il brevetto Casa Smart Plus ed il sistema costruttivo impiegato per la casa di via Torcelle, spiegando pregi ed opportunità nella costruzione di una casa ad emissioni quasi zero, in linea con i parametri NZEB stabiliti dall’Unione Europea (parametri di costruzione obbligatori a partire dal 2021 per tutte le abitazioni di nuova costruzione).

Casa Smart Plus è un brevetto innovativo di Edilvi spa che rivoluziona i metodi costruttivi tradizionali partendo dalla fase di progettazione fino alla consegna chiavi in mano della casa.

Edifici Nzeb a Casale sul sile

Abbattimento costi energetici

La riduzione nella gestione dei costi energetici della casa attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico, di una pompa di calore e di un sistema di trattamento dell’aria.

Riduzione emissioni CO2

La riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 70% annuo rispetto ad una casa di nuova costruzione.

Eliminazione gas metano

L’eliminazione dell’utilizzo del gas in quanto anche i piani cottura sono ad induzione elettrica.

Progettazione BIM

Una fase di progettazione attraverso il BIM (Building Information Modeling), un metodo di progettazione collaborativo (architettura, strutture, impianti, gestione e settore energetico).

“È stata una grande soddisfazione – conclude il geom. Diego Pavan – poter presentare a così tante persone, aprendo le porte del nostro cantiere di Casale sul Sile, il sistema costruttivo Casa Smart Plus, in cui la nostra azienda crede fortemente.”

Scopri
Casa Smart Plus

Perché scegliere una casa senza gas

Risparmio energito grazie ad una casa senza gas . cucina ad induzione
Risparmio energito grazie ad una casa senza gas . cucina ad induzione

Perché scegliere una casa senza gas

Risparmio energetico ed economico in totale sicurezza

Oggi il metano non è sicuramente più la fonte energetica più vantaggiosa: esistono altre soluzioni che si presentano come non solo più economiche, ma anche più ecologiche. Per avere una casa senza gas occorre quindi semplicemente sostituire alcuni dispositivi che permettono di ottenere in modo alternativo acqua calda per riscaldamento e usi sanitari ed energia per la cucina:

Riscaldamento

Grazie all’utilizzo di una caldaia a biomasse (legno, pellet,..) o di una pompa di calore, i costi per il riscaldamento vengono abbattuti circa del 30 – 50% rispetto a quelli del metano; questo è dovuto innanzitutto a minori costi delle materie prime necessarie per la caldaia, ma anche alla capacità della pompa di calore di “trasferire”, energia termica presente all’esterno, alla casa.

Acqua calda sanitaria

Dotandosi di un sistema di accumulo (puffer o bollitore), necessario poiché la pompa di calore lavora in maniera lenta e costante, si ha sempre a disposizione acqua calda per la casa.

Cucina

Sostituendo i classici fornelli a gas con un piano cottura ad induzione oltre ad abbattere i costi è possibile anche avere una casa più sicura riducendo il rischio di incendio. Oggi le cucine più moderne sono fornite di piano cottura ad induzione che conferisce all’ambiente uno stile elegante e di design.

È quindi chiaro che è possibile riscaldare sia l’acqua che gli ambienti della casa senza gas, ma utilizzando la corrente elettrica.

È possibile però risparmiare anche sull’elettricità? Sì, grazie ai benefici generati da un sistema unico che utilizza fotovoltaicopompa di calore e un sistema di termoregolazione domestica.

Il sistema, inoltre, non è utile solo ai fini del riscaldamento domestico invernale, ma anche per il raffrescamento estivo e per l’acqua calda ed è possibile estenderlo a più appartamenti di un condominio o alla struttura di un’azienda.

I risparmi

Quindi, attraverso un pompa di calore e un impianto fotovoltaico dimensionato in maniera corretta, è possibile:

    • eliminare la bolletta del gas,
    • ridurre la bolletta della luce.

Se sei interessato a saperne di più sulle nostre case senza gas metano e sul nostro metodo costruttivo brevettato ti suggeriamo di consultare le pagine dedicate nel nostro sito.

Scopri
Casa Smart Plus

Nuove costruzioni

Casa Smart Plus
case nZEB

Nuove costruzioni
Casa Smart Plus
case nZEB

Case singole

Demolizione e ricostruzione
o riqualificazione energetica e sismica

Nuove costruzioni

Casa Smart Plus
case nZEB

Condomini

Riqualificazione
energetica e sismica