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Incentivi per gli edifici delle imprese: quali sono?

incentivi per edifici imprese 2022
incentivi per edifici imprese 2022

Immobili di impresa: è possibile accedere agli incentivi statali per la riqualificazione?

Le aziende, sebbene abbiano forti limitazioni nell’accesso agli incentivi che più conosciamo come superbonus 110, bonus ristrutturazioni o a seconda del tipo di società, possono accedere ad alcune soluzioni che consentono di migliorare le prestazioni energetiche e sismiche degli edifici di loro proprietà.

L’obiettivo di questo articolo è fare una piccola panoramica degli incentivi dedicati agli interventi di riqualificazione energetica e sismica per gli immobili delle imprese.

Andiamo a vedere ora, a seconda del tipo di edificio quali incentivi siano a disposizione e quali società possano accedere.

Immobili strumentali per natura: sismabonus ordinario, bonus facciate, ecobonus e superbonus 110

Nel caso degli immobili strumentali per natura, cioè gli immobili a cui non è possibile cambiare la destinazione d’uso senza che non ci siano trasformazioni radicali (categorie catastali A/10, B, C, D ed E), si possono utilizzare i seguenti incentivi statali nelle modalità indicate:

    • Sismabonus ordinario: ci possono accedere tutte le persone fisiche e giuridiche nel caso in cui l’edificio sia adibito ad attività produttiva; al sismabonus si può accedere anche nel caso di immobili dati in affitto;
    • Bonus facciate: è consentito richiederlo da parte di tutte le società di persone e di capitali;
    • Ecobonus ordinario: possono richiederlo i titolari di reddito d’impresa che effettuano interventi di riqualificazione su immobili di proprietà o di cui hanno il titolo di detenzione;
    • Superbonus 110: si può utilizzare solo nel caso in cui l’azienda partecipi a spese comuni effettuate su condomini in cui detiene delle proprietà; tuttavia, se le unità che possiede l’azienda sono unità non residenziali in condomini prevalentemente non residenziali la detrazione non spetta all’azienda.

Le aziende, di qualsiasi tipo, non possono accedere al bonus ristutturazioni.

Possono però usufruire, sugli altri bonus, di cessione del credito e sconto in fattura.

Immobili strumentali per destinazione: sismabonus ordinario, bonus facciate, ecobonus ordinario e superbonus 110

Se parliamo di immobili strumentali per destinazione, e cioè degli edifici che l’azienda utilizza esclusivamente per l’esercizio dell’impresa, la situazione cambia leggermente:

    • Sismabonus ordinario: spetta a tutte le imprese e società di persone e di capitali per gli immobili in cui svolgono la loro attività e può essere richiesto da attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali e non commerciali;
    • Bonus facciate: possono ricorrervi tutte le società di persone e di capitali;
    • Ecobonus ordinario: vale lo stesso principio destinato agli immobili strumentali per natura;
    • Superbonus 110: le limitazioni rimangono le stesse del sismabonus per i beni strumentali per natura.

Anche in questo caso i proprietari dell’azienda possono usufruire di cessione del credito e sconto in fattura.

Immobili patrimonio (immobilizzati): bonus ristrutturazioni, sismabonus ordinario, bonus facciate, ecobonus ordinario e superbonus 110

Si tratta di abitazioni o terreni locati a terzi o non utilizzati per l’attività (immobili patrimonio). Gli incentivi cui si può accedere sono:

    • Bonus ristrutturazioni solo nel caso di abitazioni patrimonio;
    • Sismabonus ordinario: l’agevolazione spetta a tutte le imprese e società di persone e capitali;
    • Bonus facciate: spetta anche per le abitazioni patrimonio;
    • Ecobonus ordinario: è garantito lo stesso meccanismo che nel caso dei beni strumentali;
    • Superbonus 110: è soggetto alle stesse limitazioni degli immobili strumentali.

Anche in questo caso i proprietari dell’azienda possono usufruire di cessione del credito e sconto in fattura.

Immobili merce: sismabonus ordinario, bonus facciate, superbonus 110

Gli immobili merce possono accedere a:

    • Sismabonus ordinario: con le stesse modalità delle altre tipologie di beni immobili;
    • Bonus facciate: sulla carta il bonus non è vietato tuttavia l’Agenzia delle Entrate non ha ancora dato indicazioni in merito;
    • Ecobonus 110: valgono le stesse limitazioni previste per gli altri immobili aziendali
    • Superbonus 110: valgono le stesse limitazioni previste per gli altri immobili aziendali.

L’azienda può optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Perché è importante intervenire anche sugli immobili aziendali?

Riqualificare il patrimonio di immobili appartenente alle aziende contribuisce a migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica degli edifici aziendali. Inoltre, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda sul Clima per il 2030.

Un intervento, in particolare, oltre alla coibentazione dell’edificio, può contribuire alla produzione di energia da fonti rinnovabili: l’installazione di pannelli fotovoltaici per l’autoconsumo.

In questo caso l’azienda è in grado di sostenere in modo più efficiente i costi derivanti dall’utilizzo dell’energia.

Le aziende, infine, possono essere predisposte per la partecipazione alle CER – Comunità Energetiche Rinnovabili – ed immettere in rete l’energia prodotta in surplus. Ciò genera un circolo virtuoso che permette di avere più autonomia energetica ed a costi più moderati per tutti i cittadini, in un’ottica win-win.

Fondi per gli immobili aziendali in Veneto

In Veneto, lo scorso giugno, il fondo anticrisi (gestito da Veneto Sviluppo) è stato aumentato di 5 milioni di euro proprio per dare la possibilità alle aziende che installano un impianto fotovoltaico (più inverter, accumulo ed altre dotazioni tecnologiche) di ulteriori agevolazioni.

Superbonus 110 2022: cosa cambia nel nuovo anno

superbonus 110 2022
superbonus 110 2022

Superbonus 110 2022: scopriamo assieme come cambia l'incentivo in questi mesi

Il Superbonus 110, in questo periodo, è stato oggetto di molteplici modifiche che hanno inciso in particolar modo sulle date di proroga, sulla cessione del credito e sui massimali dei prezzi. Faremo un breve escursus nell’argomento per capire cosa si può attualmente fare e cosa non si può fare.

La proroga del Superbonus 110 con la Legge di Bilancio 2022

I primi significativi cambiamenti sono stati introdotti con la Legge di Bilancio per il nuovo anno, L. 234/2021. Il Superbonus come sappiamo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022 per le singole unità immobiliari, a patto che almeno il 30% degli interventi previsti sull’edificio da riqualificare vengano effettuati entro il 30 giugno 2022.

Il Superbonus 110 dedicato ai condomini, invece, è stato prorogato, senza cambiamenti, fino al 31 dicembre 2023. Negli anni successivi al 2023 la percentuale di detrazione del bonus scenderà: al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025.

Dal 2022 le detrazioni vengono ripartite in 4 anni e non più in 5 (rimangono ripartite in 5 anni quelle per gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021).

Anziché optare per la riscossione delle detrazioni nella dichiarazione dei redditi, chi ha diritto ad accedere al Superbonus 110, può optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Restano invariati i requisiti d’accesso: miglioramento di almeno 2 classi energetiche e applicazione di almeno uno dei 3 interventi traino (coibentazione delle superfici, sostituzione della caldaia con pompa di calore, intervento antisismico). Rientrano negli interventi trainati, oltre a tutti gli interventi previsti per gli anni precedenti, l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 200kw per le comunità energetiche, l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 200kw, interventi di rimozione delle barriere architettoniche.

Il Decreto Sostegni Ter e successive modifiche

Qualche settimana dopo l’entrata in vigore delle modifiche al Superbonus, il Governo è intervenuto nuovamente in materia nel Decreto Sostegni Ter (DL 4/2022) per contrastare le numerose frodi ai danni dello Stato che nel frattempo sono state scoperte.

Il Decreto è intervenuto sulla cessione del credito, prima possibile senza limitazioni nel numero di cessioni, riducendola ad una sola cessione. Tuttavia, questa soluzione è stata poi superata con un successivo decreto che ha portato le cessioni possibili ad un numero di 3.

Visto di conformità e congruità delle spese: i nuovi prezzi di riferimento

Per limitare le frodi contro lo Stato, il Governo era già intervenuto a novembre 2021 con il Decreto Antifrode (DL 157/2021) al quale era seguita la circolare dell’Agenzia delle Entrate 16/E/2021 che ha previsto l’introduzione della certificazione di congruità delle spese sui lavori con il dovere di rispettare i costi massimi per tipologia di intervento basandosi sul Decreto Requisiti tecnici (DM 6 agosto 2020), nel caso di lavori con data inizio lavori a partire del 6 ottobre 2020. Il visto di conformità, prima previsto solo per chi optava per la cessione del credito e dello sconto in fattura, è previsto per tutti coloro che ricorrono al Superbonus.

Con il Decreto Prezzi (non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale) verranno modificati ed aumentati del 20% i massimali di prezzo dei materiali contenuti nel DM 6 agosto 2020, per far fronte ai rincari delle materie prime intervenuti in questi mesi.

Nuovi cambiamenti nella cessione del credito

Il Consiglio dei Ministri del 18 febbraio 2022 ha iniziato a ritoccare nuovamente il numero delle cessioni del credito divenute ora tre (e non più una sola).

La prima cessione è libera. Tuttavia, le due cessioni successive alla prima possono essere effettuate soltanto a favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti ad un gruppo bancario o imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.

Inoltre, non possono più esserci cessioni parziali in quanto in seguito alla prima comunicazione dell’opzione di cessione del credito o sconto in fattura, l’Agenzia delle Entrate emetterà un codice univoco che consentirà la tracciabilità delle cessioni successive di quel credito. L’Agenzia delle Entrate dovrà emanare un apposito provvedimento in merito.

Infine, sono state introdotte alcune novità in merito alle sanzioni per i professionisti: i tecnici abilitati che indicano informazioni false o omettenodi inserire alcune informazioni nelle dichiarazioni di asseverazione o che attestano falsamente la congruità delle spese possono essere puniti con la reclusione da 2 a 5 anni e con una multa che va da 50mila a 100mila euro (aumentabile nel caso in cui il fine sia conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri).

Cosa cambia per Edilvi?

La nostra azienda, per tutelare il proprio operato, il proprio know how, i tecnici abilitati ed i propri clienti si sta tenendo costantemente aggiornata sulle normative da applicare, facendo fronte ai cambi operativi dettati dalle stesse come sempre fatto anche in passato. L’esperienza acquisita, fin dal 2017, in merito agli incentivi ed all’operatività come general contractor, ci consente di adeguare in modo rapido i nostri sistemi di lavoro.

Un plauso particolare va ai collaboratori di Edilvi che stanno seguendo l’evoluzione normativa attraverso la formazione continua consentendo così di mantenere l’operatività aziendale sia nella progettazione, che nelle fasi di cantiere, che nella conduzione della parte amministrativo-burocratica.

Per quanto riguarda le commesse, al fine di assicurare l’avvio ed il completamento nei tempi concordati degli interventi di riqualificazione già contrattualizzati, cominceremo a prendere in considerazione nuove richieste di interventi da effettuarsi nel 2023, e quindi solo per i condomini, a partire dalla seconda metà dell’anno. Le richieste per le singole unità immobiliari verranno al momento congelate in attesa di capire se il Superbonus 110 dedicato sarà rinnovato anche nel 2023 oppure no.

Ci scusiamo pertanto sin d’ora con tutte le persone che ci contatteranno ma cui chiederemo di risentirci verso l’estate (per i condomini) e verso fine anno (per le singole unità immobiliari).

*Articolo aggiornato il 28 febbraio 2022 in seguito alle modifiche intervenute dopo la pubblicazione della prima versione del 22 febbraio 2022.

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Comunità energetiche rinnovabili come funziona la normativa italiana in materia

Comunita energetiche rinnovabili persone con stessi obiettivi sociali
Comunita energetiche rinnovabili persone con stessi obiettivi sociali

Comunità energetiche rinnovabili come funziona la normativa italiana in materia

La scorsa settimana abbiamo spiegato che cos’è una comunità energetica, quante tipologie ne esistono, e perché la comunità energetica sarà il futuro della transizione energetica ed ecologica. Riprendendo molto in breve quanto abbiamo già riportato nel precedente articolo sappiamo che la comunità energetica, in Italia, è stata regolamentata dall’art. 42 del Decreto Milleproroghe convertito in Legge n. 8/2020.

Comunita energetiche rinnovabili: impianto fotovoltaico

Che cosa prevede l’art. 42 del Decreto Milleproroghe?

L’art. 42, innanzitutto, stabilisce la definizione di autoconsumo collettivo. L’autoconsumo collettivo è praticabile da una pluralità di consumatori di energia all’interno di un edificio in cui sono presenti uno o più impianti alimentati esclusivamente con fonti energetiche rinnovabili. Questi impianti sono di proprietà dei proprietari dell’edificio e possono arrivare fino a massimo 200kw di potenza installata.

I proprietari degli impianti e produttori di energia, prosumer, nonché i consumatori che fanno parte dello stesso edificio possono utilizzare le reti di distribuzione già esistenti o forme di autoconsumo virtuale per condividere l’energia prodotta dagli impianti. L’autoconsumo energetico può essere gestito in autonomia da un singolo condominio e/o edificio.

La comunità energetica, che dev’essere per forza un soggetto giuridico (sotto forma di onlus o associazione in quanto attività non a fine di lucro), assorbe, in una fase successiva, l’autoconsumo collettivo e consente ai condomini di associarsi alla comunità energetica.

La comunità energetica è formata da consumatori che si trovano nella stessa rete elettrica a bassa tensione collegata alla medesima cabina di trasformazione di media/bassa tensione.

Comunita energetiche rinnovabili: incentivi e risparmio

Sono previsti incentivi per la comunità energetica e l’autoconsumo collettivo?

Si. L’installazione di un impianto fotovoltaico, per esempio, rientra tra gli incentivi previsti dall’Ecobonus e dal Superbonus 110% fino ad un massimo di 20kw installati. L’energia prodotta da questi 20kw va ceduta al GSE – Gestore dei Servizi Energetici. In questo caso il riferimento normativo è il Decreto Rilancio.

Tornando al Decreto Milleproroghe, il Governo ha previsto per ogni impianto installato dopo il 01 marzo 2020 una tariffa incentivo (cumulabile con le detrazioni fiscali appena indicate) che riconosce:

    • 100€/MWh per l’autoconsumo collettivo che avviene nello stesso edificio o condominio;
    • 110€/MWh per l’energia residua che non viene consumata con l’autoconsumo e viene condivisa tramite la CER, ossia la comunità energetica che viene costituita tra prosumer e consumatori che appartengono alla stessa cabina elettrica di media/bassa tensione
    • 10€/MWh di restituzione sulle voci in bolletta per l’autoconsumo collettivo;
    • 8€/MWh di restituzione sulle voci in bolletta per l’energia condivisa tramite la comunità energetica;
    • 50€/MWh di remunerazione per l’energia immessa in rete dalla comunità energetica

per una somma di benefici pari a circa 150-160€/MWh.

comunita energetiche rinnovabili: batterie di accumulo energetico

Come superare la non programmabilità delle fonti rinnovabili

L’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici, essendo dipendente dalla presenza o meno della luce solare, è soggetta a non programmabilità. Cosa significa non programmabilità?

Significa che l’energia viene prodotta solamente durante le ore di luce e nelle giornate in cui il sole fa capolino. Di notte, gli impianti fotovoltaici non producono energia, e nelle giornate in cui le nuvole coprono il sole viene prodotta meno energia (sebbene gli impianti di ultima generazione siano in grado di ricavare lo stesso energia solare). Succede, quindi, che la produzione di energia elettrica tramite gli impianti fotovoltaici sia intermittente e soggetta a casualità. Si rende necessario accumulare l’energia che viene prodotta in più durante le ore di luce, e non consumata, in apposite batterie di accumulo energetico. Grazie alle batterie di accumulo l’energia viene immagazzinata e può essere recuperata per i momenti in cui l’impianto fotovoltaico non produce direttamente energia.

Proprio attraverso le batterie di accumulo si riesce a superare la non programmabilità. Le batterie, infatti, consentono di stabilizzare l’energia che viene prodotta e consumata dai singoli edifici, senza disperdere energia inutilmente nelle ore in cui c’è una grande produzione data dalla presenza del sole e riutilizzandole principalmente di notte o nelle ore in cui c’è meno luce.

La stabilizzazione dell’energia negli edifici consente, inoltre, di stabilizzare l’energia immessa nella comunità energetica e nel mercato dell’energia stessa evitando così sprechi.

Anche le batterie di accumulo energetico sono comprese negli incentivi fiscali come il Superbonus 110%.

comunita energetiche rinnovabili servizi edilvi

Anche Edilvi verso la comunità energetica

In vista della diffusione delle comunità energetiche tutte le abitazioni di nuova costruzione e gli edifici privati e pubblici di cui curiamo la riqualificazione vengono dotati di impianto fotovoltaico con batteria di accumulo energetico, oltre che di impianti di building automation per la gestione da remoto dell’energia e la sensibilizzazione, attraverso appositi alert, di comportamenti utili a promuovere comportamenti efficienti delle singole persone.

Le abitazioni di Edilvi, dunque, sono già in grado di produrre autonomamente energia, di stoccarla nella batteria di accumulo energetico (che va a sopperire la produzione di energia mancante nelle ore notturne riducendo quindi il ricorso all’utilizzo di energia proveniente del mercato libero) e, in un prossimo futuro, potranno essere un importante stimolo per avviare, in ogni singolo quartiere, comunità energetiche efficienti che abbasseranno l’impatto dell’energia proveniente da fonti non rinnovabili, la produzione di CO2 e contribuiranno a ridurre le persone che si trovano in situazioni di povertà energetica.

Edilvi, in quanto ESCo – Energy Service Company, non potrà esser socia della comunità energetica ed il ruolo che potrà assumere sarà, dunque, quello di soggetto responsabile tecnologico per la fornitura di servizi specifici quali:

    • l’erogazione di servizi relativi all’energia da fonti rinnovabili;
    • l’installazione di sistemi di building automation per i soci della comunità;
    • la realizzazione di smart home;
    • la promozione dell’autoconsumo individuale per ogni singolo edificio;
    • la promozione dell’autoconsumo collettivo nei condomini;
    • la messa a disposizione di specifici software per la creazione della comunità energetica e la gestione dell’energia.

Per saperne di più sulla comunità energetica rinnovabile e sui servizi che Edilvi può mettere a disposizione della stessa contattaci tramite il form qui sotto!

Cos’è il general contractor, cosa fa e come scegliere quello che più fa al caso tuo

General contractor: cos'è e cosa fa
General contractor: cos'è e cosa fa

Cos’è il general contractor, cosa fa e come scegliere quello che più fa al caso tuo

Con l’avvento del Superbonus 110 e dell’introduzione dei contratti EPC nel sistema del Parternariato Pubblico Privato si sente sempre più spesso parlare di general contractor. Ma cosa è il general contractor e cosa fa? Oggi spieghiamo nel dettaglio e nel modo più semplice possibile cosa è questa figura, di cosa si occupa e quali sono i parametri di cui tener conto per scegliere un general contractor all’altezza della riqualificazione che devi effettuare.

Cos’è il general contractor?

Innanzitutto, partiamo dalla traduzione: general contractor significa contraente generale.

Il general contractor è un’azienda o un privato a cui, chi deve effettuare dei lavori di riqualificazione (il contraente, che può essere sia un privato che un ente pubblico), si affida per dare in appalto la gestione di tutta la realizzazione dell’intervento di efficientamento su un edificio esistente. Semplificando, il general contractor è un partner a cui il cliente dà in mano tutta la gestione della riqualificazione di un edificio.

Spesso il general contractor nasce come impresa edile e come energy service company. L’esperienza di impresa edile e di energy service company (ESCo), infatti, portano in sé un bagaglio di competenze fondamentali per un buon general contractor:

    • gestione di cantiere,
    • progettazione,
    • amministrazione contabile dei lavori,
    • esperienza nelle pratiche di diagnosi energetica,
    • rapporto con gli enti di riferimento per le pratiche burocratiche,
    • gestione di tutte le figure professionali e delle maestranze che ruotano attorno agli interventi di riqualificazione.

Cosa fa il general contractor?

Di fatto il general contractor si occupa della gestione di una riqualificazione in tutti i suoi processi:

    • Progettazione (capitolato lavori, elaborati, relazioni, computi metrici, cronoprogramma);
    • cantiere e realizzazione lavori;
    • gestione dei fornitori e dei collaboratori di cantiere;
    • cessione del credito e sconto in fattura;
    • realizzazione della diagnosi energetica, della Legge 10, delle APE di inizio e fine lavori, dell’asseverazione del rischio sismico;
    • realizzazione e gestione di tutte le pratiche burocratiche da presentare all’Agenzia delle Entrate e agli Enti Pubblici da coinvolgere.

In buona sostanza, il general contractor si occupa, per il suo cliente, di coordinare tutte le figure che ruotano attorno ad una riqualificazione:

    • collaboratori di cantiere,
    • professionisti tecnici (progettisti, termotecnici, strutturisti, direttore dei lavori, coordinatore della sicurezza),
    • commercialista,
    • maestranze,
    • operai.

Il general contractor, inoltre, ha la responsabilità di gestire il budget dedicato alla riqualificazione e di assicurarsi che tutte le fasi, dalla progettazione alla chiusura del cantiere fino all’espletamento delle pratiche burocratiche, siano eseguite nei tempi prestabiliti con il cliente e nel rispetto delle tempistiche date dalle normative.

Il compito di un general contractor, dunque, è un compito di grande responsabilità ma che consente al cliente di essere sollevato da gran parte delle incombenze che di solito si generano quando si intraprende un percorso di riqualificazione di un edificio, singola unità immobiliare, condominio o edificio pubblico.

Come scegliere un general contractor?

Qualche spunto lo abbiamo già dato più sopra, tuttavia ti proponiamo un elenco di elementi da valutare per scegliere il tuo general contractor di riferimento:

    • deve avere una consolidata esperienza nell’edilizia;
    • meglio ancora se ha una buona esperienza nel settore dell’efficientamento energetico;
    • deve essere strutturato anche per affrontare la parte strutturale ed antisismica;
    • deve assicurarti di avere collaborazioni consolidate sia per la gestione delle maestranze di cantiere che per la gestione dei professionisti;
    • guarda anche ai metodi di progettazione che utilizza: l’utilizzo del metodo BIM e della modellazione 3D dei progetti è sicuramente un plus da tenere in considerazione;
    • controlla e chiedi se ha già esperienze consolidate come unico referente nella costruzione e/o riqualificazione degli edifici;
    • chiedi se è in possesso di  certificazioni e, se si, quali;
    • controlla da quanti anni è sul mercato l’azienda e/o il professionista di riferimento che si propongono come contraente generale;
    • chiedi una spiegazione dettagliata su come gestisce le pratiche edilizie e burocratiche;
    • valuta la chiarezza delle spiegazioni che ti fornisce, e delle risposte alle domande ed ai dubbi che poni.

L’esperienza di Edilvi come general contractor a Treviso

Diventare un general contractor, per la nostra azienda, è stato uno sbocco naturale derivato da tutte le esperienze maturate dal 1984, anno di fondazione, in poi.

Abbiamo dapprima lavorato su grandi commesse, in particolare nel settore residenziale privato ma anche nel settore pubblico, successivamente abbiamo effettuato riqualificazioni di grandi edifici e dal 2011 siamo diventati una ESCo che si occupa di efficientamento energetico.

Negli anni, inoltre, abbiamo acquisito diverse certificazioni e premi:

    • UNI EN ISO 9001:2015;
    • UNI CEI 11352:2014;
    • Attestazioni Bentley SOA per l’esecuzione di lavori pubblici;
    • Rating di Legalità;
    • Premio EESA 2017 (European Energy Service Award) come miglior ESCo dell’anno.

Negli ultimi 10 anni, dopo aver riposizionato l’azienda nel settore delle costruzioni nZEB e delle riqualificazioni di edifici pubblici abbiamo brevettato un nostro metodo costruttivo che si basa, lato gestione, proprio sul principio di unico referente: il cliente viene seguito in toto dall’azienda e non deve occuparsi né della parte burocratica né dell’individuare da solo altri professionisti, artigiani e fornitori. Forniamo, infatti, un pacchetto chiavi in mano.

Il principio dell’unico referente viene applicato a tutte le abitazioni di nuova costruzione dal 2014. In parallelo, l’attività di ESCo ci ha consentito di avviare come unico referente importanti riqualificazioni di edifici pubblici.

Pertanto, con l’aggiornamento normativo dei bonus fiscali come ecobonus, sismabonus, superbonus 110, l’introduzione della cessione del credito e dello sconto in fattura, l’inserimento dei contratti EPC nel Parternariato Pubblico Privato abbiamo traslato le nostre competenze e le qualità di unico referente diventando dei veri e propri general contractor che operano in provincia di Treviso.

Nel rivolgerti a noi, troverai, dunque, un partner che ti accompagna in tutte le fasi della riqualificazione del tuo edificio, che sia una singola unità immobiliare, un condominio, una scuola o un edificio pubblico di altra tipologia. Ti solleviamo dalle incombenze e ti diamo un prodotto finito, chiavi in mano senza che tu debba preoccuparti di nulla.

Se vuoi saperne di più su come lavoriamo, sui nostri servizi e devi riqualificare un edificio non ti resta che compilare il form qui sotto e contattarci!

Superbonus 110: cosa cambia nel 2021 (e nel 2022)

Superbonus 110 casetta prototipo
Superbonus 110 casetta prototipo

Superbonus 110: cosa cambia nel 2021 (e nel 2022)

La Legge di Bilancio 2021 (L. 178/2020) ha introdotto importanti modifiche alla disciplina dei Superbonus, introdotta con il Decreto Rilancio a maggio 2020 (art. 119 DL 34/2020 convertito in L. 77/2020). In particolare la Legge di Bilancio ha prorogato le scadenze per l’accesso ai bonus, introdotto la possibilità per le imprese di accedere ai bonus se proprietari di unità immobiliari in condomini a destinazione residenziale prevalente per i lavori sulle parti comuni, regolamentato la disciplina in fatto di unico proprietario di edificio con più di due unità immobiliari accatastate, e prorogato cessione del credito e sconto in fattura fino al 31 dicembre 2022. Andiamo, dunque, ad approfondire le modifiche.

Superbonus 110: le nuove scadenze relative ad incentivi statali, cessione del credito e sconto in fattura

Il Superbonus 110, con la modifica introdotta dalla Legge di Bilancio, vale dal 01 luglio 2020 fino al 30 giugno 2022. La scadenza può essere prorogata al 31 dicembre 2022 per i condomini che al 30 giugno 2022 abbiano effettuato almeno il 60% degli interventi stabiliti per l’accesso agli incentivi.

Per le ex IACP (Istituti Autonomi per le Case Popolari) la scadenza dei bonus è stata prorogata al 31 dicembre 2022 con possibilità di proroga fino al 30 giugno 2023 nel caso in cui al 31 dicembre 2022 siano stati svolti sull’edificio almeno il 60% dei lavori.

Anche la possibilità di optare per cessione del credito e sconto in fattura vale fino al 31 dicembre 2022.

Nuovi beneficiari: unici proprietari, terzo settore e imprese

Potranno accedere ai Superbonus 110:

    • Condomini;
    • Persone fisiche, non esercenti attività di impresa, arti o professioni, su interi fabbricati con massimo 4 unità immobiliari accatastate, appartenenti ad unico proprietario o in comproprietà;
    • Persone fisiche, non esercenti attività di impresa, arti o professioni, su singole unità immobiliari residenziali;
    • Ex IACP per spese fino al 31 dicembre 2022 (e fino al 30 giugno 2023 se al 31 dicembre 2022 sono stati avviati e realizzati almeno il 60% dei lavori);
    • Cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
    • Terzo settore;
    • Associazioni e società sportive dilettantistiche limitatamente a lavori su spogliatoi e parti di spogliatoi;
    • Imprese per unità immobiliari possedute o detenute in condomini, in riferimento alle sole parti comuni (circolare Agenzia delle Entrate 24/E/2020).

Per quanto riguarda le imprese, già in precedenza, con la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 34/E/2020 erano state ammesse le spese per interventi di risparmio energetico o di messa in sicurezza sismica su edifici immobili merce di imprese di costruzioni e ristrutturazione immobiliare, oltre alle spese su immobili locati a terzi da parte di società immobiliari. L’inserimento dei lavori nelle parti comuni dei condomini a destinazione residenziale prevalente allarga, dunque, il panorama anche per le imprese.

Ripartizione in quote annuali e tipologie di interventi

La Legge di Bilancio 2021 ha stabilito anche la ripartizione delle detrazioni in quote annuali: le spese sostenute nel 2021 si recupereranno in cinque quote annuali di pari importo; le spese del 2022, invece, si recupereranno in quattro quote annuali.

Si potrà optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura, anziché detrarre gli interventi nella dichiarazione dei redditi, fino al 31 dicembre 2022.

Gli interventi, come in precedenza, si suddividono in interventi traino ed interventi trainati.

Tra gli interventi traino abbiamo:

    • L’isolamento termico delle superfici degli edifici;
    • La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale;
    • La messa in sicurezza sismica.

Tra gli interventi trainati rientrano invece:

    • Tutti gli interventi rientranti nell’Ecobonus art. 14 DL 63/2013;
    • Gli interventi di rimozione delle barriere architettoniche art. 16-bis c. 1 lett. e DPR 917/1986;
    • L’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici;
    • L’installazione di impianti fotovoltaici e la contestuale successiva installazione di sistemi di accumulo energetico.

Gli interventi si considerano trainati se le relative spese sono sostenute tra la data di inizio e la data di fine dei lavori traino; inoltre, se tutti i lavori sono eseguiti dalla stessa impresa che funge da general contractor sarà la stessa azienda che potrà attestare data di inizio e data di fine dei lavori traino con un’apposita attestazione.

Il Superbonus 110 ed Edilvi

La nostra azienda, che da anni segue la disciplina normativa in merito ad ecobonus e sismabonus, rientra proprio in quest’ultima casistica in quanto, grazie al proprio know how ed all’esperienza acquisita negli anni, si pone come unico referente, e quindi general contractor, per l’esecuzione di lavori di riqualificazione con gli incentivi statali e la gestione della documentazione correlata, dando un servizio completo al cliente finale che non deve preoccuparsi né della gestione delle diverse fasi di cantiere né della produzione di documenti in proprio.

In particolare offriamo un servizio dedicato in provincia di Treviso per possibili clienti che vogliono effettuare interventi di demolizione e ricostruzione di case singole. In questo caso la nostra azienda si occupa della demolizione, della gestione delle pratiche burocratiche e della ricostruzione della casa finita con consegna chiavi in mano, grazie al metodo brevettato Casa Smart Plus. In pochi mesi viene consegnata al cliente una casa nZEB, ad energia quasi zero, antisismica, confortevole e con gestione dei consumi ottimale.

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Demolizione e ricostruzione: un binomio vincente grazie alle opportunità offerte dal Super Bonus 110

Demolizione e ricostruzione nuova copertina
Demolizione e ricostruzione nuova copertina

Perchè conviene riqualificare con la demolizione e ricostruzione grazie al Super Bonus 110?

Il patrimonio edilizio italiano, come già accennato anche in articoli presentati negli anni scorsi nel nostro blog, si configura come un patrimonio costituito nella maggior parte dei casi da edifici datati, energivori, non sicuri dal punto di vista antisismico, poco confortevoli e poco salubri con inevitabili ripercussioni sulla salute e sulle tasche dei cittadini che spendono tanto per riscaldare in inverno e per raffrescare in estate. Oltre tutto la scarsa efficienza degli edifici si ripercuote sull’ambiente ed in particolare sull’aria che risulta sempre più inquinata.

Una recente indagine svolta da ENEA, Istituto per la competitività (I-Com) e Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP), presentata ad aprile 2020, sulla base di dati raccolti nel 2019, ha evidenziato che quasi il 70% del campione di edifici analizzati apparteneva alle ultime tre classi energetiche G, F ed E; mentre solo il 12% rientrava in classi efficienti quali A1-4 e B. In particolare ricadono nelle classi energetiche peggiori edifici quali monolocali, bilocali e trilocali (85%) e villette e case unifamiliari (73%).

Capita spesso, infatti, che le case costruite nel secondo dopo guerra, in particolare le case costruite prima degli anni ’90, siano in classi energetiche molto basse (principalmente classi quali G ed F) e versino in condizioni di scarsissima efficienza energetica e bassissima sicurezza antisismica.

Demolizione e ricostruzione fase di demolizione edificio

Nuove prospettive con il Super Bonus 110: demolizione e ricostruzione diventano un’opzione conveniente

Negli anni, l’introduzione delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia e dell’ecobonus ha dato una piccola spinta al mercato permettendo di riqualificarne una parte, seppur ancora troppo piccola rispetto agli obiettivi stabiliti dall’Italia e dall’Unione Europea per il 2020 prima e per il 2030 in seguito, delle abitazioni del Belpaese.

Tuttavia, l’introduzione del Super Bonus 110, avvenuta con il Decreto 19 maggio 2020 n.34 (Decreto Rilancio, convertito in Legge 17 luglio 2020 n. 77), potrebbe dare quella marcia in più al settore delle riqualificazioni energetiche e sismiche. Tra gli interventi di efficientamento energetico compresi nel Super Bonus 110, infatti, rientrano anche interventi di demolizione e ricostruzione delle case. I requisiti per accedere agli incentivi rimangono gli stessi del Super Bonus: l’importante è che con la demolizione e ricostruzione si ottenga il miglioramento di almeno due classi energetiche rispetto all’abitazione da demolire, si rispettino i requisiti minimi contenuti nel DM 26 giugno 2015 e gli involucri utilizzati per la ricostruzione rientrino nei Criteri Ambientali Minimi (DM 11 ottobre 2017).

Chi possiede una casa datata ed energivora, anziché optare per l’applicazione del cappotto, la sostituzione della caldaia, e la sostituzione degli infissi (tra gli interventi più gettonati) potrebbe pensare al ricorso agli incentivi per demolizione e ricostruzione delle singole unità immobiliari anziché effettuare singoli o plurimi interventi migliorativi che risulterebbero più invasivi, meno efficaci e con tempistiche di cantiere molto più lunghe. La demolizione e ricostruzione potrebbe essere, infatti, l’ideale per chi possiede case unifamiliari o villette degli anni ’60, ’70 o ’80.

Inoltre, il nuovo Decreto Semplificazione all’art. 10 ha introdotto la possibilità di effettuare interventi di demolizione e ricostruzione con spostamento di volume e sagoma delle abitazioni nell’osservanza delle distanze legittimamente preesistenti.

Demolizione e ricostruzione esempio casa smart plus

Che cosa propone EDILVI?

EDILVI dal 2011 è una ESCo – Energy Service Company certificata UNI CEI 11352 e dal 1984 è un’impresa edile a Treviso e provincia. Dall’esperienza trentennale nel campo edilizio, dall’esperienza decennale come ESCo e dallo studio costante dei principali incentivi quali Ecobonus, Sismabonus, ed ora Super Bonus 110, nonché grazie al metodo costruttivo brevettato Casa Smart Plus propone un pacchetto integrato per la demolizione e ricostruzione delle abitazioni datate offrendo l’opportunità di costruire una casa ecosostenibile (in classe energetica A4 – edifici nZEB ad energia quasi zero) beneficiando degli incentivi fiscali e dei meccanismi di cessione del credito e di sconto in fattura.

EDILVI si propone, dunque, come partner unico a 360 gradi per la gestione economica, finanziaria e costruttiva della nuova casa a fronte della demolizione dell’edificio esistente. Affidarsi a noi significa affidarsi ad un’azienda che mette in campo progettisti e partner fidati come artigiani, elettricisti, idraulici, e che coordina tutta la gestione del cantiere fino alla consegna della casa finita ed abitabile in soli 4 mesi dall’avvio del cantiere.

Inoltre, potrai scegliere e personalizzare le finiture che preferisci scegliendole direttamente nel nostro showroom aziendale dove esponiamo una vasta gamma di prodotti selezionati dei nostri migliori fornitori.

Se vuoi dunque valutare la possibilità di demolire e ricostruire la tua casa a Treviso e provincia, usufruendo degli incentivi fiscali Super Bonus 110 non ti resta che cliccare qui sotto e richiedere il tuo preventivo. Ti chiederemo alcuni dati, documenti e planimetrie dell’attuale abitazione che serviranno a noi per una prima valutazione dell’intervento. Qualora dovessi riscontrare delle difficoltà nella compilazione contatta il numero di assistenza che trovi all’interno del form.

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Bonus casa 2020: cosa è cambiato con la nuova Legge di Bilancio

bonus casa 2020 copertina
bonus casa 2020 copertina

Bonus casa 2020: ecco cosa è cambiato con la nuova Legge di Bilancio

A circa un mese dall’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio facciamo, come ormai nostra tradizione, una panoramica sui bonus per la casa. I bonus casa 2020 vedono una sostanziale conferma per quanto riguarda percentuali, massimali di detrazione, quote annuali e cessione del credito. Tuttavia non mancano sorprese e scossoni: prima tra tutte la limitazione dello sconto in fattura alle riqualificazioni di primo livello per interventi di efficientamento energetico, su edifici condominiali, di importo superiore ai 200mila euro e l’abrogazione della cessione del credito per l’installazione di impianti fotovoltaici.

Qui di seguito eccovi una carrellata sui principali bonus casa 2020.

Ecobonus 2020

L’ecobonus 2020 dedicato ai condomini rimane invariato e scadrà il 31 dicembre 2021. L’ecobonus 2020 dedicato alle singole unità immobiliari scadrà il 31 dicembre 2020 e si potrà recuperare in 10 anni. Le percentuali applicabili saranno due 65% e 50% a seconda degli interventi.

Interventi al 65%:

    • riqualificazione energetica globale dell’edificio;
    • lavori sull’involucro;
    • installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
    • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
    • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria;
    • acquisto e posa in opera di microcogeneratori in sostituzione degli impianti esistenti.

Interventi al 50%:

    • sostituzione di finestre comprensivi di infissi;
    • acquisto e posa in opera di schermature solari;
    • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A;
    • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti a biomassa.
bonus casa 2020 ecobonus

Sconto in fattura e cessione del credito

Lo sconto in fattura, introdotto dal Decreto Crescita di aprile 2019, è stato fortemente limitato. Se prima era applicabile a tutti gli interventi riguardanti ecobonus e sisma bonus, sia per condomini che per singole unità immobiliari, con la nuova Legge di Bilancio 2020 lo sconto in fattura si applica solo sugli edifici condominiali nel caso in cui si effettuino interventi di ristrutturazione di primo livello, inerenti l’efficientamento energetico dell’edificio, con importo lavori superiore ai 200mila euro. Tradotto: interventi che riguardino più del 50% della superficie lorda complessiva dell’edificio per quanto riguarda l’involucro, ed allo stesso tempo vadano ad ammodernare l’impianto termico per la climatizzazione invernale e/o estiva asservito all’intero edificio. Lo sconto in fattura può essere recuperato in 5 anni.

Rimangono invariate le regole per la cessione del credito che si applica a ecobonus condomini, ecobonus singole unità immobiliari e sisma bonus condomini. Non è possibile la cessione del credito per il sisma bonus sulle singole unità immobiliari ed è stata tolta la possibilità di cedere il credito per l’installazione dei pannelli fotovoltaici.

bonus casa 2020 sconto in fattura

Sisma bonus 2020

Il sisma bonus, la detrazione dedicata al miglioramento sismico dei condomini e delle singole unità immobiliari, rimane pressoché invariato con scadenza al 31 dicembre 2021.

Rientra nelle detrazioni previste dal sisma bonus anche l’acquisto di case antisismiche, situate in zona sismica 1, 2 o 3, demolite e ricostruite da imprese edili e messe in vendita entro 18 mesi dalla data di fine lavori. La detrazione è pari al 75% del prezzo di vendita se l’intervento ha comportato la diminuzione di una classe di rischio sismico ed all’85% del prezzo di vendita nel caso in cui l’intervento abbia portato al miglioramento di due o più classi sismiche.

Bonus casa 2020 sismabonus

Bonus ristrutturazioni ed acquisto di immobili ristrutturati

Il bonus ristrutturazioni è stato rinnovato alle stesse condizioni dell’anno precedente per cui sarà possibile detrarre il 50% delle spese sostenute, fino ad un massimale di 96 mila euro per unità immobiliare, e recuperare le detrazioni in 10 anni. Il bonus scadrà il 31 dicembre 2020.

Rientrano nel bonus ristrutturazioni i seguenti interventi:

    • manutenzione ordinaria;
    • manutenzione straordinaria;
    • lavori su immobili danneggiati da calamità;
    • acquisto e costruzione di box e posti auto;
    • eliminazione delle barriere architettoniche;
    • prevenzione degli illeciti;
    • cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;
    • interventi per il risparmio energetico;
    • adozione di misure antisismiche;
    • bonifica dall’amianto;
    • messa in sicurezza contro gli infortuni domestici.

Inoltre per chi acquista un immobile ristrutturato da un’impresa di costruzioni e messo in vendita entro 18 mesi dalla data di fine lavori è prevista la detrazione del 50% sul 25% del prezzo di acquisto.

Bonus casa 2020 bonus ristrutturazioni

Altri bonus casa 2020

Monitoraggio strutturale continuo degli immobili

Sarà previsto un credito d’imposta per il monitoraggio strutturale continuo degli edifici, riconosciuto nel limite massimo di 1,5 milioni di euro per ciascun anno (2020 e 2021). Tale misura sarà regolamentata da un apposito decreto del Ministero dell’Economia.

Bonus mobili

Tra i bonus casa 2020 è stato confermato anche il bonus mobili. La detrazione sarà possibile per il 50% del prezzo di acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in classe A+ e superiori (classe A per i forni) destinati ad arredare un’immobile oggetto di ristrutturazione.

Bonus verde

Confermato, infine, anche il bonus verde fino al 31 dicembre 2020. La misura prevede una detrazione IRPEF del 36% delle spese sostenute, con un limite massimo di 5mila euro, per la sistemazione di aree verdi ad uso abitativo. La detrazione va ripartita in 10 rate annuali.

bonus casa 2020 bonus mobili

I servizi di EDILVI impresa edile ed ESCo a Treviso

EDILVI, impresa edile a Treviso ed Energy Service Company, si occupa di ecobonus condomini e sisma bonus condomini in provincia di Treviso, nonché di ecobonus e sismabonus per singole unità immobiliari. Scopri di più sui nostri servizi visitando la sezione dedicata nel nostro sito.

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la Divisione ESCo

Bonus Casa 2019: come cambiano gli incentivi fiscali

bonus casa 2019
bonus casa 2019

Bonus Casa 2019: come cambiano gli incentivi fiscali

I Bonus Casa 2019, racchiusi nel Documento Programmatico di Bilancio emanato dal governo nei giorni scorsi, ricalcano nel funzionamento e nelle modalità i bonus degli anni precedenti. Questi incentivi fiscali, dunque, dovrebbero essere riconfermati dalla Legge di Bilancio di prossima approvazione. Presentiamo i Bonus Casa 2019 così come sono contenuti nel Documento Programmatico.

Bonus ristrutturazione

Il Bonus ristrutturazioni prevede una detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia sulle abitazioni, pari al 50% della spesa sostenuta. Si potrà accedervi fino al 31 dicembre 2019 e la quota detraibile sarà ripartita in 10 quote annuali.

bonus casa 2019 ristrutturazioni

Ecobonus

Anche l’Ecobonus, bonus casa inerente alla detrazione per gli interventi di efficienza energetica, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2019. Manterrà due diverse aliquote: 65% e 50%. Quest’ultima sarà applicata ai costi sostenuti su: sostituzione di infissi; sostituzione di schermature solari; sostituzione di impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie e condensazione ed a biomassa. Sarà possibile recuperare la detrazione in 10 anni. L’Ecobonus si applica anche agli immobili degli Istituti Autonomi per le Case Popolari.

Il Documento Programmatico non prende in considerazione il Sismabonus in quanto è già attivo fino al 31 dicembre 2021.

Nessun accenno, infine, al meccanismo della cessione del credito che rimane, dunque, invariato. Ricordiamo che l’Agenzia delle Entrate, ad oggi, ha regolamento il meccanismo solo per Ecobonus e Sismabonus Condomini. Non ha ancora emanato il Provvedimento relativo alla cessione del credito per le singole unità immobiliari.

bonus casa 2019 ecobonus

Bonus mobili

Il Bonus Mobili varrà per tutto il 2019. Sarà ancora possibile detrarre l’acquisto di arredamento e grandi elettrodomestici a basso consumo (minimo in classe A+). Questo bonus casa si ottiene al fine di ammobiliare case ed appartamenti oggetto di ristrutturazione. Ricordiamo che la detrazione è pari al 50% della spesa di acquisto su un massimale di 10mila euro.

bonus casa 2019 , bonus mobili

Bonus giardini

Chiude la panoramica sui Bonus Casa 2019, il Bonus giardini o cosiddetto Bonus Verde. Si tratta della detrazione del 36% per le spese di sistemazione del verde domestico. Questi incentivi fiscali verranno prorogati per tutto il 2019 ed avranno un massimale di 5mila euro e comprenderà: la fornitura e la piantumazione di alberi, piante e cespugli; la riqualificazione di tappeti erbosi esclusi quelli ad uso sportivo; il restauro ed il recupero di giardini di interesse storico ed artistico; la realizzazione di giardini pensili; i sistemi di irrigazione.

bonus casa 2019 bonus giardini

Per saperne di più sui bonus fiscali e sui servizi dedicati alle riqualificazioni delle abitazioni e dei condomini ti consigliamo di visitare le pagine del nostro sito dedicate alla nostra Divisione ESCo. All’interno di quella sezione troverai maggiori indicazioni sui nostri servizi e sul funzionamento degli incentivi.

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Lavori in condominio: l’applicazione dedicata ad ecobonus e sismabonus condomini

lavori in condominio , energy service company
lavori in condominio , energy service company

Lavori in condominio: l'applicazione dedicata ad ecobonus e sismabonus condomini

lavori in condominio, in particolare quelli legati alla ristrutturazione ed alla manutenzione straordinaria, sono agevolati grazie agli incentivi statali (Ecobonus condomini, Sismabonus condomini e super incentivo) nonché grazie al meccanismo della cessione del credito. Tuttavia, calcolare le quote di detrazioni spettanti ed il credito che il condominio può cedere complessivamente, non è così semplice.

Per facilitare amministratori condominiali e condòmini la nostra azienda ha sviluppato un’applicazione web che, in pochi passaggi, consente di raccogliere ed elaborare tutti i dati utili per stabilire:

    • i possibili interventi di riqualificazione energetica e sismica del condominio;
    • il costo degli interventi possibili;
    • le detrazioni fiscali spettanti e cedibili.

La cessione del credito

Consente al condòmino di cedere la parte di detrazione fiscale a lui spettante (possono cederlo anche le persone che di fatto non hanno diritto alla detrazione) e pagare solamente la quota non cedibile delle detrazioni. Il credito fiscale si può cedere all’azienda che effettua i lavori o ad altre aziende partner o ad altri soggetti che hanno partecipato alla riqualifica del condominio. Chi accetta la cessione del credito da parte del condòmino può cedere il credito una sola altra volta.

Come funziona l'app per i lavori in condominio

Cliccando sul pulsante che troverete alla fine dell’articolo verrete rimandati alla schermata principale della app che spiega brevemente le funzionalità e lo scopo della stessa. Consigliamo, a chi deve effettuare lavori in condominio, di tenere sotto mano tutti i documenti relativi al condominio dai dati dell’amministratore, ai dati catastali fino ai consumi energetici in bolletta. Dei piccoli box danno brevi informazioni utili su ecobonus e sismabonus per i condomini.

Cliccando su “inizia” si accede ad una prima sezione in cui vengono richiesti l’indirizzo del condominio ed il consenso al trattamento dei dati personali.

Schermata iniziale dell'applicazione

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Schermata di raccolta indirizzo dell'edificio

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Raccolta dei dati generali e dei documenti

Il secondo step consente di inserire:

    • dati specifici dell’edificio quali destinazione d’uso, numero di unità immobiliari, mq totali;
    • risposte a domande quali “sono previsti interventi condominiali?”, volontà di usufruire dei benefici fiscali, possesso di diagnosi energetica o vulnerabilità sismica, tipologia di impianto di riscaldamento, tipologia di combustibile;
    • documenti in formato immagine o pdf su consumi termici, elaborati grafici dell’edificio, verbali di ripartizione delle quote millesimali, documenti ex legge 10/1990.

Schermata di raccolta dati generali dell'edificio

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Schermata di raccolta documenti dell'edificio

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Raccolta dati della persona che richiede il preventivo

Dopo aver raccolto dati e documenti sull’edificio si chiede di inserire alcuni dati relativi alla persona che inserisce la richiesta di preventivo in modo tale da avere un riferimento al quale inviare una prima relazione su costi e metodo di lavoro.

Una volta confermati i dati inseriti, gli stessi vengono inviati all’azienda che in alcuni giorni risponde inviando una mail contenente la relazione ed un link per inserire ulteriori dati di approfondimento sul condominio da riqualificare.

Dati personali

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Schermata finale

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Ora non ti resta che provare la nostra applicazione ed inviare la tua richiesta di preventivo.

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Lavori condominiali: manutenzione ordinaria, straordinaria ed incentivi fiscali

lavori condominiali
lavori condominiali

Lavori condominiali: manutenzione ordinaria, straordinaria ed incentivi fiscali

Ogni condomìnio deve ciclicamente affrontare lavori condominiali che assicurino la conservazione e la riparazione degli edifici e delle parti comuni.

I lavori condominiali si dividono in manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria: la distinzione tra le due incide sulle competenze decisionali, ossia se a disporre gli interventi sia l’assemblea condominiale o direttamente l’amministratore di condominio.

assemblea di condominio

Lavori condominiali: la manutenzione ordinaria

I lavori condominiali di manutenzione ordinaria vengono svolti periodicamente e sono previsti durante l’approvazione del preventivo di gestione, che avviene nelle assemblee ordinarie periodiche. Tali lavori vengono poi fatti eseguire dall’amministratore di condominio.

L’amministratore di condominio, dunque, dispone gli interventi di manutenzione ordinaria, sulla base di quanto indicato e approvato in assemblea ordinaria. I lavori riguardano le parti comuni del condominio.

Tra i lavori condominiali di manutenzione ordinaria rientrano:

    • sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti nelle parti comuni condominiali;
    • tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni;
    • rifacimento di intonaci interni;
    • impermeabilizzazione di tetti e terrazze;
    • verniciatura delle porte dei garage.

In questo caso, manutenzione ordinaria, l’assemblea delibera i lavori o ratifica quelli disposti dall’amministratore con i seguenti quorum:

Prima convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.

Seconda convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• ed almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio.

Lavori condominiali: la manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria riguarda tutti quegli interventi conservativi che non sono compresi nel preventivo di gestione per la manutenzione ordinaria. A decidere, nel caso di manutenzione straordinaria sulle parti comuni dei condomini, è sempre l’assemblea condominiale, tranne per interventi che rivestono urgenza (ad esempio la rottura della caldaia per il riscaldamento centralizzato). Nell’ultimo caso è l’amministratore che decide e riferisce alla prima assemblea utile.

L’assemblea condominiale, nel caso di lavori di manutenzione straordinaria, oltre a deliberare l’approvazione dei lavori deve deliberare anche l’istituzione di un fondo pari all’importo dei lavori da eseguire.

Tra i lavori condominiali di manutenzione straordinaria rientrano:

    • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
    • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
    • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale e tipologia di infisso;
    • rifacimento di scale e rampe;
    • costruzione di scale interne;
    • restauro e risanamento conservativo come apertura di nuove finestre o adeguamento delle altezze dei solai (mantenendo le volumetrie esistenti);
    • ristrutturazione edilizia come il rifacimento delle facciate o realizzazione di mansarde e balconi.

quorum per deliberare i lavori di manutenzione straordinaria sono:

Prima convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.

Seconda convocazione

Voto favorevole:
• della maggioranza degli intervenuti (personalmente e per delega) all’assemblea
• ed almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio.

Gli incentivi a disposizione dei condomini

A sostegno dei condòmini che devono pagare i lavori condominiali esistono una serie di agevolazioni per le parti comuni (più le agevolazioni previste per le singole unità immobiliari che tuttavia non trattiamo in questo articolo).

Le parti comuni degli edifici condominiali sono indicate nell’art. 1117 numeri 1, 2 e 3 del Codice Civile:

    • fondazioni, tetti, muri maestri, travi e colonne portanti, lastrici solari, porte d’ingresso, scale, vestiboli, anditi, portici, cortili facciate;
    • parcheggi, locali per servizi comuni come: portineria e appartamento del portiere, lavanderie, stenditoi e sottotetti;
    • opere, installazioni e manufatti destinati all’uso comune: ascensori, pozzi, cisterne, impianti idrici e fognari, sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, energia elettrica, riscaldamento e condizionamento, ricezione radiotelevisiva, fibra ottica.

Ecobonus

Fino al 31 dicembre 2021
Detrazione IRPEF fino al 75% con possibilità di cessione del credito
limite di spesa massima 40.000 euro per unità immobiliare

Sismabonus

Fino al 31 dicembre 2021
per edifici in zona sismica 1, 2 e 3 Detrazione IRPEF fino all’85% con possibilità di cessione del credito
limite di spesa massima 96.000 euro

Ecobonus + Sismabonus

Fino al 31 dicembre 2021
per edifici in zona sismica 1, 2 e 3 Detrazione IRPEF fino all’85% con possibilità di cessione del credito
limite di spesa massima 136.000 euro per unità immobiliare

Bonus Ristrutturazione

Fino al 31 dicembre 2019
Detrazione IRPEF al 50%
limite di spesa massima 96.000 euro


Bonus Mobili

Fino al 31 dicembre 2019
Detrazione IRPEF al 50% per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (minimo classe A+) da inserire nelle parti comuni degli immobili oggetto di ristrutturazione
limite di spesa massima 10.000 euro

Bonus Verde

Fino al 31 dicembre 2019
Detrazione IRPEF al 36% per sistemazione del verde comune
limite di spesa massima 5.000 euro per unità immobiliare

Per maggiori informazioni su Ecobonus, Sismabonus e Superincentivo consigliamo la lettura della pagina dedicata nel nostro sito. Inoltre, è disponibile un ulteriore approfondimento sul meccanismo della cessione del credito per Ecobonus, Sismabonus e Superincentivo.

Infine, puoi richiedere un preventivo per la riqualificazione energetica e sismica del tuo condominio cliccando sul pulsante qui sotto.

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